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18 Giugno 2025 - 11:57
Cinema all'aperto a Settimo...
Si abbassano le luci, si accendono gli schermi e… si scatenano le zanzare. Benvenuti a “Finalmente Estate”, l’ormai celebre rassegna del “Cinema sotto le stelle” che trasforma i parchi pubblici di Settimo Torinese in ristoranti all’aperto per insetti ematofagi. Organizza la Biblioteca Archimede, promuove il Comune, incassa la gloria la sindaca Elena Piastra, e il sangue… quello lo offrono i cittadini. Donatori involontari, e pure contenti.
La prima serata è andata in scena il 17 giugno al Parco Nilde Iotti, con la proiezione di Wonka. Un film dolce e zuccheroso, perfetto per bilanciare l’acidità del sudore e il profumo dell’Autan, vero protagonista della serata.
Sui teli da picnic, mamme e papà cercavano di godersi lo spettacolo mentre combattevano a mani nude contro le zanzare più motivate dell’intero Piemonte. Un remake non ufficiale de “Il Gladiatore”, ma in versione tropicale.
E se pensavate fosse una serata unica, vi sbagliate. Si replica — per ben cinque volte!
Il 24 giugno arriva Mulan, il 1° luglio Mary Poppins – Il Ritorno, l’8 luglio Alice in Wonderland e il 15 luglio Encanto.
Cinque titoli Disney e Warner Bros, cinque motivi per passare la serata a grattarsi le caviglie, mentre i bambini si addormentano a metà film e gli adulti si chiedono se fosse proprio necessario portare anche la coperta, il telo, lo spray, le bibite fresche, i biscotti, la torcia, il cambio per il piccolo e una borsa frigo da 20 litri.
Ah già: l’ingresso è gratuito. Certo. Ma qualcuno paga.
La domanda è semplice: quanto costa tutto questo?
Perché sarà anche “gratis” per chi si siede sul prato, ma dietro c’è un’organizzazione, ci sono fondi pubblici, c’è uno staff. E no, non basta scrivere “ingresso libero” per convincerci che tutto venga giù dal cielo. Magari assieme alle zanzare.
La Biblioteca Archimede, in tutto questo, fa da regista. E fin qui, nulla da eccepire. Ma la cultura, quella vera, dovrebbe stimolare pensiero, creatività, confronto. Invece qui si fa cultura come si distribuiscono gadget alle fiere: una cosa semplice, carina, da usare una volta e poi dimenticare. E i film, per carità, sono belli — ma li trovi già su tutte le piattaforme streaming, a orari umani, su divani antizanzara.
Intanto la sindaca, armata di profilo social verificato, invita con entusiasmo: “Portate il telo, le bevande fresche e i bimbi”.
Mettete una sera d’estate, un parco pubblico, una coperta e qualche zanzara da compagnia. Aggiungete una proiezione alle 21.30, un bel film di due ore, e voilà: l’infanzia è servita… con contorno di sonno perso, routine sfasata e schermo sparato in faccia fino alle 23.30. A Settimo Torinese l’educazione passa dal proiettore, perché quando c’è da “stare insieme”, come ama dire la sindaca Elena Piastra, il resto può anche aspettare: la salute, i ritmi dei bambini, il buon senso.
Ma sì, tanto poi a nanna si va per mezzanotte. E chi si deve alzare all’alba per andare in piscina con il centro estivo dell’oratorio? Peggio per lui. Se il giorno dopo ha le occhiaie, potrà sempre dire che è colpa del “cinema condiviso”.
Siamo in un'epoca in cui Netflix, Amazon Video, Disney+ ti rincorrono anche mentre lavi i denti, e noi cosa facciamo? Organizziamo il “Cinema sotto le stelle”.
Che novità! Che rivoluzione culturale! Che spettacolare mediocrità.
E poi, diciamocelo: non è un po’ triste che un Comune con risorse pubbliche da spendere scelga sempre la via più ovvia, quella della proiezione Disney sotto le stelle, come se la cultura fosse solo intrattenimento facile per famiglie che “devono pur fare qualcosa” d’estate?
La verità è che non è nemmeno questione di bambini, è questione di messinscena. In tutti i sensi.
A chi è rivolto davvero questo spettacolo gratuito? Ma agli amici della sindaca, ovviamente! A quelli che ci tengono a farsi vedere — anzi, a farsi vedere da lei. Un taccuino di presenze, una sagra dell’apparenza.
La cultura, ormai, è una passerella di sdraio e gelati sciolti, con la benedizione istituzionale.
La sinistra, quella vera, un tempo aborriva gli schermi, li chiamava strumenti di alienazione. Oggi li installa nei parchi. E li accende col denaro dei cittadini che vorrebbero marciapiedi senza buche...
Perché la cultura non è più il libro, la parola, il confronto: è il film in loop, la storia già scritta, l’emozione preconfezionata.
È il Wonka di turno che ti addolcisce la serata mentre i genitori, distrutti, cercano un senso all'ennesimo evento “per famiglie” pensato senza le famiglie.
E dire che basterebbe poco. Un’idea diversa. Un orario decente.
Magari una vera attenzione alla povertà educativa, quella che si combatte stimolando la creatività, non buttando altri pixel in faccia ai bambini già imbambolati dai telefonini.
E allora torniamo alla domanda: fossero soldi suoi, Piastra, li spenderebbe davvero così?
Perché non è tanto l’idea del cinema a essere sbagliata, è il modo: banale, pigro, fotocopia di ogni estate precedente.
Una cultura di comodo, che non educa ma stordisce, non crea ma riempie, non pensa ma posta.
La verità è che siamo Settimo, dove si vuol far passare tutto per "cultura", anche il degrado. Come l'erba alta per gli insetti impollinatori. O la rotonde per la mobilità sostenibile. Una copertina, una sdraio, un affidamento e via.
Ah già, giusto, dimenticavamo nei prossimi giorni - comunica la sindaca - proseguiranno i trattamenti anti-zanzare nei parchi che ospitano eventi estivi. "Di conseguenza, nella mattinata di venerdì fra le 6 e le 11, i parchi Iotti e De Gasperi rimarranno chiusi per permettere lo svolgimento dei trattamenti...".
Insomma, come direbbe il comico Albanese, anche quest’anno: chiù cinema pe’ tutti! E fottiti… dalle zanzare.
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