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Eporedia Futura
01 Luglio 2025 - 08:00
Matteo Chiantore
Da quando è emersa la polemica sulle modifiche apportate dalla Giunta allo stemma comunale, più di qualche persona mi ha chiesto come mai dedicassimo tanta attenzione a un tema apparentemente così ininfluente, specialmente di fronte alle numerose problematiche di Ivrea.
Ebbene, indipendentemente dall’importanza che ha il blasone civico come simbolo identitario per la Città e per tutti gli Eporediesi, questa vicenda diventa veramente emblematica per le modalità con cui si è compiuta.
Partiamo dal principio, cioè da quando, senza alcun tipo di atto formale, il nuovo stemma, più stilizzato del precedente e con la scritta “Città di Ivrea” nel font del city branding “!VREAè” (da molti già utilizzato per dire IVREAè sporca, IVREAè senza piscina, IVREAè insicura, ecc...), è comparso sugli stendardi dell’UNESCO e sui permessi gratuiti di Ivrea Parcheggi.
Così, un’evoluzione “spontanea” e, soprattutto, passata in sordina, forse senza che neanche tutti gli uffici e tutti gli Assessori se ne accorgessero.
E poi si arriva alla Capigruppo, dopo la quale abbiamo richiesto alla Giunta di non deliberare modifiche allo stemma comunale prima di un confronto in Consiglio Comunale, contestualmente a una mozione urgente per far esprimere l’organo di indirizzo preposto, cioè proprio il Consiglio.
Ciononostante, la Giunta ha approvato il progetto di city branding, che si conclude perfino con una versione in bianco e nero del nuovo stemma, a riprova del fatto che chi l’ha predisposto lo veda come un logo aziendale e non come un blasone civico, che deve invece attenersi a specifiche regole.
L’elemento politico più importante, però, è il modo in cui ha agito la Giunta, facendo il bello e il cattivo tempo – quando avrebbe dovuto dedicarsi a cose certamente più importanti – senza coinvolgere né le istituzioni democraticamente elette né la cittadinanza.
Un gesto perfettamente in linea con la poca trasparenza di un’Amministrazione che, a parole, dice di essere la famosa “casa di vetro” e che poi, però, mette tende molto spesse.
Perché un Comune non è una bocciofila e come tale non può essere governato.
Ma, purtroppo, abbiamo già visto in innumerevoli occasioni le conseguenze della carenza di cultura istituzionale di amministratori confusi, se non anche improvvisati.
Quindi, anche in questo caso, Ivrea merita di meglio.
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