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"Gratis per chi? Il bluff del trasporto pubblico targato Cirio"

Paonessa e Conticelli (PD) attaccano la Regione: “Altro che diritto allo studio, esclusi i giovani delle province. Misura iniqua e propagandistica”

"Gratis per chi? Il bluff del trasporto pubblico targato Cirio"

Trasporto pubblico Torino

Altro che “trasporto gratuito per gli under 26”. L’ennesimo annuncio a effetto del presidente Alberto Cirio si rivela, secondo le consigliere regionali del Partito Democratico Simona Paonessa e Nadia Conticelli, una vera e propria presa in giro. Altro che misura epocale a favore dei giovani: il provvedimento in arrivo riguarderà soltanto gli studenti universitari, soltanto nei capoluoghi universitari, e soltanto sugli autobus. Niente treni, niente estensione ai ragazzi delle scuole superiori, niente attenzione ai territori fuori Torino. Insomma, una toppa troppo piccola per coprire un problema gigantesco.

“È una misura insufficiente e discriminatoria” – attaccano le due esponenti dem – “che lascia fuori la maggioranza degli studenti e delle famiglie piemontesi. Con l’aumento dei costi per gli abbonamenti, che dal 2021 hanno registrato un +15%, molte famiglie pagano oltre 100 euro al mese per garantire ai propri figli il diritto all’istruzione. Altro che ‘gratuità’, qui si stanno solo spacciando promesse elettorali per conquiste sociali”.

Il cuore del problema, spiegano Paonessa e Conticelli, è la disparità tra le città universitarie – dove i servizi sono concentrati – e il resto della Regione, dove migliaia di ragazzi devono spostarsi ogni giorno tra paesi e centri minori, spendendo cifre importanti solo per andare a scuola. Eppure, la stessa maggioranza che sostiene Cirio aveva votato all’unanimità un ordine del giorno presentato dal PD, che chiedeva di garantire il trasporto pubblico gratuito per tutti gli under 26 su scala regionale, su gomma e su ferro.

La Giunta però, denunciano le consigliere, ha scelto di ignorare quel mandato. Il risultato? Nessun piano per l’integrazione tra autobus e treni, nemmeno all’interno della stessa area metropolitana, dove i treni rappresentano oggi una delle poche alternative sostenibili al traffico. E, soprattutto, nessuna attenzione ai giovani che frequentano le scuole superiori, ancora oggi inserite nell’ambito dell’obbligo scolastico fino ai 16 anni.

“Che senso ha parlare di equità, se la Regione decide deliberatamente di escludere intere fasce di studenti?” – incalzano le consigliere. “Siamo all’assurdo: si parla di futuro, ma si tagliano fuori le nuove generazioni che vivono nei territori dove non c’è l’università. Province intere che diventano di serie B”.

trasporto pubblico

Nel mirino anche la promessa mancata contenuta nel programma elettorale di Cirio: la cosiddetta “tessera dello studente” avrebbe dovuto garantire la gratuità dei trasporti ai giovani under 26, partendo da Torino per poi estendersi progressivamente ad altri comuni. Ma a distanza di mesi, l’unica novità è uno sconto per universitari torinesi. “Che fine ha fatto quella tessera? È cambiata l’idea o si trattava solo di uno slogan da campagna elettorale?” si chiedono Paonessa e Conticelli.

Le due esponenti del Partito Democratico concludono con un appello accorato: “La Regione deve smetterla di costruire politiche che valgono solo per chi vive in città. I giovani delle valli, delle colline, delle periferie urbane meritano lo stesso trattamento. Serve una visione più ampia, concreta e giusta, che guardi al Piemonte nella sua interezza. Altrimenti non si parla di diritto allo studio, ma di privilegio allo studio”.

E mentre le famiglie continuano a fare i conti con l'inflazione e i rincari, a pagare – come sempre – sono i più giovani. Quelli che dovrebbero essere al centro delle politiche pubbliche, e che invece si ritrovano ancora una volta messi ai margini.

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