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Muoiono i negozi, nasce la mostra: benvenuti a Settimo Disneyland

Altro che rilancio del commercio: l’Amministrazione Piastra “occupa” un negozio vuoto per farci una mostra, mentre il centro storico muore tra serrande abbassate e parcheggi a pagamento

Muoiono i negozi, nasce la mostra: benvenuti a Settimo Disneyland

Benvenuti a Settimo Disneyland

Settimo Torinese si desertifica. Le saracinesche abbassate fanno da sfondo a un centro storico che lentamente si svuota di negozi, di vita, di senso. I colossi del commercio come il To-Dream, l’Outlet e Settimo Cielo succhiano linfa vitale al tessuto urbano. E mentre i cittadini arrancano tra parcheggi a pagamento e serrande chiuse, l’Amministrazione comunale, guidata dalla “visionaria” Elena Piastra, la sindaca che tutto il globo terracqueo ci invidia, che fa? Un'ideona... In accordo con Fondazione ECM di Dario Netto occupa uno spazio vuoto.
Per farci cosa? Una mostra.
Anzi: Settimo in Mostra.
Il vuoto nel vuoto, insomma.

Invece di adottare una strategia seria sul commercio locale, di incentivare le botteghe (non con l’elemosina), di aiutare chi cerca di resistere con sconti in Tari e Imu, si opta per una soluzione creativa: “adottare” un ex negozio in piazza Campidoglio, il salotto buono della città. Lì dove, paradossalmente, si moltiplicano i “vuoti urbani”.

Il comunicato del Comune parla di “spazio culturale dedicato alle arti figurative”. Ottanta metri quadri, tirati a lucido da Patrimonio, con i soldi del Comune, quindi con i soldi dei cittadini, che dovrebbero “valorizzare gli spazi commerciali” con mostre, laboratori, corsi, incontri. Tutto bellissimo.

disneyland

Se non fosse che Settimo possiede già una biblioteca con spazi ampi, dotata perfino di una sala per la PlayStation, e che esistono altri luoghi pubblici – come il Freidano – dove ospitare iniziative simili senza spendere un centesimo.

Ma si sa: quando si hanno troppe idee, sempre meglio le vetrine. Così, almeno, si fa finta che qualcosa si muova.
E se costa? Poco importa. Tanto mica sono soldi loro. Sono sempre quelli dei cittadini.
La verità? C’è che anche un solo centesimo per questa iniziativa, in un contesto di serrande abbassate e commercianti allo stremo, è uno sperpero di denaro pubblico.
Altro che valorizzazione del territorio.

Ah già, dimenticavamo. Ad “accomodarsi” nel nuovo spazio sarà l’associazione Arte Totale, pronta a offrire mostre, corsi e workshop  a titolo gratuito.

Loro aggratis.
Diciamo però che alla Corte settimese di associazioni, cooperative e compagnie “cantando” beneficiarie di microfinanziamenti per progetti culturali, sociali, educativi, musicali, trullalleri trullallà, ce n’è una quantità enorme, tutta impegnata durante le elezioni per raggiungere quel miracoloso e mirabolante 75% di consenso.

Non che ci sia nulla di male, ci mancherebbe.
Ma magari – solo magari – si potrebbe aprire una riflessione su chi, in città, riesce sempre a “mettersi due soldi in tasca”, mentre i commercianti arrancano tra burocrazia e silenzi istituzionali.

Insomma, “spazi di aggregazione culturale” come panacea per la crisi urbana.
E pazienza se la città muore.
Chissenefrega se i cittadini pagano per parcheggiare ovunque, anche davanti a casa loro, anche se hanno un garage.
Pazienza se i negozi spariscono, i giovani fuggono, i pensionati si arrabbiano.
Evviva la galleria d’arte con vista sulla disperazione commerciale.

Settimo è in Mostra. E in mostra c’è tutto: l’inefficienza di un’Amministrazione incapace di vedere oltre la facciata, l’incapacità di fare vera politica sul commercio e il solito vizio di mascherare con iniziative culturali una totale assenza di visione.

Benvenuti a Settimo Disneyland, dove tutto fa mostra.
L’ingresso è libero.
Il conto però lo pagano i cittadini.

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