Cerca

Attualità

Il mio regalo? Un seno nuovo. Perché il vecchio non mi basta più! La sfida coraggiosa di Lina

Dalla violenza familiare alla rinascita in palestra, la personal trainer calabrese lancia su GoFundMe una raccolta fondi per rifarsi il seno: “Non per vanità, ma per sentirmi finalmente bene con me stessa”

"Mi regalo un seno nuovo per imparare ad amarmi": la sfida coraggiosa di Lina

Lina Lammardo

“Ciao a tutti, sono Lina. Chi sta leggendo probabilmente già mi conosce, quindi vado dritta al punto. Ho creato questa raccolta fondi in occasione del mio compleanno, non per ricevere regali inutili, ma per chiedere un piccolo aiuto a realizzare un desiderio che tengo nel cuore da tempo: rifarmi il seno.”

È così che Lina Lammardo, 31 anni, personal trainer specializzata nell’allenamento al femminile, decide di spogliarsi, ma non di abiti: di paure. Pubblica su GoFundMe una richiesta chiara, sincera, profondamente umana. Non cerca l’approvazione di tutti. Non cerca like. Cerca sé stessa. E lo fa con una dignità disarmante. “Non si tratta di vanità, ma di sentirmi finalmente bene con me stessa, guardarmi allo specchio e sorridere davvero.”

In un tempo in cui la chirurgia estetica è spesso ostentazione, calcolo o capriccio da social, la sua diventa invece una lettera aperta alla parte più fragile di ogni donna. A quella voce interna che ogni giorno ti dice che non sei abbastanza. Lina, però, non si limita a raccontarlo: lo affronta. E lo fa a testa alta. “Chi mi conosce sa quanto sia difficile per me parlare apertamente di queste cose, quindi già creare questa raccolta è un grande passo.”

Ma chi è Lina? Chi c’è dietro questo appello così intimo e coraggioso?

Classe 1993, nata a Paola, in Calabria, Lina si trasferisce da piccola a Caluso, nel Torinese. Non per scelta, ma per sopravvivenza. Alle spalle, una storia familiare durissima, segnata dalla violenza, dalla perdita prematura dei genitori, da un’infanzia che le viene strappata troppo presto. “Ho dovuto diventare adulta quando ero ancora una bambina”, racconta. Cresce con il dovere di proteggere una sorella, in un contesto dove nessuno la proteggeva. Ma nonostante tutto, resiste. E sogna.

Lo sport le scorre dentro come una seconda pelle. Corre, si allena, gareggia nell’atletica leggera. Si aggrappa a quei momenti per sentirsi viva. Ma a vent’anni il corpo le volta le spalle: un problema ormonale la fa ingrassare, cambia il suo aspetto, mina la sicurezza. “La sicurezza che avevo è crollata. Non era solo una questione estetica: sentivo di aver perso il controllo su di me, di non valere più.” Una frattura interna, profonda. Ma Lina non si arrende.

A 23 anni torna in palestra, spaesata e spaventata. Si affida a un personal trainer, e quella decisione cambia tutto. Inizia un percorso fatto di sudore e lacrime, ma anche di piccole vittorie. Dopo un anno, i primi risultati. Poi la consapevolezza: non vuole solo ritrovare sé stessa, vuole aiutare le altre a fare lo stesso. Si forma, studia, si certifica. Nel 2019 gareggia nella categoria Bikini Fitness Model e si classifica tra le prime cinque. Nel 2021 ottiene la certificazione come inVictus Trainer.

LINA

seno nuovo

Oggi Lina è una professionista stimata, lavora con donne di ogni età, accompagna chi ha appena partorito, chi combatte con malattie complesse, chi semplicemente non si sente più bene nel proprio corpo. E lo fa con una frase che ormai è diventata il suo manifesto: “Ogni corpo ha una storia, e ogni storia merita rispetto.”

Il suo metodo non è solo fatto di allenamenti. È uno spazio sicuro, costruito con empatia. Un posto dove si può sbagliare, piangere, rialzarsi. Un posto dove il corpo non è mai un nemico, ma un compagno da conoscere e riconoscere. Lina non promette addominali scolpiti: promette ascolto, fiducia, strumenti per imparare ad amarsi. “Con ogni allenamento voglio far passare un messaggio chiaro: non sei sola. Puoi rinascere, puoi ritrovarti, puoi diventare la versione più autentica di te stessa.”

La raccolta fondi è, per lei, un altro pezzo di quel puzzle. Un atto d’amore verso sé stessa. Ma anche un messaggio per chi legge: non c’è niente di sbagliato nel volere cambiare qualcosa del proprio corpo, se quel cambiamento nasce da un bisogno profondo, intimo, rispettoso. Non per piacere agli altri. Ma per potersi finalmente piacere da dentro.

Chi desidera contattarla, può trovarla nelle palestre Gymmy Village di Caluso e Fitexpress di Ivrea, oppure scriverle per un percorso personalizzato anche a distanza. Telefono: 3457375226. Mail: linalammardo@live.it. Tutti i dettagli sono nella sua bio WhatsApp.

La sua raccolta su GoFundMe è ancora aperta. Ma anche se non raggiungesse l’obiettivo economico, qualcosa Lina l’ha già conquistato: il coraggio di raccontarsi, di guardarsi allo specchio senza più paura, e di dire al mondo: “Questa sono io. E vado bene così. Ma ho ancora voglia di migliorarmi.”

IL LINK DELLA RACCOLTA FONDI CLICC QUI

Quel seno che vale più di mille parole

C’è un coraggio che non fa rumore, che non urla, che non sfila su un palco. Un coraggio che non chiede applausi, ma sussurra: "Eccomi. Così come sono." È il coraggio di chi si espone con pudore, ma anche con determinazione. Di chi, pur avendo conosciuto il dolore, sceglie ogni giorno la via più difficile: quella della verità. La verità su di sé.

Lina Lammardo, personal trainer e donna dal passato ingombrante, ha fatto una cosa che in apparenza può sembrare banale: ha aperto una raccolta fondi per rifarsi il seno. Ma chi ha letto fino in fondo, chi ha colto il tono della sua voce e la sostanza delle sue parole, sa che quel gesto ha il peso di un manifesto. Non di bellezza. Ma di dignità.

In un’epoca che ci spinge a mostraci sempre al meglio, ma mai davvero nudi, Lina ha deciso di spogliarsi della vergogna. Di dire che il corpo può diventare una prigione, e che non c’è nulla di sbagliato nel volerlo cambiare, se quel cambiamento è cura e non imposizione. "Non lo faccio per vanità", scrive, "ma per sentirmi finalmente bene con me stessa." Una frase semplice. Ma che, in questo tempo così feroce, suona quasi rivoluzionaria.

Perché il punto non è il seno. Non sono i centimetri, i modelli estetici, le aspettative. Il punto è che Lina, invece di nascondere il disagio, lo ha nominato. Lo ha portato alla luce. Lo ha consegnato agli altri senza filtri, con la consapevolezza che mettersi a nudo – davvero – è più spaventoso che togliersi un vestito. E lo ha fatto da donna. In un Paese in cui le donne vengono giudicate, sezionate, incasellate fin dalla pubertà. Troppo magre, troppo grasse, troppo rifatte, troppo sciatte, troppo tutto.

Lina ha rifiutato questa gabbia. E ha detto: "Mi regalo un seno nuovo, perché merito di piacermi." Ecco la forza. Ecco il valore. In quelle parole, che per altri sono un capriccio, c’è un intero cammino di riscatto. C’è una bambina cresciuta in fretta. C’è una ragazza che si è sentita sbagliata. C’è una donna che ha deciso di smettere di chiedere scusa per ciò che prova.

Non è una influencer in cerca di like. Non è una star in declino. È una persona reale, concreta, fatta di carne e di ferite. E proprio per questo la sua voce arriva dritta al cuore. Perché è la voce di chi ha faticato ad accettarsi. E ha scelto di farlo in modo pubblico, rischiando l’ironia, la critica, il moralismo. Ma sfidando tutto questo con la forza dei fatti.

Quante donne si guardano allo specchio e si giudicano senza pietà? Quante si sentono fuori posto, sbagliate, inadeguate? E quante trovano la forza di chiedere aiuto, anche solo con una frase come "vorrei cambiare qualcosa, ma per me stessa"? Pochissime. Perché per dirlo ad alta voce ci vuole molto più coraggio che per salire su un palco.

Lina ci ha insegnato che si può parlare di chirurgia senza superficialità. Che si può amare il proprio corpo anche scegliendo di modificarlo. Che si può essere femministe anche lottando per una nuova taglia di reggiseno, se quella taglia significa finalmente sentirsi a proprio agio nella propria pelle. Che la libertà non è mai una forma, ma una possibilità.

Non sappiamo se la sua raccolta raggiungerà la cifra necessaria. Ma in fondo, questo conta fino a un certo punto. Perché Lina un traguardo l’ha già tagliato: quello di esporsi, con una sincerità che oggi appare più provocatoria di qualsiasi selfie patinato.

Ha raccontato la sua fragilità. E lo ha fatto da donna forte.

E in un mondo che pretende corpi perfetti e anime mute, chi trova la forza di dire "ho bisogno di cambiare per sentirmi bene" è, semplicemente, un’eroina.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori