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Come cuoce i polli il Pd, non ci riesce nessuno

A Settimo Torinese la Festa dell’Unità è il trionfo della griglia. Idee poche, ma costine e pollo da standing ovation. Il messaggio virale sul barbecue diventa la più grande vittoria politica dell’anno. E forse l’unica

Come cuoce i polli il Pd, non ci riesce nessuno

Caterina Grego a destra

Ogni tanto, anche il Partito Democratico ci prende. Non in consiglio comunale, ovviamente. Né sul verde urbano, né sui progetti di rigenerazione, né sulla mobilità, né sulle manutenzioni. Lì, niente da fare.

Ma poi, d’un tratto, un lampo. Un post euforico sbuca sulla pagina Facebook del partito. Appena sopra la foto dell’assessora metropolitana Caterina Greco, rossetto acceso e mestoli in mano, intenta a sorvegliare padelle con l’aria di chi ha tutto sotto controllo: cucina, città metropolitana e, se avanza tempo, pure la politica.

E uno pensa: magari hanno finalmente trovato la quadra, che so, sul bilancio partecipativo, sul caro affitti, sulla coesione sociale.

E invece no: era il pollo. Da non confondersi con i “polli”, sia chiaro — che poi uno pensa si tratti di una metafora su cittadini e commercianti tartassati.

E le costine? Attenzione. Lì si vola senza nemmeno il bisogno di un piano regolatore.

A mandare tutti in brodo di giuggiole è un messaggio che sembra scritto da un critico gastronomico in stato di grazia mistica:
“Costine strepitose. Le più buone degli ultimi anni. Forse le più buone di sempre. Saporite, morbide che si sciolgono in bocca, cottura perfetta. Io ho preso la grigliata ed era tutto buono. Anche la saltella e il pollo. Quasi sorprendente quanto era buono il pollo…”

Il Pd, che da mesi non riesce a produrre un comunicato senza smentirsi da solo, legge il post e lo rilancia come fosse una mozione approvata all’unanimità: “Ci fa molto piacere, è una recensione di chi da tanti anni viene a provare le nostre costine. E pensate: non l’abbiamo nemmeno pagato! Ha pagato lui!”

Ecco, l’apice. Il Pd ha finalmente un risultato da rivendicare: un commento spontaneo, entusiasta e — dettaglio che viene sottolineato con fierezza — pagato di tasca propria. Niente rimborso. Niente voucher. Niente tessera sconto. Niente mancia. Ha mangiato e ha scritto. Perché le costine erano buone. Forse le più buone di sempre. E sorprendentemente buono, lo ripetiamo, era anche il pollo.

Ora, va detto che in democrazia anche le costine contano. Come il voto. Come l’astensione. Come l’analisi della vittoria. E forse più dell’analisi, visto com’è andata finora.

Certo, può darsi che l’illuminazione manchi in alcune vie. Che le buche abbiano ormai il domicilio certificato. Che alcuni quartieri si sentano abbandonate e il dibattito sia tutto un’eco lontana tra chi governa e chi dovrebbe capire cosa si sta governando. Ma sul barbecue, niente da dire. La rivoluzione, se mai verrà, avrà l’aroma della brace.

E se qualcuno, nei prossimi giorni, si azzarderà a chiedere al Pd di Settimo Torinese come va l'amministrazione, cosa pensano della scuola, del welfare, dei trasporti, loro potranno sempre rispondere, con quel sorriso da grigliatori navigati: “Il pollo, però… era sorprendentemente buono.”. E sarebbe già una versione diversa da quel "è colpa di qualcun altro..."

PS: Che poi, e mi rivolgo a tutti i vegetariani come me: un partito che si vanta delle costine, lo votereste ancora?

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