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25 Giugno 2025 - 19:10
Rocca Canavese vola con Vanni Oddera: dove la solidarietà corre su due ruote
C’è un rombo, a volte, che non spaventa. Non assorda. Non divide. C’è un rombo che unisce, che consola, che fa sorridere anche chi non può correre. È il rombo delle moto di Vanni Oddera, campione di motocross freestyle, che sabato 28 giugno farà tappa a Rocca Canavese per un evento che non è solo un appuntamento, ma una carezza collettiva. Un abbraccio tra chi ce la fa da solo e chi ha bisogno di una spinta in più. Tra chi cammina e chi invece vola solo se qualcuno lo porta con sé.
Vanni non arriva da solo. Arriva con la sua storia, con i suoi salti, con quella straordinaria rivoluzione che ha chiamato mototerapia. Un’idea semplice e potentissima: far provare l’adrenalina delle due ruote a chi non può salirci. Bambini affetti da disabilità gravi, persone con paralisi, pazienti oncologici. Volti stanchi che all’improvviso si accendono. Mani che tremano, ma che stringono forte il manubrio. Occhi che si riempiono di cielo mentre la moto decolla.
Sì, perché non tutti possono camminare, ma tutti possiamo volare. È questo il mantra di Vanni. E in quel “tutti” c’è la promessa di non lasciare indietro nessuno. Di non voltarsi mai dall’altra parte. Di credere, anche quando sembra impossibile.
A Rocca Canavese, sabato, questo sogno diventa realtà. Alle 17.00, inizia lo spettacolo. Il team DABOOT+, formato da rider professionisti, metterà in scena salti acrobatici, evoluzioni in aria, emozioni pure. Ma sotto le rampe, tra il pubblico, ci saranno loro: i bambini che Vanni farà salire in moto. Seduti davanti a lui, protetti e sorridenti, vivranno qualcosa che non dimenticheranno mai. E che, spesso, è negato: il diritto alla meraviglia.
Perché quando si parla di disabilità, spesso si parla solo di limiti. Di barriere architettoniche, di tutele mancanti, di assistenza ridotta. Ma la mototerapia ribalta tutto. Parla di desideri, di possibilità, di sogni che non devono restare chiusi in una stanza d’ospedale. Parla di normalità. Quella vera. Quella in cui anche un bambino in sedia a rotelle ha diritto a sentirsi, per un giorno, invincibile.
Alle 18.30, un altro momento dal forte valore simbolico: la consegna della Costituzione ai giovani cittadini rocchesi. Un atto di responsabilità, certo, ma anche un seme piantato nel cuore di chi cresce. Un invito alla partecipazione, alla consapevolezza, alla costruzione di una società più giusta, dove nessuno venga lasciato indietro. E dove il rispetto della diversità sia la base di ogni convivenza.
La sera, alle 22.00, sotto un cielo di stelle, un secondo show freestyle accenderà ancora una volta l’adrenalina. Poi, spazio alla musica con la Royal Party, la discoteca più piccola d’Italia, che trasformerà Piazza Osella in un luogo di festa condivisa.
Ma il vero spettacolo, quello che resta dentro, non è sulle rampe. È nei volti dei bambini. Nelle madri che piangono e ringraziano. Nei padri che tornano a sperare. È nella potenza di un gesto che, pur essendo sportivo, è prima di tutto umano.
Il Sindaco di Rocca Canavese, Alessandro Lajolo, lo sa bene. È lui che ha voluto fortemente questa giornata, convinto che un piccolo paese possa fare qualcosa di grande. «Siamo profondamente orgogliosi di ospitare a Rocca Canavese un campione come Vanni Oddera…», ha dichiarato. Ma dietro quelle parole c’è molto di più: c’è una comunità che apre le braccia. Che riconosce il valore della solidarietà. Che sceglie di essere presente.
L’occasione è anche quella del decimo anniversario del VespaRock, evento nato nel 2015 come semplice raduno e diventato via via sempre più un simbolo di socialità e condivisione. Quest’anno, però, si fa un salto in avanti: diventa inclusione. Diventa testimonianza. Diventa speranza.
Perché sabato 28 giugno non si applaudiranno solo acrobazie, ma la possibilità, concreta, di essere migliori. Di ascoltare chi non ha voce. Di sollevare chi non può stare in piedi. Di guardare negli occhi chi vive una disabilità e smettere, finalmente, di chiamarla solo così. Perché forse la disabilità non è un limite. Forse il vero limite è negli occhi di chi guarda, e non sa vedere.
A Rocca Canavese, sabato, quegli occhi cambieranno. E voleranno anche loro.
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