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Ivrea, acqua a rischio per 15 condomìni: “Debiti da capogiro, pagate o chiudiamo”

Recapitati 320 avvisi in 15 palazzi: morosità alle stelle e condòmini all’oscuro. Gli amministratori non parlano, SMAT sì. E ora si rischia il rubinetto chiuso

Ivrea, acqua a rischio per 15 condomìni: “Debiti da capogiro, pagate o chiudiamo”

Ivrea, acqua a rischio per 15 condomìni: “Debiti da capogiro, pagate o chiudiamo”

C’è chi ha trovato la lettera nella buca accanto alla pubblicità del supermercato. Chi l’ha letta tre volte per capire se fosse uno scherzo. E chi ancora si domanda: «Ma perché SMAT scrive a me se io la bolletta l’ho sempre pagata?». A Ivrea, l’acqua rischia di diventare una questione esplosiva, non per la pressione nei tubi, ma per quella nei condomìni.

SMAT, in questi giorni, ha recapitato 320 volantini in 15 palazzi eporediesi per avvisare i residenti che il loro condominio ha accumulato un debito superiore a 10.000 euro. Avete letto bene: diecimila euro.

Soldi che l’amministratore – di cui molti abitanti nemmeno conoscono il nome – avrebbe dovuto versare per conto di tutti, ma che evidentemente sono rimasti nei cassetti. O chissà dove.

acqua

La nuova politica di SMAT, adottata dopo un primo round a dicembre 2024, è semplice: se l’amministratore non avvisa i condòmini, ci pensa lei. «Abbiamo modificato il regolamento –  ci dice il presidente dell’azienda Paolo Romano – e ora informiamo direttamente gli utenti quando la morosità supera i 10.000 euro. Nella comunicazione inseriamo anche un QR Code per accedere ai documenti amministrativi».

In pratica, una lettera a sorpresa con dentro un avvertimento chiaro: “Sappiate che siete morosi, o che qualcuno lo è al posto vostro. Se non fate nulla, partono le azioni di recupero. E poi vi chiudiamo l’acqua”.

Fino a poco tempo fa – ed è questo il punto più assurdo – i cittadini scoprivano tutto solo quando l’erogazione veniva sospesa. Doccia fredda, ma senza acqua calda. Ora almeno c’è un preavviso. Ma il problema resta: chi controlla gli amministratori? Chi garantisce che i soldi raccolti dai condòmini finiscano davvero nei pagamenti delle utenze comuni?

E mentre SMAT fa sapere che «l’obiettivo è evitare che gli utenti inconsapevoli accumulino scoperti eccessivi», la città si interroga. Perché i postini consegnano lettere come se fossero multe, perché i residenti si guardano in cagnesco sulle scale, perché la gestione condominiale – in troppi casi – è ancora un mondo oscuro, fatto di bollette dimenticate e versamenti in ritardo.

Cosa succederà adesso? Le famiglie, che magari hanno sempre pagato puntualmente la loro quota, saranno costrette a coprire anche i debiti di chi non ha versato? E gli amministratori? Saranno finalmente chiamati a rendere conto?

Una cosa è certa: SMAT non ha più intenzione di restare a guardare. Le lettere recapitate a mano sono solo il primo passo. Dopo arriveranno gli atti ufficiali, i solleciti veri, e in fondo al tunnel, il temutissimo rubinetto chiuso.

Insomma, non bastavano i rincari, i disagi e le manutenzioni a singhiozzo. Adesso bisogna anche controllare la buca delle lettere con ansia. Perché tra un volantino del kebab e la pubblicità della palestra, potrebbe esserci la notifica che ti avvisa che stai nuotando nei debiti. Anche se nessuno ti ha mai detto nulla.

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