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Il Canavesano imbruttito

Senza rotta, verso l’abisso

Dalla NATO al Green Deal, dalla guerra mascherata da pace alla democrazia svuotata di senso: l’Europa del XXI secolo naviga a vista, spinta da venti folli e guidata da comandanti senza bussola. Il prezzo? Il nostro futuro, già barattato in nome di un “progresso” che odora di servitù, guerra e censura

Senza rotta, verso l’abisso

Il francese Macron

"Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare." Sono passati oltre 2000 anni, ma mai come oggi le parole di Lucio Anneo Seneca, filosofo, drammaturgo e politico dell’Impero Romano, si sono rivelate tanto drammaticamente adatte a descrivere l’azione dei politici europei e italiani.

C’è un mondo che si sta sgretolando davanti ai nostri occhi e dentro i nostri cuori e le nostre massime istituzioni, con in testa l’imperatrice Ursula Von der Leyen e tutto il suo codazzo di nani e ballerine, europeisti col cuore a sinistra e il portafoglio destra; ambientalisti per convenienza e pacifisti votati al riarmo, ci dicono, ormai da lungo tempo, che la demolizione della nostro “vecchio” mondo, basato sul lavoro, sul voto democratico, sulla voglia di pace e fratellanza, con meno regole e con meno controllo, ma con più rispetto e senso d’appartenenza, si deve chiamare emancipazione e progresso. 

Von der Leyen

:Von der Leyen

Non si capisce dove ci vogliano portare, il Segretario Generale della N.A.T.O., l’olandese Mark Rutte, vista la pochezza del Governo italiano e dei nostri politici di maggioranza e opposizione, si è portato avanti ed ha rifatto i conti all’Italia, chiedendoci di partecipare alle spese per il riarmo e la sicurezza con 100 miliardi all’anno per i prossimi dieci anni. Cosa che costringerebbe gli italiani alla schiavitù o alla guerra civile. Non so se è chiaro, ma noi abbiamo un debito pubblico che ad oggi, destinato solo ad aumentare, è al 130% di quello che è il nostro Prodotto Interno Lordo e se a questo punto, probabilmente di non ritorno, siamo arrivati è perché è in atto, indisturbata e da troppi anni, una regressione di natura cognitiva senza precedenti.  

Addirittura, credo che ormai sia inutile mettere l’accento sulla cosa, quasi più a nessuno, manifestato con i fatti, interessa del domani, oggi si vive nel collasso del progresso, si vive del momento, dell’oggi, sempre più inclini a dimenticarci della storia, ma anche dell’ieri, l’avvento dei “social” ha abbassato il livello medio del dibattito, del dialogo, portando i rappresentanti delle istituzioni, gli eletti al livello degli elettori. Cosa che, come un nuovo tecnologico “big bang”, ha dato vita alla politica da social, infarcita di maleducazione, aggressività e spesso contraddistinta da falsità montate ad arte dagli “acchiappa fake news”. Hanno chiamato emancipazione e progresso la  distrazione di massa; hanno censurato ed emarginato dal dibattito pubblico chiunque non fosse allineato al pensiero unico, che ieri ci voleva tutti vaccinati e inchinati al dio scienza ed oggi ci vuole non udenti e non vedenti di fronte alla carneficina quotidiana provocata dall’esercito israeliano in terra di Palestina e tutti sostenitori, in tifo e soldoni, dell’Ucraina. Oggi “poverina”, assalita dai cattivoni russi, ieri Stato modello, aspirante ad entrare nella N.A.T.O. e nell’Unione Europea quando, fuori dai radar dell’informazione, sedicente ufficiale, trasformava il Donbass in quella che diversi reporter e attivisti O.N.L.U.S., immediatamente scomunicati dal mainstream, avevano ribattezzato “la fabbrica delle vedove”.

Ciò nonostante, completamente in balia dei venti, senza avere nessuna idea di cosa fare, di dove andare e senza nessuna conoscenza, invece millantata, un manipolo di sedicenti statisti, mostrandosi fieri della loro ottusità, ci sta portando alla guerra nel nome della pace e dei diritti umani. Tutte "grandi" persone, in possesso di curriculum formato coperta, ma assolutamente inadeguate a governare i venti di guerra che soffiano impetuosi in Medio Oriente, in Europa e in Africa, responsabili dell’aumento vertiginoso della disoccupazione; dell'incremento incessante dell'immigrazione clandestina; della folle corsa al riarmo; dei debiti che stanno distruggendo aziende e famiglie; dell'introduzione di obblighi e controlli che stanno minando alle fondamenta la tanto sbandierata "democrazia" europea e di una politica monetaria comune, lasciata nelle mani di strampalati personaggi, che pare, fatichino a capire che 1 + 1 deve sempre dare 2 quale risultato finale. 

Insomma, quelli che contano davvero qualcosa: Ursula Von der Leyen, Christine Lagarde, Emmanuel Macron, Friedrich Merz e Keir Starmer, il peggio del peggio, ma il peggio al quale la politica nostrana, tanto a destra quanto a sinistra, ha sempre mostrato il massimo servilismo, ci sta portando alla guerra con il nobile scopo di evitarla. 

Viviamo l'assurdo, ma per colpe esclusivamente nostre. Un comandante idiota, quando la “ciurma” abbandona felice l’uso del cervello, può dire, fare e imporre qualsiasi cosa. Non a caso, infatti, forse perché le menti dei più sciamano ormai nel vuoto, cercando appigli e spiragli, ma trovando solo fantasmi, psicosi e fobie, riusciamo sempre ad andare oltre, a renderci sempre più ridicoli di fronte alla Storia. 

Non a caso, a partire dal primo ottobre 2025, secondo l’ennesima, folle direttiva dell’Unione Europea, le vetture diesel con standard di emissioni Euro 5, cioè quelle immatricolate tra il 2009 e il 2015, non potranno più circolare liberamente nei comuni con popolazione superiore ai 30mila abitanti, perché inquinano e perché noi europei, mentre il mondo va in fiamme, mentre le guerre, che noi alimentiamo con armi e denaro, ci stanno regalando un inquinamento che nemmeno 1000 anni di pace riusciranno a smaltire, facciamo di tutto e di più per salvare il pianeta Terra.

E’ così che un mondo finisce, quello a cui noi, non più giovani, eravamo abituati e nulla appare al suo posto.

La verità, quella che quasi nessuno si vuol sentir dire, è che siamo di fronte ad un buio totale, che oscura “destra” e “sinistra” senza distinzione.

La verità, quella che non tutti sono disposti ad accettare, è che un po’ tutti abbiamo contribuito, chi più e chi meno, a creare generazioni orfane di valori e ideali.

La verità, quella vietata dalle democratiche istituzioni occidentali, è che l’utopia bifronte dell’uomo “cittadino del mondo”, come ebbe a descriversi Diogene il Cinico, è fallita perché in realtà l’uomo ha bisogno di radici condivise, identità, senso di appartenenza e orizzonti che non siano infiniti.

La verità, quella vietata nei salotti televisivi, è che abbiamo perso il senso della realtà e ormai concepiamo la politica estera a moralismo intermittente, nel nome di interessi parziali e momentanei, dimentichi o completamente all’oscuro delle enormi dimensioni della geopolitica.

La verità, quella bandita dall’Unione Europea, è che il pericolo maggiore che corriamo in questo momento in Europa e nel mondo non proviene dai “dittatori” ma dall’interventismo umanitario e armato, pacifista e bellicista, che l’Occidente a guida U.S.A.-N.A.T.O. ha intrapreso da anni immemori.

La verità, quella esclusa dalle pagine di quasi tutte le testate giornalistiche, è 

che usiamo criteri ideologici e facciamo scelte che nel nome dell’occidente affossano l’Europa, a partire dalla nostra Italia. 

La verità, nel dibattito pubblico italiano e internazionale, è che le voci impegnate a costruire occasioni di dialogo e percorsi di pace, che prescindano dal ricorso alle armi, sono censurate, quando non ignorate e messe alla berlina.

La verità, è che le nostre tanto decantate “democrazie” occidentali si sono tradotte nel fallimento del pensiero liberale. John Locke, considerato uno dei padri del pensiero liberale, sosteneva che ogni individuo possiede diritti naturali inalienabili, come il diritto alla vita, alla libertà e alla proprietà, e che il governo ha il compito di proteggere questi diritti e non di violarli.  

La verità è che del pensiero liberale di Locke, che voleva potenziare meriti, capacità e potenzialità dell’individuo, non è rimasto nulla, oggi siamo tutti invitati a servirci dell’intelligenza artificiale e non solo, fino a tre anni fa, esposti in caso di rifiuto ad essere espulsi dalla società, siamo stati invitati, sotto ricatto, a scegliere fra l’essere seguaci della “scienza” o essere cittadini liberi.

La Verità, anche se non piace, è che ci siamo girati dall’altra parte mentre i partiti trasformavano la democrazia in partitocrazia e mentre le lobby, drogando alla base le istituzioni democratiche, se ne impadronivano.

La verità è che abbiamo accettato di vivere, perché ritenuto più comodo e meno impegnativo, in un contesto il cui sistema educativo ha fallito ed è completamente da riprogettare; la verità è che in questa “democrazia” priva di democrazia, non si potrà mai arrivare a costruire una società consapevole e in grado, quindi, di affrontare il futuro senza seguire i diktat assurdi di gente, che ieri ci voleva tutti vaccinati contro il covid e che oggi, alla guida di "fiammanti" auto elettriche, ci vuole tutti disposti ad andare in guerra.  

La verità, quella che non piace a chi ci vuole tutti schedati, collezionisti di nuove app e fruitori h24 di intelligenza artificiale è che il futuro ce lo stiamo perdendo, senza nemmeno accorgercene. Abbiamo acconsentito a tutto, ci siamo lasciati fare di tutto ed oggi, nel nome del “futuro”, stiamo definitivamente cancellando il futuro dei nostri figli.

La verità, quella innominabile, è che il futuro, quello che credo la maggior parte della gente vorrebbe, fatto di pace, rispetto, attenzione, libertà e democrazia, non è davanti a noi, ormai ce lo siamo lasciati in buona parte alle spalle, quindi, se si vuole un futuro dove la vita dell’individuo torni a valere più della parola di sedicenti “scienziati” un tanto all’ora o di quella di farneticanti politici e capi di Stato, bisogna recuperare valori e sistemi di vita che, in nome del “progresso”, abbiamo cestinato e che ora paiono persi per sempre.

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