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05 Giugno 2025 - 11:29
il sindaco Chiantore e l'assessore Fabrizio Dulla
C’è chi inizia l’anno sperando nella lotteria Italia, chi punta su un grattino fortunato e chi, come il Comune di Ivrea, si affida alla certezza aritmetica delle multe. Altro che gioco d’azzardo: qui si gioca sul sicuro. E i risultati si vedono. Stando ai dati forniti al Ministero degli Interni nei giorni scorsi, nel 2024 il Comune ha incassato la bellezza di 1.999.808,19 euro grazie alle violazioni al Codice della Strada. Quasi due milioni tondi tondi, con un’impennata di oltre mezzo milione di euro rispetto al 2023, quando ci si era “fermati” a 1.481.579,64 euro. Una crescita da capogiro: +518.228,55 euro. Altro che PIL, altro che fondi PNRR. Il vero motore dell’economia locale? L’automobilista distratto.
A leggere i numeri è come se ce li avessimo davanti l’assessore alle finanze Fabrizio Dulla e il sindaco Matteo Chiantore, mentre festeggiano con spumante, di quello buono.
Circa la metà degli incassi arriva, infatti, dalle sanzioni per eccesso di velocità, quelle dell’articolo 142, comma 12-bis. Hanno prodotto la bellezza di 1.046.140,30 euro. Nel 2023 erano stati “solo”, si fa per dire, 795.237,94 euro. Un incremento da 250.902,36 euro.
Ma anche tutte le altre violazioni (sosta vietata, cinture non allacciate, semafori rossi, limiti di velocità in città) sono praticamente raddoppiate e qui a pagare il conto e i verbali sono i cittadini di Ivrea.
È evidente: o si corre di più, oppure i rilevatori funzionano a meraviglia. O si è diventati tutti più indisciplinati o, più realisticamente, s’è deciso di aumentare la stretta. In tutti i casi, un brindisi a chi ha avuto la brillante idea di installare gli autovelox (l’ex sindaco Carlo Della Pepa), tanti anni fa, sullo scorrimento veloce che porta al terzo ponte.
La domanda sorge spontanea: con tutto questo ben di Dio, come sono stati investiti i soldi?
Il Comune assicura che nulla è andato sprecato. Ogni euro è stato destinato a "cancellare" le buche e a rendere le strade più sicure e le notti più illuminate. Si è aggiunta qualche telecamera in più, come richiesto dai cittadini e dai commercianti. Insomma, una Ivrea da copertina. Peccato che poi uno ci cammini davvero, per quelle strade, e trovi ancora il solito slalom tra i crateri, i pali storti, le strisce pedonali evaporate e i cartelli stradali più confusi di un turista giapponese a Ferragosto.
Dei due milioni incassati nel 2024 (dicono e scrivono in Municipio) ben 921.934,59 euro sarebbero stati usati per interventi legati alla manutenzione straordinaria, all'installazione e aggiornamento della segnaletica, all'acquisto di apparecchiature e spese per il personale. C’è perfino scritto nero su bianco che 43.065,92 euro sono serviti per la videosorveglianza.
Gli incassi delle multe “classiche” sarebbero stati spesi per l’illuminazione pubblica (68.627,98 euro), per mezzi e attrezzature della polizia municipale (119.208,48 euro) e per la manutenzione straordinaria delle strade (238.416,97 euro), quella famosa manutenzione che, nonostante i milioni, sembra non bastare mai.
La verità è che a Ivrea il Codice della Strada è diventato una vera e propria miniera. Una macchina perfetta che trasforma gli errori – veri o presunti – dei cittadini in finanziamenti per nuove attività. Più d’un consigliere comunale d’opposizione si chiede se l’obiettivo sia davvero solo la sicurezza o anche un certo, ehm, tornaconto. Ma guai a insinuarlo: la legge è legge, e le multe sono sacrosante. E se poi portano quasi due milioni nelle casse comunali, chi siamo noi per lamentarci?
Resta da capire se nel 2025 il trend proseguirà. Forse il Comune potrebbe lanciare una campagna educativa, tipo “Una multa al giorno leva il deficit di torno”.
O magari un premio fedeltà: alla decima contravvenzione, una cartolina autografata dal sindaco e un caffè con il comandante della municipale. E chissà che non arrivi anche l’App “Ivrea Multe”, con notifiche in tempo reale: “Hai appena commesso una violazione! Brindiamo!”. Il futuro è adesso.
Intanto, tra una sanzione e l’altra, si consiglia prudenza. Non solo per la sicurezza, ma anche per il portafoglio. Perché a Ivrea, oggi più che mai, ogni pedale premuto può essere un piccolo contributo alla causa pubblica. Altro che tasse. La vera entrata fiscale è il tuo piede destro. E se la tendenza continua, presto toccherà istituire un nuovo assessorato: quello alle Entrate da Sanzione e Mobilità Punita, rigorosamente con portafoglio... degli altri.
Commenti all'articolo
Tizzy
07 Giugno 2025 - 21:50
Io non sono di Ivrea ma di un paese vicino ma passo da Ivrea da quando ho compiuto 18 anni e adesso ne ho 56. Io ho visto solo peggioramenti sia sulla viabilità che fa' schifo e sull'abbandono della città che oltre tutto è peggiorata con lo sfascio dell'olivetti. Ivrea ormai è morta da diversi anni. In compenso la criminalità aumenta e anche il disagio di chi la vive giorno per giorno.
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