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Equo compenso, anche FILE si unisce a SIAE: editori uniti contro i giganti del web

La Federazione Italiana Liberi Editori affida alla SIAE il mandato per negoziare con le piattaforme digitali la remunerazione degli articoli online. Un fronte comune per difendere il lavoro giornalistico e il diritto d’autore, anche nelle testate indipendenti

Equo compenso, anche FILE si unisce a SIAE: editori uniti contro i giganti del web

Un nuovo passo avanti nella tutela del lavoro giornalistico nell’era digitale. La Federazione Italiana Liberi Editori (FILE) ha sottoscritto un contratto di mandato con la Società Italiana Autori ed Editori (SIAE) per affidare a quest’ultima il compito di negoziare, con le grandi piattaforme digitali, un equo compenso per l’utilizzo online degli articoli prodotti dai propri giornali associati.

l'accordo

L’accordo rafforza la linea tracciata un anno fa dalla Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG), che aveva avviato con SIAE una strategia di rivendicazione dei diritti economici legati alla circolazione di contenuti editoriali sulle piattaforme globali come Google, Meta, Microsoft e altri colossi del web. FILE – che rappresenta numerose realtà editoriali indipendenti, locali e non – aderisce ora a questa impostazione condivisa, impegnandosi a coordinarsi per azioni legali, iniziative strategiche e scelte operative che abbiano come obiettivo comune la valorizzazione e la giusta remunerazione del lavoro giornalistico nell’ambiente digitale.

"La nostra volontà di accettare il mandato della FILE testimonia quanto per SIAE la difesa del diritto d'autore prescinda dalla dimensione delle realtà editoriali rappresentate", ha dichiarato Nicola Migliardi, Chief Operation Officer Music di SIAE. "Ciò che ci guida è sempre e solo la volontà di salvaguardare e valorizzare economicamente il lavoro creativo di tanti giornalisti e autori che ogni giorno arricchiscono l'informazione in Italia".

Il nodo, tuttavia, non è solo organizzativo. Le piattaforme digitali, denunciano le due organizzazioni, continuano a evitare un confronto trasparente e alla pari con il mondo dell’editoria. È qui che si misura la reale efficacia delle norme italiane e comunitarie in materia di copyright, entrate in vigore proprio per regolare il riequilibrio del rapporto tra chi produce contenuti e chi li sfrutta commercialmente online.

“La necessità di affrontare in modo unitario questa sfida – ha sottolineato Roberto Paolo, presidente della FILE – dimostra la fragilità dell’impianto normativo attuale, che, di fronte all’indisponibilità delle grandi piattaforme a un confronto sereno e paritario, rischia di rivelarsi del tutto inefficace nel garantire il giusto riconoscimento economico agli editori che producono informazione di qualità”.

L’accordo FILE–SIAE rafforza, dunque, il fronte comune degli editori italiani nella difficile battaglia per un’equa redistribuzione dei proventi pubblicitari generati anche grazie ai contenuti giornalistici. Una sfida che riguarda non solo le grandi testate nazionali, ma anche e soprattutto le piccole e medie realtà che operano nei territori, presidiano l’informazione locale, offrono pluralismo e approfondimento.

In gioco non c’è solo una questione economica, ma un intero modello culturale e democratico: quello di un’informazione libera, sostenibile, indipendente, capace di sopravvivere nell’ecosistema digitale dominato da algoritmi e multinazionali della tecnologia. L’unione delle forze tra FILE, FIEG e SIAE rappresenta oggi l’unica strada possibile per trasformare un principio – l’equo compenso – in una prassi concreta, efficace, tangibile.

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