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Riceviamo e pubblichiamo

Alberi stecchiti, irrigazione zero, 1,5 milioni di euro buttati nel cesso ma il problema è… il titolo dell’articolo?

Un parco in crisi: Legambiente si difende dalla strumentalizzazione e chiarisce le criticità del raddoppio del Berlinguer di Settimo

Alberi stecchiti, irrigazione zero. Ma il problema è… il titolo dell’articolo?

Gentilissimi,

in riferimento all’articolo pubblicato sul sito on line del giornale La Voce edizione di Settimo il 2 giugno 2025, e dell’articolo cartaceo apparso sul numero di martedì 3  riguardanti il raddoppio del parco Berlinguer dal titolo “Il Berlinguer sta morendo (…) lo dice Legambiente”, articoli  ispirati al post da noi pubblicato il 31 maggio sui social, post in cui vengono riportate, oltre alla descrizione delle piantumazioni fatte, alcune criticità da noi riscontrate nel progetto realizzato.

L’ufficio di presidenza del circolo di Settimo Legambiente il GIRASOLE dichiara che:

 Vengono riportati dati (non del tutto esatti) tratti dalla nostra ricognizione sul parco fatta per prendere visione dell’allargamento del parco e le relative piantumazioni.

Nel confermare la giustezza dei dati da noi riportati nel nostro post, ci dissociamo dalle valutazioni politiche che sono state espresse nell’articolo e segnaliamo che le frasi attribuite ai volontari di Legambiente non sono mai state rilasciate ad alcun giornalista ma derivano dalla fantasia dell’autore dell’articolo.

Legambiente ribadisce che i rapporti che produce e tutta la documentazione in genere, è frutto delle indagini sul territorio svolte dai Volontari Legambientini, dalle quali traiamo le nostre valutazioni e proposte, segnalando sia le criticità, ma anche le eccellenze, che rendiamo pubbliche, nella massima trasparenza che ci contraddistingue e che sono sempre documentate sia fotograficamente, che dalle/dai nostre/i Socie/i competenti. 

Legambiente afferma inoltre che il proprio operato è puramente rivolto alla salvaguardia dell’Ambiente in generale e di Settimo in particolare, secondo il concetto del Pensare globalmente, agire localmente. Qualsiasi valutazione, sia politica che tecnica, si voglia assegnare alla nostra documentazione non è “farina del nostro sacco” ma strumentalizzazione del nostro lavoro, in particolar modo se vengono usate strumentalmente per denigrare persone dell’Amministrazione comunale, ed in particolar modo la nostra Sindaca Elena Piastra

Legambiente Settimo Aps Il GIRASOLE
L’Ufficio di Presidenza

Egregi,

abbiamo letto la vostra lettera con attenzione e, lo ammettiamo, anche con una punta di tenerezza. Non capita spesso (anzi mai!) che Legambiente si affretti a precisare – con tanta solerzia – che no, non voleva davvero disturbare nessuno. Che no, le frasi riportate non vanno lette come critiche. Che no, guai a pensare che si possa offendere qualcuno. E men che meno la nostra sindaca Elena Piastra, che – ci tenete a dire – non dev’essere “denigrata”.

È curioso: a guardare le foto del parco Berlinguer e a leggere il vostro post del 31 maggio, sembrava che qualcosa non andasse. Alberi morti, piante agonizzanti, irrigazione inesistente, impianti progettati con la logica dell’incastro cieco. Poi, però, nel vostro comunicato ufficiale, tutto si attenua. Le parole si smussano. L'indignazione evapora.

Il sospetto sorge e ci dispiace. Non per il nostro articolo, che difendiamo riga per riga, parola per parola. Ma per questa vostra rincorsa a prendere le distanze da chi – come noi – ha semplicemente dato voce a ciò che è sotto gli occhi di tutti: un parco costato 1,5 milioni di euro che oggi si presenta come una distesa secca e piegata, più simile a un campo di battaglia che a un progetto di rinascita ecologica.

Forse il problema non è quello che abbiamo scritto. Ma il fatto che lo abbiamo scritto con chiarezza, senza filtri, senza paura di dire che un albero morto è un albero morto, e che chi promette “bambini felici tra i gelsi” e poi lascia i gelsi seccare, ha fallito. Fallanza, se vogliamo essere scientifici.

Voi ci spiegate che non volete essere strumentalizzati. Ma non è la stampa che vi ha strumentalizzato. È il silenzio successivo al vostro stesso post che vi ha resi docili. E in questa città lo sappiamo bene: quando la critica si piega per non turbare l’equilibrio politico, il verde smette di essere un diritto e diventa solo un’illusione da brochure.

Noi continueremo a raccontare quello che vediamo. Anche se le foglie cadono. Anche se il laghetto è secco. Anche se la gaggia non è prevista dal regolamento. Perché un giornale libero non si scrive con l'innaffiatoio del consenso, ma con la penna della responsabilità.

E per chiarire ai lettori il perché di questo botta e risposta ripubblichiamo qui sotto le fasi salienti di quel vostro post, poi ognuno le traduca come vuole e si lascia a noi il diritto di cittadini e il dovere di giornalisti di dire Legambiente ha denunciato una gestione "schifosa" del verde pubblico....

Tratto dal post di Legambiente Settimo Torinese

"Al momento del sopralluogo sono state conteggiate 1026 piante (astoni di 2/3 metri di altezza) di cui 41 sono risultate morte e 21 esemplari sono in grave sofferenza vegetativa;
560 piantine (astoni di 1,00/1,50 m. di altezza) di cui 43 sono risultate morte e 7 esemplari sono in grave sofferenza vegetativa;
158 piantine arbustive delle quali 8 in grave sofferenza.
Per un totale di 1744 esemplari vivi, 84 morti e 36 in sofferenza.
...
Si riscontra, inoltre, la carenza delle normali cure colturali soprattutto per quanto riguarda gli alberelli alti 2 metri i cui tutori sono risultati deboli, così da non riuscire a sostenerle adeguatamente, col risultato che alcune di esse si sono piegate causa i diversi temporali che si sono manifestati da un paio di mesi da questa parte .
Nonostante la presenza di condotte irrigue a cielo aperto che permettono lo scorrimento delle acque da destinare all’agricoltura, non sono stati riscontrati impianti da destinare all’irrigazione ( a goccia oppure a scorrimento) delle giovani piante ed arbusti, da effettuare soprattutto nel periodo estivo...".

Con stima, ma senza inchini,
Liborio La Mattina
Direttore responsabile – La Voce

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