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Eporedia Futura

Qualcuno ha visto il sindaco Matteo Chiantore?

Baby gang, paura in strada e zero scuse: mentre Chiantore marcia per la Palestina, la minoranza fa il lavoro che la maggioranza ignora da due anni

Qualcuno ha visto il sindaco Matteo Chiantore?

Al centro il sindaco Matteo Chiantore

Discorso conclusivo alla prima giornata sulla sicurezza eporediese

Raccolgo con orgoglio l’appello che ha appena fatto l’amico Fabrizio Bertot a me e alla collega Marzia Vinciguerra, perché è da due anni che facciamo esattamente questo in Consiglio Comunale: siamo arrivati con proposte concrete, segnalazioni di problemi, senza mai lasciarci andare alla mera ideologia perché, secondo noi, poter rappresentare il partito che governa il Paese in minoranza a Ivrea è il più grande onore che ci sia e abbiamo sempre cercato di farlo nel migliore dei modi, cioè cercando di affrontare anche insieme alla maggioranza i problemi. Ci abbiamo provato. Di fronte, purtroppo, abbiamo trovato un muro di gomma inqualificabile.

 

Vedete, amici, questa sera mi dà non poco fastidio vedere una sedia vuota in prima fila. È quella in cui avrei voluto vedere seduto il Sindaco Chiantore, perché oggi avrebbe avuto serio bisogno di essere qui con noi per sentire tutte le proposte, tutte le analisi, tutte le soluzioni che abbiamo dato ai problemi relativi alla sicurezza a Ivrea.

La giornata di oggi, per me, rappresenta il coronamento di due anni di lavoro in minoranza, perché, dall’inizio del mandato, abbiamo affrontato il tema delle baby gang, dell’illuminazione, della videosorveglianza e perfino il DDL Sicurezza. La maggioranza, infatti, fece una mozione contro tale provvedimento. La sinistra, ovviamente, non può sostenerlo perché chi ha come proprio paladino Ilaria Salis non può di certo condividere le ottime soluzioni che il nostro Governo sta adottando per i nostri problemi.

Sinceramente, non vedere oggi tra di noi il Sindaco Chiantore, perché in prima fila con la fascia tricolore alla marcia per la Palestina, è grave. Quella marcia, oggi, ha costretto uomini e donne delle Forze dell’Ordine – a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti – a stare qua fuori a tutelare la nostra sicurezza e il nostro esercizio libero dei diritti politici. Gli amici della Lega hanno dovuto smontare il loro gazebo in anticipo, mentre noi abbiamo avuto dei piccoli problemi di partecipazione del pubblico a causa di un contesto che ha anche preoccupato più d’uno. E questo perché? Perché, d’altronde, i nostri colleghi di maggioranza, ai tempi definirono il DDL Sicurezza come un provvedimento liberticida, che dà il via a uno stato fascista, che va a minare tutte le libertà delle opposizioni perché, a detta loro, ilGoverno Meloni intende reprimere un crescente dissenso (che vedono solo loro).

manifestazone

Ma mi sapete dire in quale paese dittatoriale o di stampo fascista i partiti di governo subiscono le conseguenze delle iniziative dei partiti di minoranza? Noi abbiamo visto limitato, in qualche modo, il libero esercizio dei nostri diritti politici e la nostra libertà d’espressione perché c’era il rischio che chi si nasconde dietro a grandi parole di pace venisse a crearci dei problemi, motivo per cui è stato necessario un così ampio dispiegamento di Forze dell’Ordine.

Ritengo inammissibile, però, che la solita violenza latente, specialmente in questa Città, in cui la situazione sta raggiungendo livelli preoccupanti, venga addirittura avallata da un Sindaco che preferisce occuparsi della Palestina rispetto ai problemi concreti di Ivrea.*

È facile, vero, occuparsi dei problemi dell’altra parte del mondo senza ricordare che in Via Arduino è pericoloso uscire la sera.

Questo non è accettabile e sono molto contento, amici, che oggi abbiamo fatto, tutti insieme, questa giornata, che non è solo un comizio: abbiamo approfondito, studiato, scoperto aspetti che spesso possono essere tralasciati.

Questa sera diamo veramente un nuovo inizio a un modo diverso di fare politica. In questi due anni, infatti, abbiamo fatto proposte e affrontato temi, ma oggi qualcosa cambia: la maggioranza che, con la massima incapacità, governa la nostra Città dovrà fare i conti con quanto accaduto oggi. Perché noi, oggi, siamo arrivati a un punto di svolta: il problema della sicurezza è reale. Non ci possiamo più nascondere dietro la parola “percezione”, che grida vendetta, dal momento che il Sindaco, dopo tutto quanto successo, ancora non ha chiesto scusa.

Da oggi le cose cambiano.

Non sono arrivate le scuse.

Ma noi, oggi, tutti insieme, con grande orgoglio, abbiamo detto “basta”. Grazie!

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Commenti all'articolo

  • Sovietico Eporediese

    26 Maggio 2025 - 13:36

    Quando l'egoismo delle quisquilie comunali di una persona che forse non ha ancora capito nulla di Ivrea e del suo impegno internazionale pluridecennale se ne frega altamente della vita di altre persone che stanno subendo un massacro.A Ivrea ci sono tanti amici Palestinesi e di altri paesi invasi da Israele ed è veramente vergognoso tale atteggiamento menefreghista. Il rispetto è alieno per Cantoni

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