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15 Giugno 2025 - 22:13
Elena Piastra
C'è un quartiere, a Settimo Torinese, dove la natura si sta riprendendo il suo spazio. Non è un parco urbano né un progetto di riforestazione. È semplicemente via Milano. Nelle foto siamo al civico 81. Qui da anni l’erba cresce rigogliosa tra le mattonelle, i rifiuti si accumulano come monumenti all'incuria e i cittadini si scannano su Facebook chiedendosi a chi tocchi – di grazia – il compito di dare una ripulita.
A chi tocchi, in effetti, lo dice la legge: “Il DL 285/92 Art. 14 stabilisce che la competenza della pulizia dei marciapiedi e delle erbacce che vi crescono è del COMUNE”.
Ma qui, più che il rispetto della legge, vige il culto dell’abbandono. “Complimenti al Comune, continuate così” scrive un residente esasperato. E sotto, una valanga di commenti indignati. C’è chi ha chiamato i vigili urbani per segnalare macchine sui marciapiedi e furgoni parcheggiati ovunque, ma “non sono nemmeno venuti. Una cosa vergognosa”.
Altri difendono l’indifendibile, sostenendo che l’erba vicino ai marciapiedi “tocca ai condomini toglierla, non l’avete ancora capito?”.
Ma la replica è feroce: “No, solo a Settimo succede una cosa del genere. Io ho vissuto ad Orbassano 27 anni e lì il Comune puliva. Qui paghiamo le tasse e dobbiamo fare tutto noi”.
E via con l’escalation: “Sarebbe bello che chi si lamenta andasse lui a tagliare l’erba”. Risposta pronta: “Caro Matteo, io lavoro tutto il giorno. E poi paghiamo le tasse al Comune. Quindi devono venire a pulire. Punto.”
Intanto, mentre la giungla urbana cresce libera – accanto ai sacchi neri di spazzatura fuori dall’area ecologica – la sindaca Elena Piastra è altrove. Letteralmente.
Del resto, come tutti sanno, da settimane ormai la città è in modalità "pilota automatico". Perché? Perché la sindaca è in piena campagna elettorale. Sogna la candidatura alla Presidenza della Regione Piemonte e dunque, giustamente, non ha tempo per occuparsi dei marciapiedi della sua città.
Venerdì scorso era a Vercelli, ospite d’onore di una conferenza ANCI sul commercio ambulante e i distretti commerciali. Relatrice. Sì, proprio lei. La sindaca di una città dove il commercio locale va a rotoli, con negozi chiusi, vetrine abbandonate e mercati in decadenza. Eppure, parla. Spiega. Illustra strategie. Applausi.
Martedì prossimo sarà invece a Torino, invitata a un convegno del Partito Democratico sulle politiche abitative. E magari, già che c’è, potrebbe infilare anche una dissertazione sulle politiche “manutentive”. Quelle che, per esempio, a via Milano 81 mancano completamente.
Tant'è! Un film già visto lo scorso anno e l'anno prima. Poi è vero che c’è chi si rassegna e prende in mano il raschietto, chi continuerà a infuriarsi sui social a chiamare i vigili a vuoto, ma tutti continueranno a pagare le tasse come se tutto funzionasse alla perfezione.
La verità è che l’erba cresce, i topi ballano, dal Comune nessuno si presenta nemmeno per far finta di tagliarla ma la sindaca è impegnata. Ha discorsi da fare, palchi da occupare, applausi da incassare, candidature da coltivare. Le erbacce? Aspetteranno. I cittadini? Anche.
Del resto, mica si candida a fare giardiniera. Punta alla Regione.
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