AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
03 Luglio 2025 - 21:44
Gianmarco Pilo
Nell’epoca della tecnologia che avanza a ritmi sempre più rapidi, Ivrea continua a distinguersi come un esempio di innovazione dal volto umano. Il pensiero di Adriano Olivetti, nato in una piccola città industriale ai piedi delle Alpi, non è soltanto un ricordo storico, ma un modello ancora attuale: una visione in cui lo sviluppo tecnologico non è mai disgiunto dalla dignità del lavoro e dal benessere collettivo.
È proprio da questa eredità che nasce l’impegno culturale di Gianmario Pilo, oggi figura di riferimento nel panorama eporediese. Figlio di un operaio Olivetti e di una cuoca delle scuole elementari, ha costruito il suo percorso professionale tra editoria, eventi culturali e promozione del territorio. È fondatore, insieme a Marco Cassini, del festival La Grande Invasione, ed è responsabile eventi per Lucy Agency, oltre a curare il lato commerciale degli appuntamenti editoriali di Accento Edizioni, la casa editrice fondata da Alessandro Cattelan.
Il suo cammino inizia lontano dai libri: prima nel judo agonistico, poi nell’organizzazione di eventi sportivi. Ma è la cultura a richiamarlo. Nel 2008 entra nella Galleria del Libro di Ivrea come socio, e nel 2010, durante una passeggiata con lo scrittore Fabio Geda, inizia a pensare a un festival letterario capace di restituire a Ivrea il posto che merita nel panorama culturale nazionale.
“Geda mi disse: fai in modo che gli ospiti si sentano a casa. Quell’idea semplice è diventata la base del festival”, racconta Pilo.
Il grande sostegno di Gianmarco Pilo (sinistra) insieme a Matteo Bianchi (destra) per l'amico e collega Alessandro Cattelan (centro)
Momenti di serenità insieme
Da sinistra a destra : Alessandro Cattelan, Matteo Bianchi e Gianmarco Pilo
Dal 2013, grazie all’incontro con Marco Cassini, fondatore di Minimum Fax e in quel momento impegnato nel progetto editoriale SUR, l’idea prende forma. Con il sostegno del Comune di Ivrea e dello sponsor RGI Group di Paolo Benini e Francesca Mancini, nasce ufficialmente La Grande Invasione, che negli anni ha portato in città autori e autrici tra i più importanti del panorama italiano.
Nel 2018 Pilo lascia la libreria per accettare una proposta di lavoro proprio da Benini e Mancini, che nel frattempo aveva acquisito la casa editrice Add Editore. Lì conosce Alessandro Cattelan, con cui comincia una nuova collaborazione all’interno di Accento Edizioni.
Nel frattempo diventa responsabile eventi di Lucy Agency, realtà che cura l’organizzazione di progetti culturali legati alle riviste Lucy sulla Cultura e Lucy sui Mondi. La prima, diretta da Nicola Lagioia, è una piattaforma editoriale multimediale che unisce giornalismo culturale, attualità, arti, scienze e riflessione sociale. La seconda, da aprile 2025, è diretta da Telmo Pievani e si concentra su conoscenza, formazione e immaginazione del futuro. Entrambe fanno parte di Lucyonline srl, un gruppo che punta a promuovere cultura indipendente e divulgazione critica.
“Ivrea ha un pubblico più piccolo rispetto alle grandi città, ma è un pubblico attento e affezionato. Tutti quelli che sono passati da qui ne sono rimasti colpiti”, sottolinea Pilo.
Tra gli ospiti più legati al festival c’è Roberto Saviano, che ha partecipato più volte a La Grande Invasione dopo essere stato convinto dallo stesso Pilo a credere nel progetto. Il rapporto tra i due si è consolidato nel tempo, al punto che lo scrittore ha più volte dichiarato quanto gli piacerebbe vivere a Ivrea.
“All’inizio era difficile convincere le agenzie. Ma oggi è il festival stesso a ricevere le richieste degli autori”, spiega Pilo. Tra i tanti nomi che hanno animato il festival, spicca anche quello di Michela Murgia, che partecipò per la prima volta con Accabadora. “Quella volta si rilassò davvero. Aveva bisogno di un luogo dove essere se stessa, non solo l’attivista”, ricorda Pilo. “È tornata altre tre volte. Un dialogo con lei, Davide Gamba e Monsignor Bettazzi per Ave Mary è tra i ricordi più belli”.
Per Pilo, fare cultura significa anche assumersi una responsabilità politica. “Non voglio nasconderlo: è un impegno civile, sociale, non neutrale. Questo mondo, quello della cultura, è un mondo di privilegi: ci si muove, si prende un treno, si entra in una comunità. Ma ci sono tanti luoghi che non possono farlo. Gaza, l’Ucraina, ma anche tanti borghi italiani dimenticati”, dice. “La politica dovrebbe intervenire. Noi, nel nostro piccolo, continuiamo a esserci.”
Questo senso di responsabilità si riflette anche nell’idea che la cultura debba “essere scomoda”, come ripeteva spesso Michela Murgia e come ribadiscono oggi altre voci come Francesca Mannocchi o Martina Marchiò, infermiera di Medici Senza Frontiere. Figure che portano con sé esperienze in territori di guerra, che spingono a non chiudersi nella propria bolla e ricordano che là fuori c’è un’umanità da curare.
Ivrea, anche grazie all’impegno di figure come Gianmario Pilo, è pronta a fare la sua parte. E la cultura, ancora una volta, può essere l’antidoto.
Gianmarco Pili assieme a Francesca Manocchi
Roberto Saviano con Gianmarco Pilo
La grande cultura insieme a Daria Bignardi
Gianmarco Pilo e Marco Cassini, fondatori del festival di Ivrea " La Grande Invasione"
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.