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07 Giugno 2025 - 15:32
Restare curiosi, sempre. È questo il segreto. Ed è anche la lezione che ogni giorno ci regalano i magnifici ospiti della RSA Villa Nizzia di Favria. Una lezione silenziosa, gentile, ma potentissima: non si smette mai di avere voglia di capire, conoscere, scoprire. Nemmeno quando il tempo sembra dirti il contrario.
Senza curiosità, l’umanità non si sarebbe mai mossa di un passo. È la curiosità che ci rende vivi, che ci spinge verso l’ignoto, che ci invita a domandare “perché?” e ci sprona a cercare le risposte. È il motore nascosto della scienza, della cultura, dell’arte, ma anche delle relazioni quotidiane e dell’amore per la vita.
E quando si arriva alla terza età, quella scintilla non deve spegnersi. Al contrario, deve essere custodita e alimentata. La curiosità è un elisir senza età. È ciò che provo a coltivare, settimana dopo settimana, nelle conferenze con gli ospiti della Villa Nizzia. Lì, dove ogni storia diventa racconto collettivo e ogni aneddoto occasione per imparare qualcosa di nuovo, persino ridendo.
Lo dicono anche gli studi: un cervello curioso è un cervello più sano. La curiosità attiva i circuiti della dopamina, quel neurotrasmettitore che regola attenzione e motivazione. In pratica: più siamo curiosi, più siamo presenti, più ci affezioniamo alla vita.
E la vita, alla RSA Villa Nizzia, si respira davvero. Sessanta posti letto in una struttura moderna e luminosa, nel cuore di Favria, dove gli anziani – autosufficienti e non – trovano cura, dignità, sorrisi. Dal 15 luglio 2013, la gestione è affidata alla Cooperativa Nuova Assistenza, con alla guida Catia Ferrarese e Roberto Rebora.
Ma quello che rende questo luogo speciale è l’energia delle attività che lo attraversano: laboratori creativi, incontri con le scuole, escursioni nel territorio, giornate di cucina. Tutto coordinato con passione dall’instancabile animatrice Barbara Pertile, affiancata da volontari che sembrano portare in dono sorrisi contagiosi e tempo prezioso.
Il prossimo appuntamento?
Venerdì 11 luglio alle ore 10.15, con una nuova conferenza tutta dedicata alle stranezze storiche e linguistiche: lo sciopero dei baffi, l’alluvione di birra, il mistero della figura da cioculatè, e altre meraviglie che, chissà, forse non conoscevate nemmeno voi.
Perché chi è curioso sa di non sapere – ed è questo che lo rende così straordinariamente giovane. Perché il tempo scorre, certo, ma la curiosità ci rinnova.
Ogni giorno. Ogni volta che diciamo: “E questo?”. Ogni volta che vogliamo ancora stupirci.
Anche a novant’anni. Anche oggi.
Perché si può invecchiare, sì, ma si può anche diventare ogni giorno più nuovi.
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