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21 Giugno 2025 - 16:02
Nonno scomparso
Ha la camicia a quadri rossa e blu. Jeans. E chissà dove sta andando. Se cammina con passo incerto o deciso. Se riconosce la strada o se la strada lo sta portando via, lontano da casa, dai suoi cari, da quella routine quotidiana che fino a ieri sembrava ancora solida. E invece no.
I famigliari hanno affidato il loro dolore ai social.
Un post breve, tagliente come un urlo nel silenzio: “Aiuto, da Carignano: ha camicia a quadri rossa e blu e jeans”.
Dietro quelle parole c’è il panico, la paura che cresce minuto dopo minuto, ora dopo ora. Il nonno è uscito di casa e non è più rientrato. Nessuno sa dove sia. Nessuno sa se stia bene. Nessuno sa se qualcuno gli abbia rivolto uno sguardo, un saluto, o abbia incrociato i suoi occhi.
In un tempo dove le parole volano veloci ma spesso restano vuote, questa richiesta ha invece trovato subito ascolto. I social si sono attivati, l’appello è stato rilanciato da decine, centinaia di utenti. C’è chi ha condiviso per senso civico, chi per empatia, chi perché quella frase gli ha fatto tornare in mente un proprio caro, un padre, uno zio, un vicino di casa. C’è chi ha pensato che forse quel nonno potrebbe essere anche il suo. E allora clic: condividi.
Per ora non si sa molto. Non si conosce l’età dell’uomo, né se soffra di particolari patologie. Solo un dettaglio fisico: quella camicia a quadri che potrebbe sventolare ora su una strada di campagna, lungo l’argine del Po, o perdersi fra le vie di Torino. Una camicia che forse lo protegge dal sole di giugno, forse lo identifica. Forse lo rende visibile, forse lo nasconde.
E intanto l’ansia cresce. Perché ogni minuto che passa è un passo in più verso l’incertezza. La speranza, però, è ancora lì, viva. In attesa di un messaggio, una segnalazione, una chiamata: “L’ho visto, è lì, sta bene”.
Chiunque avesse informazioni utili, è pregato di contattare immediatamente le forze dell’ordine. È un appello semplice, ma vitale. Perché in queste ore non c’è nulla di più importante che ritrovare quel nonno. Riportarlo a casa. E stringerlo in un abbraccio che dica: sei tornato, tutto il resto non conta.
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