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Costume e Società
10 Luglio 2025 - 01:11
Pier Silvio Berlusconi svela i palinsesti Mediaset: tra novità e volti familiari, la sfida continua
“Per evolvere bisogna sperimentare.” Con questa frase secca, netta, Pier Silvio Berlusconi ha aperto la presentazione dei nuovi palinsesti Mediaset per la stagione 2025/2026. Non è stata una semplice conferenza stampa, ma un manifesto strategico, una dichiarazione d’intenti che va oltre il piccolo schermo. La tv commerciale cambia pelle e lo fa con un misto di autocritica, coraggio e visione. Sul palco, l’amministratore delegato del Biscione ha sfoderato frasi forti, rilanciato volti noti, bocciato senza appello alcuni prodotti dell’ultima stagione e – cosa che ha fatto sobbalzare più di un cronista – ha anche aperto uno spiraglio verso un possibile impegno politico personale.
Non è un caso che proprio lui, il figlio del Cavaliere, abbia detto con naturalezza: “Non ho mai avuto una vera voglia di aderire, ma non l’ho escluso completamente. Ora sono concentrato su Mediaset, ma una nuova sfida… chi lo sa.”Come se non bastasse, ha rincarato la dose con un endorsement deciso: “Il governo Meloni? Il migliore d’Europa.”Parole che in un altro tempo, e da altre bocche, avrebbero fatto notizia per giorni. Ma quando le dice Pier Silvio, arrivano con un tono sobrio, come se fosse naturale che un imprenditore televisivo di successo possa un giorno scendere in campo.
Prima di tutto, però, viene la televisione. E la televisione – secondo lui – deve tornare ad avere una funzione “positiva”, di costruzione, di racconto “pulito”, come ama ripetere. “Vogliamo una televisione che emoziona, che lascia il segno e trasmette valori positivi.” Un concetto ribadito più volte, come un mantra, a sottolineare che l’intrattenimento deve sì divertire, ma anche proporre esempi e bellezza. E se per ottenere questo risultato bisogna anche ammettere qualche fallimento, Berlusconi non si tira indietro. A partire dai reality show, bersaglio principale della sua autocritica. “La Talpa? The Couple? Due delle peggiori cose mai viste in televisione”, ha detto con uno sguardo tagliente, precisando però che la colpa non è di Ilary Blasi, che li ha condotti. “Non è un problema di conduttori. È proprio il programma che non ha funzionato. I reality non sono finiti, ma vanno fatti meglio. Decisamente meglio.” Una frase che pesa come una sentenza, soprattutto in un’azienda che ha costruito parte del suo successo proprio sul filone dei reality.
E proprio in nome della sperimentazione, anche un’istituzione come Striscia la Notizia si prenderà una pausa. Dal 14 luglio, infatti, il tg satirico di Antonio Ricci verrà temporaneamente sospeso e sostituito da una versione estiva de La Ruota della Fortuna, affidata a Gerry Scotti. Una decisione senza precedenti, che però Berlusconi difende con convinzione: “Striscia è un appuntamento importante e Antonio ha mostrato grande maturità nel condividere questa scelta. Ogni tanto bisogna saper cambiare, provare strade nuove. Per evolvere bisogna sperimentare.”
Tra le novità più forti c’è la promozione in prima serata di Silvia Toffanin, da anni conduttrice amatissima di Verissimoe, non da ultimo, compagna nella vita dello stesso Pier Silvio. Dopo il successo di This is Me, sarà protagonista di Verissimo – Speciale Prime Time, in onda con tre o quattro appuntamenti in prima serata. Ma la sua presenza è frutto di una lunga insistenza da parte dell’azienda: “Silvia? Ho dovuto insistere. Ma ad oggi dovrebbe farle.” Una battuta che svela affetto, ma anche una precisa strategia aziendale: affidare spazi di rilievo a chi ha credibilità, garbo, empatia.
Myrta Merlino
Un’altra scelta netta riguarda Pomeriggio 5, storica fascia pomeridiana del daytime Mediaset. Dopo la traumatica rottura con Barbara D’Urso e il passaggio intermedio con Myrta Merlino, la guida del programma passerà a Gianluigi Nuzzi, volto noto dell’informazione e della cronaca giudiziaria. Anche qui, Berlusconi chiarisce la linea: “Vogliamo un pomeriggio più giornalistico ma accessibile. Una tv che informa, ma con rispetto e leggerezza.” Quanto alla D’Urso, che pochi giorni fa è tornata a parlare pubblicamente, la risposta di Pier Silvio è una lama: “L’intervista della D’Urso? Non l’ho letta.” Nessuna polemica, nessun attacco. Solo una chiusura ermetica, definitiva.
Nel complesso, il progetto Mediaset che emerge da questa presentazione è quello di un’azienda che vuole rinnovarsi senza strappi, ma con decisione. Una tv che punta su fiction italiane di qualità, su una nuova informazione più sobria e autorevole, su intrattenimento misurato. Berlusconi lo dice chiaro: la sfida non è più con la Rai, ma con le piattaforme. “Netflix, Prime Video, Disney+, sono questi i veri competitor. Noi dobbiamo giocare con le nostre regole, ma con la stessa ambizione.”
Ecco allora che il racconto di un palinsesto si trasforma in una visione. Mediaset cerca di voltare pagina senza rinnegare il passato, mettendo al centro volti rassicuranti, titoli solidi, linguaggi più eleganti. E intanto il suo leader – il figlio del fondatore – traccia la strada, con lo sguardo puntato in avanti e quella frase lasciata lì, come un punto di sospensione: “Una nuova sfida? Mai dire mai.”
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