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04 Luglio 2025 - 19:08
La maestra Pinuccia va in pensione dopo 40 anni: "Ogni bambino è un mondo da amare"
In questi giorni d’esami, con le quinte classi impegnate nella temuta maturità, c’è chi — con lo sguardo colmo di tenerezza — torna indietro nel tempo. Rivive emozioni, rivede se stessa in quei ragazzi con gli occhi pieni di attese, timori e speranze. È il caso della maestra Pinuccia Bellezza Mattia, che proprio alla fine degli anni Settanta affrontava il suo esame di maturità, inconsapevole forse che quel banco d’esame sarebbe stato il trampolino verso una delle più intense e longeve esperienze professionali che una persona possa desiderare: educare.
Quello della maestra Pinuccia non è stato semplicemente un lavoro. È stata una vocazione. Un sogno che ha preso forma con determinazione, dedizione e un amore profondo per l’insegnamento. Dopo i primi anni spesi come insegnante di sostegno, ha proseguito la sua carriera tra i banchi della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo di Lanzo Torinese, accompagnando generazioni di bambini nel percorso di crescita, con pazienza, fermezza e infinita dolcezza.
Ma non è stata una maestra qualsiasi. È stata quella che sa accorgersi degli occhi bassi di chi non ce la fa, che sceglie con cura i libri da mettere sugli scaffali, che parla di scrittura con passione autentica, che fa della biblioteca scolastica un piccolo tempio della fantasia. È stata la voce che guida e il silenzio che comprende, l’autorevolezza che rassicura e il sorriso che incoraggia. Responsabile della biblioteca scolastica, ha trasformato ogni angolo tra gli scaffali in un viaggio, ogni libro in una possibilità, ogni pagina in una porta da aprire. Grazie a lei, decine di classi hanno potuto incontrare autori, conoscere mondi diversi, coltivare l’amore per la lettura.
Ha ricoperto per molti anni anche il ruolo di Referente della Scuola Primaria e, negli ultimi anni, ha assunto la funzione di Primo Collaboratore della dirigente scolastica, la dottoressa Giuseppina Realmuto, diventando punto di riferimento per docenti, famiglie e bambini. Un ruolo delicato e di grande responsabilità, svolto con l’equilibrio di chi sa ascoltare, mediare, costruire ponti tra esigenze diverse e punti di vista talvolta lontani.
Chi l’ha conosciuta — colleghi, studenti, genitori — racconta di una maestra instancabile, presente, capace di far sentire ognuno speciale. Non inseguiva traguardi personali, ma solo il bene degli alunni. Quelli che facevano più fatica, come li chiamava lei, erano i primi ad avere la sua attenzione. Perché per la maestra Pinuccia ogni bambino è un mondo. E ogni mondo merita di essere compreso.
A fine agosto, dopo più di quarant’anni di servizio, chiuderà quella porta che ha attraversato per una vita intera. Ma non sarà un addio. Sarà un nuovo inizio. Perché una maestra non smette mai di esserlo. Anche fuori da scuola, anche senza registro, anche senza compiti da correggere. Il suo sguardo resterà quello di sempre: curioso, attento, affettuoso. Pronto a mettersi ancora in gioco, con nuovi progetti e nuove passioni da inseguire.
“I ricordi, con il passare del tempo, si fanno sogno” scrive qualcuno. E quelli che la maestra Pinuccia porta con sé sono sogni intrecciati a sorrisi, abbracci, temi scritti con mani piccole e sincere. Il dono più grande che possa ricevere un’insegnante.
E allora buon cammino, maestra Pinuccia. Che il futuro sia luminoso come i tanti occhi di bimbi che ti hanno incontrata. E che la tua storia resti impressa nei corridoi della scuola di Lanzo, tra le pagine dei libri che hai scelto, e soprattutto, nei cuori di chi ha avuto la fortuna di starti accanto.
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