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Daniela Accorsi: la storia della gallerista che ha trasformato l’arte in vita

Torino e Venezia unite dall’arte: il successo della gallerista contemporanea

TORINO

La dottoressa Daniela Accorsi

C’è chi l’arte la ammira, chi la studia, chi la compra. E poi c’è chi ci costruisce sopra una vita. È il caso della dottoressa Daniela Accorsi, che ha trasformato un amore profondo e viscerale per l’arte in una missione quotidiana. Una passione autentica, che le ha dato il coraggio di mettersi in gioco e diventare gallerista, curatrice, e ambasciatrice della bellezza.

Da studentessa del Liceo Artistico e dell’Accademia di Belle Arti di Torino, non si è mai accontentata di restare sui banchi. Ha voluto sporcarsi le mani, allestire, imparare, respirare l’arte da vicino. Alla GAM di Torino, dove ha mosso i primi passi, ha iniziato a costruire quel futuro che oggi è il suo presente.

Non è stato un cammino facile. Ma Daniela non ha mai smesso di provarci. Ha insegnato, proposto progetti ai Comuni, accolto sfide. E quando gli artisti hanno iniziato a lasciarle le loro opere, si è detta: “Non posso tenerle chiuse, vanno condivise, devono parlare al mondo”. Così è nata la sua prima galleria a Torino, uno spazio piccolo ma carico di sogni.

Un anno dopo – era il 2012 – ha spalancato le porte di “Accorsi Arte” in via Fratelli Calandra 9, cuore pulsante di creatività e visioni emergenti contemporanee. Ma non si è fermata. Nel 2016, è arrivata Venezia, la città dei sogni per ogni amante dell’arte, dove ha aperto la sua seconda galleria, sita in Castello - Calle dei Forni 2265.

La sua filosofia? Mixare nomi di artisti emergenti con quelli dei grandi Maestri della storia. Offrire stimoli, nutrire menti e cuori. Nei suoi spazi si trovano opere di Edouard Manet, Marc Chagall, Lucio Fontana, Keith Haring, Colombotto Rosso, Mario Schifano, Salvatore Fiume, Mario Giansone, Giacomo Manzù, Emilio Greco... solo per citarne alcuni. Un dialogo continuo tra passato e presente, tra bellezza e pensiero.

Ma Daniela è anche voce critica del nostro tempo. “Oggi troppi si improvvisano artisti, ma l’arte vera è studio, è tecnica, è consapevolezza. Deve trasmettere energia, elevare, portare un messaggio, ovvero quello della sapienza dell'essere umano”, ci dice con la luce negli occhi.

E ai giovani lancia un appello sincero: “Se amate l’arte, provateci. Ma sappiate che serviranno dedizione, sacrificio, equilibrio. Siate creativi, cercate di guardare le cose in modo diverso e inventate nuove vie per portare l’arte nel mondo. L’Italia ne ha bisogno, noi tutti ne abbiamo bisogno”.

Sogna altre gallerie, magari a Londra o Parigi. Intanto continua, giorno dopo giorno, a seminare bellezza, con costanza, determinazione, e quel cuore grande che l’ha accompagnata fin dall’inizio.

La dottoressa Accorsi vicino ad una delle opere esposte in galleria

La dottoressa Accorsi con il Maestro Raul Viglione

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