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Comunità energetica a Nole: approvata la mozione di NoleSì. “Ora servono i fatti”

“Anche un piccolo Comune come Nole può diventare protagonista della transizione energetica. Ma servono visione, coraggio e concretezza. Non promesse da archiviare nei cassetti”

Comunità energetica a Nole: approvata la mozione di NoleSì. “Ora servono i fatti”

Comunità energetiche

Il gruppo consiliare di minoranza NoleSì incassa un importante risultato politico e lo rilancia con una nota piena di determinazione e, tra le righe, di velata diffidenza. Durante il consiglio comunale del 1° luglio, è stata infatti approvata la mozione presentata proprio da NoleSì per “avviare le valutazioni necessarie alla creazione di una Comunità Energetica Rinnovabile (CER)” anche a Nole.

Una proposta concreta che arriva in un momento strategico: il 16 maggio 2025, il Ministero dell’Ambiente ha firmato un decreto che consente anche ai Comuni con meno di 50.000 abitanti – come appunto Nole – di accedere ai finanziamenti e agli incentivi previsti per queste forme di autoproduzione e condivisione dell’energia. Un’opportunità che Elisa Aimo Boot, Valeria Castellar, Giulia Novero e Davide Arminio non vogliono vedere sprecata.

“Siamo soddisfatti che la nostra proposta sia stata accolta”, scrivono, “e ci auspichiamo che l’impegno dichiarato dalla maggioranza si traduca ora in azioni concrete, a partire dall’avvio di studi di fattibilità, dalla ricerca di fondi e bandi disponibili e dal coinvolgimento della cittadinanza”.

comunità

In un comunicato, NoleSì ricorda che il tema delle comunità energetiche era presente nei programmi elettorali di entrambe le forze politiche rappresentate in Consiglio. Ma tiene anche a sottolineare che “è stato il nostro gruppo a portare il tema all’attenzione del Consiglio comunale, con l’intento di stimolare un percorso concreto e utile per la nostra comunità”. Nessun trionfalismo, ma un richiamo al merito e alla responsabilità.

Il concetto alla base è semplice quanto ambizioso: una CER consente a cittadini, imprese, enti pubblici di produrre energia rinnovabile in modo condiviso – per esempio attraverso impianti fotovoltaici – e di ridistribuirla tra i membri, con benefici tangibili sulle bollette e un impatto ambientale positivo. “Una forma di democrazia energetica che oggi può diventare realtà anche in un contesto come il nostro, se si agisce con tempestività e competenza”, scrivono.

Dietro il tono sobrio della nota si legge però anche una certa preoccupazione: che tutto si fermi all’enunciazione di principio. “Continueremo a vigilare affinché questo impegno non rimanga sulla carta”, si legge nella chiusura del comunicato, “e affinché Nole possa diventare un esempio di buona pratica nella produzione e condivisione di energia da fonti rinnovabili”.

In un periodo storico segnato dall’urgenza climatica, dai rincari energetici e dalle crescenti disuguaglianze, NoleSì rivendica la necessità di un cambio di passo anche a livello locale. E questa mozione rappresenta – almeno per ora – un primo passo concreto. Ma ora tocca all’amministrazione mantenere la parola. Perché i pannelli non si montano da soli e le comunità non si costruiscono con le intenzioni. Servono progetti, fondi, partecipazione. E soprattutto volontà politica. La sfida è aperta. E i riflettori, accesi.

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