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“Lasciamoli Respirare”: un respiro collettivo per un’educazione gentile

Presentato nel giardino di Casa Frida Kahlo il libro che unisce meditazione, ascolto e scuola

“Lasciamoli Respirare”: Un Respiro Collettivo per un’Educazione Gentile

“Lasciamoli Respirare”: Un Respiro Collettivo per un’Educazione Gentile

Un pomeriggio sospeso tra parole, silenzi e respiro consapevole, quello che si è vissuto nel giardino di Casa Frida Kahlo, dove è stato presentato “Lasciamoli Respirare”, il libro nato dall’incontro tra la dottoressa Silvana Bragante e i monaci zen Saverio Bassui De Marco e Mario Nanmon Fatibene. Un testo che racconta e al tempo stesso propone: portare la meditazione nelle scuole come strumento educativo, umano, trasformativo.

L’incontro, più che una classica presentazione, è stato un’esperienza collettiva. Nessun palco, nessuna cattedra. Gli autori hanno scelto di disporsi in cerchio, insieme al pubblico, per ribadire un messaggio tanto semplice quanto rivoluzionario: abbattere le distanze, riconoscersi, respirare insieme. Seduti sotto gli alberi, in un’atmosfera intima e raccolta, insegnanti, educatori, genitori e semplici cittadini si sono lasciati guidare in un viaggio interiore fatto di ascolto profondo e desiderio di ritrovare un’educazione più lenta, più empatica, più umana.

“Lasciamoli Respirare” non è soltanto un racconto di esperienze vissute in classe, ma anche una guida pratica. Il libro raccoglie semplici esercizi di meditazione, facilmente applicabili con i bambini – e non solo – per sviluppare attenzione, consapevolezza, empatia. “Il respiro è ciò che ci unisce tutti” ha spiegato la dottoressa Bragante nel suo intervento. “È democratico, gratuito, accessibile a chiunque. Ed è attraverso il respiro che possiamo tornare a ciò che siamo, al di là delle differenze e dei ruoli”.

Momento particolarmente toccante è stato quello guidato dal monaco Saverio Bassui De Marco, che ha proposto un breve esercizio per liberare la voce interiore. Al suono di una campana tibetana, il silenzio si è fatto denso, vivo, carico di ascolto. Gli sguardi si sono ammorbiditi, le tensioni sciolte in un gesto collettivo di fiducia e presenza. “Ci hanno insegnato a parlare per convincere, per primeggiare. Ma parlare può anche voler dire accettarsi, raccontarsi, senza paura”, ha spiegato De Marco.

Il progetto alla base del libro – nato quasi per caso – si è rapidamente trasformato in una missione. Lo ha spiegato il monaco Mario Nanmon Fatibene con parole che hanno toccato molti dei presenti: “I bambini ci hanno insegnato che fermarsi, respirare, ascoltare, non è solo possibile: è necessario. Per loro, e per noi. C’è bisogno di un’educazione che non misuri tutto in termini di performance, ma che coltivi la presenza, la relazione, il benessere interiore.”

La presentazione si è conclusa con un momento conviviale, semplice e spontaneo: un piccolo rinfresco tra chiacchiere sussurrate e sorrisi autentici. È rimasta nell’aria, anche dopo, una sensazione di comunità, come se per qualche ora – in quel cerchio sotto il cielo – tutti avessero scelto di prendersi una pausa. Di respirare. Insieme.

Perché “Lasciamoli Respirare” non è solo un titolo evocativo. È una proposta concreta, un gesto radicale e necessario, una visione che riporta l’educazione al suo cuore più profondo: quello dell’ascolto reciproco, della cura, della presenza.

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