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02 Luglio 2025 - 23:03
foto archivio
La notte sul lago di Viverone quest’anno dura un po’ meno. I locali lungo la passeggiata panoramica, dal porticciolo fino a Punta Becco, dovranno abbassare le serrande un’ora prima rispetto al passato. Il mercoledì sera — storicamente il cuore della movida settimanale — il nuovo limite imposto è fissato all’una. Una scelta che cambia gli equilibri delle notti estive e che, se da un lato cerca di garantire più sicurezza e tranquillità, dall’altro rischia di spegnere, o almeno attenuare, quella vitalità notturna che ha reso il lago una delle mete più amate del Biellese.
Non è la prima volta che il Comune interviene sull’orario. Già in passato le notti di Viverone sono finite sotto osservazione, a causa di episodi di violenza, risse, vandalismi e incidenti legati all’abuso di alcol. In particolare, il mercoledì sera, che attirava centinaia di giovani anche da fuori provincia, era finito sotto la lente delle forze dell’ordine per il suo carattere spesso incontrollato. Così, dopo un periodo di sospensione degli eventi più affollati, nel 2023 la movida era ripartita, ma con nuove regole e soprattutto con un elemento in più: la presenza di vigilanza privata.
I gestori dei locali si erano assunti la responsabilità — anche economica — di garantire un servizio di sorveglianza notturna. Una presenza in divisa, non armata, ma costante, in grado di monitorare la situazione lungo la passeggiata e nei pressi dei parcheggi, là dove spesso si erano registrati i momenti più critici. Un’iniziativa che aveva permesso di riaprire alla festa, pur mantenendo un certo livello di controllo. Il compromesso sembrava funzionare. E invece, un anno dopo, si torna a restringere le maglie.
La nuova ordinanza impone il coprifuoco all’una il mercoledì, mentre restano invariate le chiusure alle due del venerdì e del sabato, e quella alle 23 della domenica. Il provvedimento resterà in vigore fino al 30 settembre e nasce da un accordo tra amministrazione comunale e operatori del turismo, riuniti attorno alla consulta locale. L’obiettivo è dichiarato: contenere i rischi per la sicurezza, limitare il disturbo alla quiete pubblica e ridurre l’impatto del traffico notturno. Una formula che mette nero su bianco l’intenzione di prevenire invece che intervenire dopo.
Dietro la scelta c’è anche il timore che la situazione possa degenerare, come accaduto negli anni passati, quando il lungolago era diventato teatro di episodi spiacevoli, culminati persino in provvedimenti restrittivi da parte della questura. Uno dei momenti più gravi fu l’aggressione a un’auto dei carabinieri, danneggiata da alcuni giovani mentre i militari intervenivano per sedare una rissa. Scene che hanno lasciato il segno. E che ancora oggi pesano sulle decisioni prese.
Massimo Pastoris, sindaco di Viverone, ha voluto coinvolgere direttamente le categorie interessate, cercando un equilibrio tra diritto al divertimento e necessità di garantire ordine pubblico. Una sfida non semplice, soprattutto in un contesto turistico dove ogni sera d’estate rappresenta un’opportunità economica importante per bar, ristoranti e locali da ballo. La mediazione ha portato a una soluzione condivisa, almeno formalmente: ridurre di un’ora il mercoledì, senza toccare gli altri giorni caldi del fine settimana.
Resta però da capire quale sarà la reazione del pubblico. La movida del mercoledì era diventata un punto fermo nel calendario delle notti vive di Viverone, con un’energia particolare proprio per la sua collocazione infrasettimanale. Era un appuntamento atteso da molti, lontano dalle logiche del weekend, e capace di attrarre anche chi nei fine settimana lavora o si sposta altrove. Una serata che, nel tempo, aveva assunto quasi un’identità autonoma.
Ora, con la riduzione dell’orario, si teme un calo dell’affluenza. E di riflesso anche una dispersione del flusso verso altri centri, magari più permissivi. Ma resta anche la consapevolezza che la convivenza tra turismo e rispetto per il territorio è un equilibrio delicato, che va negoziato con pazienza e responsabilità. A Viverone ci stanno provando. Con un’ora in meno di musica, ma con un’idea in più di come gestire il futuro delle proprie notti.
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