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05 Luglio 2025 - 17:29
Nella foto: un cane, l'assessora Gabriella Colosso e il consigliere Massimiliano De Stefano
«Signora, dove va con quel cane? Non può entrare. Lo deve tenere in braccio ...» Queste le parole con cui gli addetti della Berlor General Contractor, all’ingresso del cimitero, hanno accolto una cittadina colpevole di voler portare con sé il proprio cane al guinzaglio.
In bella vista, sulla bacheca, un estratto del «Regolamento di polizia mortuaria» che vieta, all’articolo 126, l’ingresso «alle persone accompagnate da cani o altri animali».
Ma se ci si ferma un attimo a riflettere su quella frase, l’effetto è quasi comico: il cane potrebbe entrare da solo, l’umano no.
Battute a parte, il punto è serio. Perché nel cartello si legge anche che, qualora il regolamento non venisse rispettato, il servizio cimiteriale ha l’obbligo di chiamare la polizia municipale e segnalare l’accaduto.
Casca giù dal pero l’assessora Gabriella Colosso.
«Credevo che questa cosa fosse già stata risolta – reagisce con stupore –. È vero che il regolamento dice questo, ma ce n’è un altro, quello sul benessere degli animali, che dice l’esatto contrario ed è prevalente perché più recente. I cani possono entrare nei luoghi pubblici con guinzaglio.»
Una dichiarazione chiara, inequivocabile. In sintesi: quell’avviso è irregolare. Non esiste alcuna ordinanza, alcuna circolare che lo giustifichi. E il regolamento comunale più recente, approvato nel 2024, consente esplicitamente l’ingresso dei cani nei cimiteri, purché tenuti al guinzaglio, nel rispetto di regole di decoro e responsabilità.
«Chi gliel’ha data a Berlor questa autorità? – si domanda il consigliere comunale Massimiliano De Stefano –. Di inseguire le persone? Non possono farlo. Bisogna insegnare alle persone a essere civili, a tenere il cane al guinzaglio e a pulire se sporcano. Si devono mettere dei cestini appositi. Invito tutti alla disobbedienza civile. O canina.»
E poi, sempre De Stefano: «Serve un atto chiaro, una revisione urgente. Il Comune deve dire a voce alta: sì, i cani possono entrare. Se rispettate le regole, non siete ospiti sgraditi. L’assessora deve impegnarsi subito a modificare il regolamento e ad allinearlo a quanto deciso dal Consiglio comunale col nuovo regolamento sul benessere animale.»
C’è da aggiungere che Colosso, pur rivendicando la validità del regolamento più recente, lancia un allarme sulla maleducazione diffusa.
«Se devo dire la mia, la dico - stigmatizza - In città esistono troppi sporcaccioni. Al mattino, le guardie ambientali segnalano cacche un po’ ovunque. Il problema esiste, ed è un problema di inciviltà.»
E qui si tocca un nervo scoperto. Il problema, come spesso accade, non sono i cani ma alcuni padroni. Ma è accettabile che, a causa di pochi incivili, venga discriminata un’intera comunità di cittadini responsabili, educati, affettuosi, che considerano il proprio cane un membro della famiglia?
Ricapitolando: a Ivrea esistono due regolamenti comunali che si scontrano, in un cortocircuito burocratico che genera confusione e disservizi. Da una parte, il regolamento sul benessere animale, approvato nel 2024, che all’articolo 22 autorizza l’ingresso dei cani nei cimiteri. Dall’altra, il vecchio regolamento di polizia mortuaria, che continua a vietarlo. In mezzo, i cittadini. E un cartello, apposto da un’impresa incaricata di gestire i servizi cimiteriali, che si arroga un potere che non le spetta.
Il risultato? Disagi, indignazione e una sensazione di assurdo. Perché il lutto, il ricordo, il silenzio di un cimitero non devono diventare il campo di battaglia di regolamenti scritti con mano distratta e aggiornati con troppa lentezza.
E perché – come già detto – la civiltà si misura anche da come trattiamo i vivi nei luoghi dei morti.
SCARICA I DUE REGOLAMENTI
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REGOLAMENTO SUL BENESSERE DEGLI ANIMALI CLICCA QUI
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