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Nuovo supermercato in centro a Nole? Opposizione all'attacco

Il gruppo di minoranza NoleSì attacca la giunta: “Svendono un pezzo di paese per far spazio alla media distribuzione. Addio cortili, addio identità. E il vincolo? Sparito nel nulla”

Nuovo supermercato in  centro a Nole? Opposizione all'attacco

Davide Arminio di Nole Sì

“Ancora una volta, nessuna visione d’insieme. Solo deroghe, interventi su misura e silenzi imbarazzanti”. Con queste parole, il gruppo consiliare di minoranza NoleSì rompe il silenzio e lancia un durissimo atto d'accusa contro la maggioranza che governa il Comune di Nole. Al centro della polemica, la delibera approvata durante il consiglio comunale del 1° luglio che spalanca le porte a un nuovo insediamento commerciale nel cuore del centro storico, in via Garibaldi. Un progetto che prevede la demolizione – o meglio, lo svuotamento – di un edificio esistente, per far spazio a una struttura di media distribuzione.

Dietro questa operazione, che la giunta comunale presenta come un’occasione di rilancio per la zona, NoleSì intravede invece “l’ennesima scelta miope, scollegata da una strategia generale e potenzialmente dannosa per il fragile equilibrio del nostro tessuto urbano e commerciale”. Non è solo una questione di mattoni, ma di scelte politiche, di coerenza amministrativa e – soprattutto – di rispetto per l’identità del paese.

“Il tessuto commerciale locale – già fragile, provato da anni di crisi e dalla concorrenza dei grandi centri vicini – rischia di subire un colpo durissimo”, scrivono i consiglieri di minoranza. “La decisione di inserire una struttura commerciale di queste dimensioni in una realtà come la nostra ci lascia sconcertati. Ci chiediamo se l’assessore al commercio abbia davvero valutato le conseguenze di questa scelta, se ci sia stato un dialogo con l’associazione commercianti, se sia stato quantomeno preso in considerazione il punto di vista di chi ogni giorno tiene aperta una bottega a Nole”.

Non si tratta di un'opposizione ideologica al commercio, precisano Elisa Aimo Boot, Valeria Castellar, Giulia Novero e Davide Arminio, ma della difesa di un modello urbano fondato sulla prossimità, sulla relazione, sulla presenza diffusa e variegata di attività che rendono vivo il centro. “Non si può parlare di rigenerazione urbana se si affossa ciò che è rimasto del commercio di vicinato”.

Valeria Castellar

Valeria Castellar

Ma le perplessità espresse da NoleSì vanno ben oltre. L’altra grande questione sollevata riguarda il destino di un patrimonio edilizio importante per la comunità. L’edificio in oggetto, collocato in una posizione strategica, avrebbe potuto – secondo la minoranza – essere acquisito dal Comune e destinato a usi pubblici: “Parcheggi, spazi per i servizi, magari un recupero del vecchio Municipio. Opportunità concrete per la collettività, oggi sacrificate sull’altare della speculazione”.

Ancora più sconcertante, denunciano i consiglieri, è il fatto che in passato lo stesso stabile fosse stato dichiarato “non abbattibile” in virtù di un vincolo storico-architettonico. “Questa motivazione era stata utilizzata per respingere una nostra proposta di realizzazione di un parcheggio pubblico”, ricordano. “Ora, improvvisamente, scopriamo che lo stabile può essere svuotato completamente, mantenendo solo i muri perimetrali. Ci chiediamo: che fine ha fatto quel vincolo? È stato rimosso? Vale solo quando serve a dire no alla minoranza?”

La rabbia si fa indignazione quando si affronta l’impatto architettonico dell’intervento. Il progetto, secondo quanto emerso in aula, prevede l’eliminazione del cortile interno, la modifica della tipologia costruttiva e un’espansione della superficie coperta. Una trasformazione che, a giudizio di NoleSì, “richiama le discutibili operazioni speculative degli anni Sessanta e Settanta, che hanno compromesso in modo irreversibile parti del nostro centro storico, come accaduto nell’area Perotti in via San Sebastiano, dove un tempo sorgevano edifici di pregio e oggi c’è un condominio”.

Il bersaglio principale, però, è l’approccio politico dell’attuale amministrazione, definito “privo di visione, disorganico, a tratti opportunistico”. Secondo NoleSì, è inaccettabile che si continui a intervenire sul Piano Regolatore con deroghe, varianti e strumenti urbanistici calibrati su singoli casi. “Se davvero si ritiene che le attuali norme del PRGC siano troppo rigide e impediscano interventi di recupero, allora si abbia il coraggio di avviare una revisione organica delle regole, condivisa con la cittadinanza e applicabile a tutti”, scrivono. “Non si può continuare a riscrivere le norme a seconda del progetto presentato dal privato di turno”.

La vicenda, per NoleSì, è solo l’ennesima conferma dell’assenza di una progettualità complessiva per Nole. “Si procede per deroghe, senza una rotta chiara, senza una visione che guardi davvero al bene comune. La tutela del centro storico e il rilancio del commercio locale non possono essere sacrificati per soddisfare esigenze di brevissimo termine”.

Il comunicato si conclude con un appello forte, rivolto non solo all’amministrazione, ma anche ai cittadini: “Chiediamo trasparenza, pianificazione, responsabilità. E soprattutto coerenza. Perché il futuro di Nole non può dipendere dalla somma di scelte episodiche e interessi individuali”.

In altre parole, NoleSì accende i riflettori su una vicenda che va ben oltre il singolo cantiere. È il modo in cui si costruisce – o si distrugge – l’identità di una comunità. Ed è su questo terreno che si gioca, oggi, una delle battaglie politiche più delicate per il futuro del paeSE.

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