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04 Luglio 2025 - 17:28
Non abbiate paura dei pipistrelli
I pipistrelli (per la scienza “chirotteri”) rappresentano un terzo delle specie dei mammiferi terrestri italiani. In Piemonte ne sono segnalate ben 29 specie. Appartengono alla fauna particolarmente protetta: oltre al divieto di uccidere, catturare, detenere e commerciare esemplari, la legge stabilisce che i pipistrelli non debbano essere disturbati, in particolare durante il periodo riproduttivo e l’ibernazione, e che i loro siti di rifugio non siano danneggiati, né distrutti. Si tratta di disposizioni che tengono conto dei drastici declini demografici subiti da molte specie a causa delle modificazioni ambientali operate dall’uomo, nonché del loro importante ruolo ecologico, di cui beneficia anche la nostra specie: i nostri pipistrelli consumano grandi quantità di insetti, molti dei quali sono per noi molesti o nocivi.
Quasi tutte le nostre specie di chirotteri frequentano gli edifici, talora divenuti l’unica alternativa ai rifugi naturali, distrutti o alterati dall’uomo. Castelli, palazzi e chiese presentano spesso volumi tranquilli e bui, soprattutto sottotetti, adatti al rifugio delle specie originariamente cavernicole. In essi possono porsi problemi connessi a opere di restauro o ristrutturazione, ma attuati con gli opportuni accorgimenti, tali interventi possono risultare privi di impatto sui pipistrelli. La presenza di una colonia può diventare motivo di attrazione turistica, come avviene nell’abbazia di Staffarda, dove i visitatori possono osservare i pipistrelli senza disturbarli, grazie a telecamere installate nel loro rifugio.
Le comuni abitazioni sono di solito frequentate dalle specie di pipistrelli che utilizzano rifugi di piccolo volume, in condizioni naturali cavità arboree e fessure delle pareti rocciose e nelle case rappresentati da cassonetti delle tapparelle, intercapedini sotto gli elementi di copertura del tetto o di rivestimento delle facciate, interstizi presso le grondaie.
Prevalentemente la presenza dei pipistrelli non viene neppure percepita da chi li ospita. Talora ci si rende conto della loro presenza a causa dei piccoli escrementi, che si depositano sotto gli accessi ai rifugi; sono composti interamente da resti degli insetti predati e non veicolano patogeni. Volendo, se ne può evitare l’accumulo ricorrendo a mensole o pannelli deflettori posti al di sotto degli accessi che gli esemplari usano per andare e venire dal rifugio. Poiché il guano di pipistrello è un ottimo fertilizzante, dove è possibile collocare delle fioriere il “problema” può essere risolto semplicemente, lasciando che gli escrementi cadano sulle piante.
Chi si accorge di ospitare in casa dei pipistrelli, viene talora colto dalle “paure” legate alle superstizioni popolari. Sfatiamo dunque la più diffusa: i pipistrelli non si attaccano ai capelli! E se un pipistrello entra in casa, in genere basta chiudere la porta del locale dove si trova e aprire le finestre: stando fermi in silenzio, senza agitare stracci o altro, lo si vedrà uscire nel giro di pochi minuti.
Può capitare di trovare dei pipistrelli feriti, il più delle volte catturati dai gatti. Si consiglia di raccoglierli muniti di guanti, per evitare morsicature, e di contattare gli uffici deputati alla tutela della fauna presenti nel proprio territorio o far riferimento agli indirizzi riportati in calce.
In giugno e luglio è frequente il rinvenimento di neonati, riconoscibili perché nudi o ricoperti da una pelliccia ancora rada. Nutrire tali esemplari e portarli alla taglia adulta è possibile, ma complesso, e spesso si verificano problemi di sviluppo, legati a un’alimentazione che comunque non eguaglia il latte materno. Pertanto, nel caso di rinvenimento di un piccolo inetto, è bene fare il seguente tentativo: all'imbrunire, si rimetterà nel punto in cui lo si è trovato, lontano dai gatti e all'interno di una bacinella. Si avrà cura di collocare nello stesso recipiente un pezzo di legno o un qualsiasi oggetto di volume adeguato, avvolto in uno straccio sul quale l'animale possa appigliarsi. È possibile che la madre del piccolo, attirata dai suoi richiami, lo ritrovi e se lo porti via. Se il tentativo fallisce si dovrà recapitare l’esemplare a un Centro di recupero della fauna.
In autunno sarà organizzato un incontro pubblico per informare la popolazione riguardo alla presenza di colonie di pipistrelli nel territorio di Gassino.
Per informazioni ulteriori:
https://www.mammiferi.org/girc/recupero-chirotteri/
https://www.tutelapipistrelli.it/
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