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Ad Alpignano si parcheggia… a intuito. E si paga a peso d’oro

Multe da 170 euro per soste “irregolari” vicino a incroci invisibili. Il Comune: “La legge non impone segnaletica”. I cittadini: “Allora fateci almeno un quiz!”

Ad Alpignano si parcheggia… a intuito. E si paga a peso d’oro

Ad Alpignano si parcheggia… a intuito. E si paga a peso d’oro

Benvenuti ad Alpignano, dove il codice della strada è un po’ come l’arte contemporanea: va interpretato. Dove le intersezioni non si vedono, ma si “percepiscono”. Dove si parcheggia dove capita, ma si viene multati con precisione chirurgica da chi, evidentemente, ha una mappa segreta della viabilità invisibile.

La scena è questa: un cittadino lascia l’auto in via Enrico Toti o in via XI Febbraio – strade normalissime, senza strisce gialle, senza cartelli, senza segnali di divieto, senza nemmeno una parvenza di incrocio problematico. Tutto sembra regolare, e invece… sorpresa! 170 euro di multa perché “troppo vicino all’intersezione”. Quale intersezione? Non è dato saperlo. Ma c’è, giurano gli agenti. Anche se nessuno l’ha mai vista.

Il malcapitato protesta, chiede chiarimenti alla Polizia Municipale e si sente rispondere: “La legge non prevede obbligo di segnalazione in questi casi.” Tradotto: se ti multano, è colpa tua che non hai intuito che proprio lì, dove nessuno lo immaginerebbe, finisce un'intersezione.

Che dire? Mica tutti hanno il dono della chiaroveggenza.

Ma c’è di più. Il Comune, al posto di ammettere che forse una riga a terra o un cartello non guasterebbero, nega persino che siano stati eliminati parcheggi. Peccato che, al posto delle auto, ora c’è una pista ciclabile. Una pista ciclabile che non usa nessuno, se non forse qualche fantasma in monopattino. Quando l’autore della segnalazione chiede spiegazioni, si sente rispondere da un’impiegata comunale: “Può andare in bicicletta.”
Una risposta illuminante. Anche perché la stessa impiegata non sa neppure dov’è via Cavour, una delle arterie principali della città.

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Siamo oltre la realtà, siamo nel teatro dell’assurdo. Dove a comandare non è la logica, ma l’arbitrarietà. Dove il cittadino viene colpevolizzato per non aver capito qualcosa che nessuno gli ha mai spiegato.

E non finisce qui. Perché nella via proprio di fronte, un cartello indica un parcheggio per disabili, ma non c’è una singola riga sull’asfalto. Nessuna delimitazione. Niente. Neanche lì. Un’altra bella sfida a premi: indovina dove inizia e finisce il posto disabili e, se sbagli, grazie per la donazione.

Intanto, chi vive in zona non trova mai parcheggio, perché gli stalli sono sempre meno, e quelli rimasti sono diventati trappole per automobilisti ignari. È il nuovo gioco urbano di Alpignano: “Posteggia se hai coraggio!”

Il paradosso è tutto qui: il Comune dice di voler incentivare la mobilità sostenibile, ma poi punisce chi prova a parcheggiare, non offre alternative e nemmeno indica le regole del gioco.
Ci fosse almeno un cartello con scritto: “Attenzione: zona a logica variabile”, uno si regola.

Insomma, la legalità è importante, ma anche la trasparenza e il buon senso. E magari una spruzzata di umiltà da parte di chi amministra. Invece ad Alpignano si governa con il manuale dell’ironia involontaria, e a rimetterci sono sempre gli stessi: i cittadini.

Quelli che, per ora, non possiedono la vista a raggi X, né il dono della preveggenza. Ma che magari sanno ancora distinguere un’amministrazione efficiente da una pista ciclabile deserta.

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