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28 Giugno 2025 - 18:42
Caldo record
Caldo ad oltranza con 40 gradi all'ombra da Nord a Sud: la persistenza dell'anticiclone africano sull'Italia soffoca anche l'Europa settentrionale, mette in allerta paesi come la Spagna, alza le temperature dei mari e minaccia i ghiacciai alpini.
Ed il Ministero della Salute, nel suo ultimo aggiornamento, per domenica 29 giugno registra ben 21 città a bollino rosso, il simbolo di una temperatura che può essere a rischio per la salute delle persone.
È confermato dalle previsioni un lungo periodo di caldo anomalo, iniziato durante i primi giorni di giugno e destinato a perdurare ancora per molto. Le proiezioni che arrivano da iLMeteo.it, non riescono a vedere per i prossimi giorni un importante cambio dello scenario. Anche la prossima settimana sarà caratterizzata da un caldo eccezionale.
Questo anticiclone si espanderà ulteriormente, tra la fine di giugno e l'inizio di luglio, oltre latitudine 60°N, raggiungendo in pratica Scozia, Norvegia e Svezia, mentre in Spagna scatta l'allerta per picchi di temperature superiori ai 42-43 gradi in regioni meridionali come l’Andalusia e di 40% nelle aree interne della penisola.
A Firenze il termometro potrebbe superare i 39-40°C per cinque giorni di seguito, un evento che non si ricorda negli archivi meteo della città. Anche sul resto dello Stivale, tutto il calore diurno potrebbe poi resistere alle ore di buio con temperature intorno ai 30°C nella notte, specie lungo le coste e nella Pianura Padana.
Con 30°C di minima andremmo incontro a quelle che sono definite "notti super tropicali", evento rarissimo nel nostro Paese.
Unica nota meno dolente, il vento fresco che interesserà l’estremo Sud, dalla Puglia alla Sicilia e che a tratti sarà anche teso.
Avremo una breve rinfrescata nel weekend sull'estremo meridione, mentre al Centro-Nord tutto sarà bollente.
Temperature alte anche nell'acqua: 27°C dal settore ligure fino al Tirreno centrale, localmente 28-29°C sul Tirreno meridionale.
Intanto si fonde il manto nevoso sui ghiacciai che sono destinati così a soffrire, spiega Massimiliano Fazzini, climatologo-geologo e Coordinatore del Team sul Rischio Climatico della Società Italiana di Geologia Ambientale.
“Sino a 39°C nella capitanata pugliese e nella Sardegna sud-orientale sono valori che stanno già determinando notevoli criticità, sia relativamente all’ambiente fisico sia alle problematiche biometeorologiche” - spiega - “Potrebbe esserci minore disponibilità idrica dai ghiacciai nei prossimi mesi. Allo stato attuale si possono comunque fare le prime evidenti considerazioni. In primis, l’innalzamento della quota dello zero termico in libera atmosfera, attualmente posizionata intorno ai 4700 metri e prevista tra sabato e domenica a circa 5100 metri, sta determinando una rapida fusione (non scioglimento) del manto nevoso stagionale, sino a pochi giorni fa presente in maniera abbondante sulla catena alpina”.
La conseguenza più significativa, per Fazzini, “sta nella minore disponibilità di neve stoccata che non potrà essere disponibile nel bimestre luglio-agosto, generalmente il più caldo dell’anno, quando la richiesta idrica risulta essere maggiore”.
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