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11 Luglio 2025 - 19:09
fotografata da un cittadino in via Ajmonetti a Caluso
Il Comune di Caluso ha emanato un’ordinanza urgente per segnalare l’avvio di trattamenti fitoterapici nei viali e nelle aree verdi pubbliche. L’intervento è stato disposto in risposta all’emergenza Popillia japonica, il famelico coleottero scarabeide di origine asiatica che sta invadendo il territorio, minacciando non solo l’agricoltura ma anche il verde urbano e il benessere dei cittadini. Nell’ordinanza si raccomanda la massima attenzione da parte della popolazione durante il passaggio nelle zone trattate.
Presente in Italia dal 2014 – primo avvistamento nel Parco del Ticino tra Piemonte e Lombardia – la Popillia japonica si è progressivamente insediata anche in Canavese, consolidandosi a Caluso. Questo insetto, capace di attaccare oltre 300 specie vegetali, rappresenta una minaccia concreta per l’economia agricola locale, colpendo viti, noccioli, piccoli frutti e piante ornamentali.
La sua azione distruttiva inizia tra fine maggio e giugno: gli adulti emergono dal terreno, si aggregano numerosi, scheletrizzano le foglie e danneggiano i frutti. In pochi giorni sono in grado di defogliare intere coltivazioni, causando danni ingenti, soprattutto alle produzioni d’eccellenza canavesane.
Non solo agricoltura: la Popillia sta ormai penetrando nei contesti urbani e residenziali, infestando giardini, siepi ornamentali e aree pubbliche, rendendo visibile e tangibile la sua presenza nei centri abitati. Alcune specie, come l’edera, diventano veri focolai riproduttivi.
In risposta all’emergenza, la Regione Piemonte ha attivato il Piano d’azione 2025 in collaborazione con IPLA (Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente).
Il piano prevede: il posizionamento di circa 1.200 trappole “Attract and Kill” impregnate di insetticida; un monitoraggio capillare delle popolazioni dell’insetto, esteso anche alle “zone cuscinetto”; prescrizioni specifiche per le aziende agricole, tra cui ispezioni, trattamenti mirati e protezioni del terreno; uno stanziamento di oltre 2 milioni di euro in incentivi per l’acquisto di reti anti-insetto, in particolare per colture a rischio e agricoltura biologica.
La zona incriminata
Ma non mancano le controindicazioni. In particolare, gli esperti mettono in guardia sull’uso improprio delle trappole a feromoni, che – se posizionate senza criterio – possono peggiorare la situazione: attraggono gli insetti da distanze di oltre 8 chilometri, con il rischio di aumentare la pressione infestante proprio nelle aree più vulnerabili. L’utilizzo di trappole è sconsigliato nelle zone residenziali e va valutato attentamente in ambito agricolo, seguendo linee guida precise.
Sul fronte dei trattamenti, le indicazioni degli entomologi regionali sono chiare: uso limitato e mirato degli insetticidi, solo in assenza di fioriture, per evitare effetti collaterali su impollinatori e biodiversità. Altri metodi consigliati includono: Caolino da spruzzare sulle foglie per renderle meno appetibili; interventi al suolo a fine agosto con nematodi entomopatogeni, efficaci sulle larve nel terreno; reti anti-insetto per proteggere le coltivazioni più esposte; raccolta manuale degli adulti, da immergere in acqua saponata, soprattutto al mattino.
La lotta alla Popillia richiede un’azione coordinata tra enti pubblici, agricoltori e cittadini. La Regione invita tutti a collaborare, monitorare la situazione, evitare comportamenti controproducenti e seguire le indicazioni tecniche. Sono disponibili sul sito istituzionale documenti scaricabili in PDF con istruzioni dettagliate su riconoscimento, prevenzione e contenimento del coleottero.
Infine, un messaggio di realismo e responsabilità: la Popillia non sparirà dall’oggi al domani. Alcuni esperti parlano già di convivenza obbligata, da gestire con intelligenza e costanza. Il picco dell’infestazione si registra tra giugno e metà luglio: poi, con il ciclo biologico che si chiude, la pressione calerà. Ma senza interventi strutturali e comportamenti consapevoli, il rischio è quello di ritrovarci ogni estate con la stessa invasione. O peggio.
Per ora, occhi aperti nelle aree verdi. E nessun “passaggio gratuito”: questi coleotteri viaggiano anche nascosti nei vestiti o nei mezzi agricoli. La benzina costa già abbastanza: evitiamo di regalare gite turistiche anche a loro.
Il sito della Regione Piemonte ha predisposto documenti specifici sulla gestione della Popillia japonica, accessibili tramite un PDF dettagliato.
L'intervento ai Viali di Caluso
La zona è delimitata dai cartelli e nastro
Una parte dei viali è sotto osservazione
Prestiamo attenzione tutti assieme per un miglioramento delle nostre aree ambientali
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