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13 Giugno 2025 - 19:00
Mettersi nei panni di un imprenditore. Pensare come un ingegnere. Lavorare come una squadra vera. È questo l’obiettivo – ma anche la sfida – lanciata a 74 ragazzi del Canavese attraverso i Laboratori di Imprenditorialità, il progetto promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori e dal Gruppo GAM di Confindustria Canavese, con la collaborazione e il contributo della Camera di commercio di Torino.
Un’iniziativa che da tre anni costruisce ponti tra aula e azienda, tra teoria e pratica, tra il futuro sognato e quello che davvero ci si può conquistare. I protagonisti, questa volta, sono stati gli studenti dell’Aldo Moro di Rivarolo Canavese, del 25 Aprile di Cuorgnè e del Giovanni Cena di Ivrea. Con loro, i docenti, gli imprenditori, i tecnici delle aziende e una comunità scolastica che, nonostante tutte le difficoltà, crede ancora nel valore della formazione quando è viva, concreta, sfidante.
Per settimane, i ragazzi delle classi quarte e quinte si sono confrontati con due problemi reali, portati da due aziende del territorio. Con la Sertec Engineering Consulting Srl di Loranzè, hanno lavorato alla progettazione di un nuovo sito industriale per la produzione di infissi. Con la Nanchino Automazioni Industriali Srl di Mercenasco, hanno analizzato un macchinario industriale, individuando possibili soluzioni per aumentarne la sicurezza.
Due casi veri. Due problemi autentici. Nessuna simulazione, ma vere esigenze aziendali da affrontare con serietà, intuizione, metodo. I laboratori – un mix di lezioni in aula e online, visite aziendali, confronto con i tecnici, lavoro di gruppo e presentazioni finali davanti a una giuria – sono stati per molti la prima occasione per vedere da vicino il mondo del lavoro e, forse, per iniziare a immaginarsi dentro di esso.
“I giovani – commenta Ambra Michela, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori – rappresentano il nostro futuro e noi vorremmo che la delicata scelta sul loro percorso di studi, fondamentale per costruire quello che sarà il loro futuro professionale, sia il più possibile consapevole e coerente con quanto il mercato chiede. Questa la ragione per cui è necessario porre tutta l’attenzione e tutti gli sforzi necessari nel promuovere uno scambio continuativo di informazioni con la scuola, come nel caso di questi laboratori, che deve essere ogni giorno fitto ed efficace.”
“Sosteniamo con entusiasmo progetti come questo – afferma Alessandro Gruner, presidente del Gruppo GAM – perché rappresentano un’occasione concreta per avvicinare il mondo della scuola a quello del lavoro, oggi più che mai necessario. Siamo convinti che i giovani debbano essere accompagnati nella scelta di percorsi scolastici che valorizzino i loro talenti e competenze, ma che allo stesso tempo li orientino verso sbocchi professionali certi e soddisfacenti. Nelle scuole di oggi – continua – si trovano i talenti e gli imprenditori di domani, e questo progetto vuole contribuire a gettare le basi del loro futuro.”
A rendere ancora più significativa l’esperienza, il fatto che le soluzioni proposte dagli studenti non sono rimaste nel cassetto. I progetti sono stati valutati per la loro concretezza, sostenibilità e capacità di rispondere davvero ai bisogni delle aziende. Un’occasione preziosa per imparare, ma anche per sentirsi ascoltati, messi alla prova, valorizzati.
“Questo progetto – sottolinea Massimiliano Cipolletta, presidente della Camera di commercio di Torino – si inserisce tra le attività svolte con le associazioni di categoria nell’ambito del Protocollo d’intesa interistituzionale per l’alternanza scuola-lavoro, promosso per favorire il dialogo tra sistema formativo e mondo delle imprese. Uno degli obiettivi dei laboratori è proprio quello di diffondere modelli di orientamento consapevole, utili ai ragazzi per capire le proprie inclinazioni, confrontandole con le richieste del mercato del lavoro. Tra i punti di forza dell’iniziativa – aggiunge – ci sono il contatto diretto con le aziende del territorio, l’impostazione pratica delle attività, tutte basate su problemi reali, e l’attenzione alla sostenibilità, ormai un criterio imprescindibile.”
Chi ha partecipato, oggi si porta a casa non solo una nuova consapevolezza, ma anche la certezza che il talento può essere coltivato, riconosciuto, messo a frutto. E che la scuola, quando dialoga davvero con il mondo che c’è fuori, diventa il primo passo per costruire un domani concreto, possibile, autentico.
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