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Giornate olivettiane: gli studenti riscoprono Adriano tra laboratori, murales e memoria condivisa

Al Liceo Gramsci di Ivrea una giornata dedicata al pensiero di Olivetti, con il coinvolgimento delle classi di Scienze umane, enti culturali, artisti e testimoni: un laboratorio di comunità per costruire il futuro partendo dalla storia

Giornate olivettiane: gli studenti riscoprono Adriano tra laboratori, murales e memoria condivisa

Giornate olivettiane: gli studenti riscoprono Adriano tra laboratori, murales e memoria condivisa

Il 5 giugno, Ivrea è tornata a parlare la lingua di Adriano Olivetti. E non l’ha fatto tra le mura di una sala conferenze per addetti ai lavori, ma in uno spazio aperto, vitale, dove le idee si sono mescolate alle voci dei giovani, alla storia industriale del territorio, alla cultura diffusa. È successo durante la prima edizione delle Giornate olivettiane, organizzate dal Liceo Gramsci in collaborazione con gli enti olivettiani e con il patrocinio del Comune di Ivrea e della Fondazione Adriano Olivetti.

Una giornata ricca, articolata, vibrante. Un laboratorio a cielo aperto, per la scuola e per la città. Perché se è vero che la cultura non si eredita ma si conquista, come diceva lo stesso Olivetti, allora il modo migliore per ricordarlo è praticarne il pensiero con la concretezza di chi costruisce ponti tra passato e presente.

In mattinata, una decina di classi dell’indirizzo Scienze umane del liceo ha preso parte a una serie di laboratori allestiti nell’Officina H, cuore simbolico della storia industriale eporediese. Qui, grazie al contributo dell’Archivio Storico Olivetti, del Museo Archivio Tecnologicamente, dell’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa e dell’Associazione Spille d’Oro Olivetti, gli studenti hanno potuto esplorare in prima persona i temi cardine della visione olivettiana: il lavoro come espressione della dignità umana, l’innovazione al servizio della collettività, la centralità della persona nel processo produttivo.

Non si è trattato di una semplice lezione frontale o di un compitino da svolgere. I laboratori sono stati veri e propri dispositivi partecipativi, capaci di coinvolgere attivamente i ragazzi, stimolando domande e visioni. Un metodo, questo, che ricalca proprio lo spirito di Adriano: non formare esecutori passivi, ma cittadini consapevoli.

Nel pomeriggio, presso l’auditorium del Liceo, la riflessione si è spostata sul piano del pensiero. Protagonisti della conferenza sono stati Gianfranco Ferlito, ex dirigente Olivetti, e il prof. Davide Bombino, che hanno affrontato tematiche complesse con taglio divulgativo e appassionato: dall’organizzazione scientifica del lavoro in Olivetti alla concezione federalista dello Stato, fino al progetto politico del Movimento Comunità. Un’occasione per tracciare un filo rosso tra l’esperienza eporediese e le domande urgenti del nostro tempo: qual è il senso del lavoro oggi? Come si può coniugare impresa e responsabilità sociale? Esistono ancora spazi per una politica ispirata alla cultura e alla giustizia?

A suggellare la giornata, presso la Palazzina dei Servizi Sociali in via Jervis (ex biblioteca Olivetti), sono stati presentati due murales su pannelli mobili, realizzati dagli studenti del laboratorio di Scienze umane con il supporto grafico di Elisa Francioli. Le opere, dedicate alle figure di Adriano Olivetti e Natale Capellaro, sono il frutto di un percorso collettivo, e intendono essere un omaggio affettuoso e consapevole a due tra le più luminose personalità del mondo olivettiano. Ma non solo: rappresentano anche un modo per portare l’arte e la memoria fuori dalle aule e renderle visibili, mobili, condivisibili.

La serata, organizzata grazie al Coordinamento e al Club per l’UNESCO di Ivrea, ha proposto un momento di restituzione partecipata. Sono stati presentati i video-interviste realizzati dagli studenti, piccoli documentari che testimoniano l’incontro tra generazioni e l’attualità del pensiero olivettiano. A seguire, Matteo Olivetti e Roberto D’Angelo hanno portato il loro contributo personale, intrecciando ricordi familiari, riflessioni, aneddoti, e presentando le rispettive pubblicazioni dedicate a Dino Olivetti e a “Ivrea e gli Olivetti”.

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A dare sostanza e riconoscimento all’intera giornata, sono arrivati anche i ringraziamenti del sindaco di Ivrea Matteo Chiantore e del Dirigente del Liceo Gramsci, Marco Bollettino, a suggellare il valore civico e culturale dell’iniziativa.

Insomma, le Giornate olivettiane non sono state l’ennesimo esercizio di memoria celebrativa. Sono state un esperimento riuscito di pedagogia civile, dove la scuola esce da sé e si fa strumento di comunità. Dove il pensiero di Adriano Olivetti non resta inchiodato in un museo, ma si fa azione viva, laboratorio, murales, parola, dialogo, visione. Proprio come lui avrebbe voluto.

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