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L'Unione fa la forza

Gran bella manifestazione a Ivrea, ma ci aspettiamo qualcosa di più dai nostri sindaci

Soprattutto il coraggio di prendere posizione: riflessioni sulla manifestazione a Ivrea e l’impegno politico per la Palestina

Gran bella manifestazione a Ivrea, ma ci aspettiamo qualcosa di più dai nostri sindaci

foto Luisa Romussi

Siamo tutti molto soddisfatti della riuscita della manifestazione eporediese a favore del popolo palestinese. Grazie alle tantissime persone intervenute, almeno un migliaio. Grazie ai Sindaci canavesani che erano presenti, a partire dal Sindaco di Ivrea.
Quest’ultimo ha fatto un discorso vero, crudo, senza sconti e mi è piaciuto.
È stato un momento importante, emozionante, ma intanto in Palestina si continua a morire.

Ci sono momenti nella vita di un politico o di un semplice militante in cui va scelto da che parte stare, e lo si fa senza ipocrisia ma con convinzione, e lo si deve fare anche all’interno, se necessario, del suo partito di riferimento.
Capisco che a volte è scomodo prendere le distanze o combattere all’interno della propria forza politica, ma oggi su Gaza, sulla Cisgiordania, è più che mai necessario, in particolare per chi si presenta come rappresentante di sinistra.

A sinistra ci sono sia forze ostili al sionismo, sia sostenitori di Israele purchessia: questi ultimi sono spesso del Pd e vicini a robe indecorose come i centristi di Italia Viva e di Azione.
Per fare un nome e cognome, uno di loro è l’onorevole Piero Fassino, che è tra i fondatori di “Sinistra x Israele”, un movimento politico collocato nel solco di quella che vorrebbe definirsi sinistra.

sindaci

Altri nomi potrei aggiungere: Giuliano Amato, Corrado Augias, Pierluigi Castagnetti, Enrico Deaglio, Giorgio Gori, Claudio Martelli, Dario Nardella (ex sindaco di Firenze, Pd), Pina Picierno e potrei ancora continuaretutti aderenti o simpatizzanti di “Sinistra x Israele”.

A destra accade la stessa cosa: ci sono i fiancheggiatori e gli oppositori, ma direi che a destra abbondano maggiormente i sostenitori di Israele. La spiegazione sta nel fatto che, benché esistano vari tipi di destre e di fascismi, il tipo più diffuso è quello che persegue il potere per il potere.
Costoro sentono per istinto un'affinità ideologica, esistenziale, genomica, diabolica con Israele – che è l'incarnazione del potere per il potere nel senso più nefasto del termine – e quindi parteggiano (o si fingono equidistanti o giustificazionisti) per lo Stato ebraico e per le stragi di palestinesi, senza se e senza ma.

Ma rimaniamo a quella parte di politica che si definisce “sinistra”.
Nell’ultimo dibattito al Senato, Pd, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra hanno promosso una mozione unitaria. Indubbiamente un passo avanti, considerando il punto di partenza che vedeva un deserto politico in cui anche un gesto di normalità può apparire rivoluzionario.
Ma purtroppo, la mozione resta ben lontana da una reale discontinuità.

Nel documento si chiedeva la liberazione degli ostaggi israeliani, ma si taceva sui circa 10.000 detenuti palestinesi — spesso reclusi senza processo, inclusi minori. Inoltre, si rilanciava il cosiddetto “piano arabo” per Gaza, ovvero l’idea che il futuro politico del territorio venga deciso dagli Stati del Golfo in accordo con Washington, prevedendo l’insediamento dell’Autorità Nazionale Palestinese al posto di Hamas.
E guarda caso tutto questo avviene senza consultare chi vive a Gaza. I palestinesi restano, ancora una volta, esclusi dalle decisioni che riguardano la loro stessa esistenza.

Fino a qui, in un contesto tanto desolante, è comprensibile che un passo appena più audace del solito possa generare entusiasmo.
Ma non è con le mozioni tiepide che si cambia il corso della storia. E infatti, poche ore dopo, l’illusione si dissolve.

corteo

corteo

balcone

Durante il dibattito in Senato, è andata in scena una manifestazione promossa da Italia Viva, “Voci da Gaza”, che ha riunito esponenti trasversali dell’area centrista e progressista: Ivan Scalfarotto (Italia Viva), Lucio Malan, Piero Fassino, Marco Sensi, Graziano Delrio, Alfredo Bazoli, Walter Verini, Lia Quartapelle, Marianna Madia, Enza Rando, Antonio Nicita, Simona Malpezzi, Sandra Zampa, Raffaella Paita, Luciano Nobili, Silvia Fregolent. Tra gli ospiti anche Marco Carrai, storico consigliere di Renzi e console onorario d’Israele.

Ma è stato l’intervento di Fassino a rivelare la cifra culturale dell’evento: con orgoglio, ha rivendicato di essere definito “un sionista di sinistra”, ha definito “al momento impraticabile” la soluzione dei due Stati e, soprattutto, ha giustificato le vittime civili palestinesi come “conseguenze fatali” della collocazione delle strutture di Hamas in aree densamente popolate.

Il termine “fatali” è agghiacciante. Evoca un destino inevitabile, un prezzo da pagare, una forma di normalizzazione della strage. Come se l’annientamento di famiglie intere, di bambini, di medici, potesse rientrare nei danni collaterali di un disegno bellico razionale.

Bene, tutto questo per dire che ben vengano i rappresentanti dei partiti, i Sindaci di centrosinistra, alle nostre manifestazioni, non può che farci piacere, ma se davvero vogliono dar seguito con coerenza al tutto, bisogna che combattano all’interno delle loro forze politiche contro i Fassino di turno.
Diversamente, il loro nobile gesto di partecipare alla grande manifestazione eporediese potrebbe essere letto solo come un gesto ipocrita.

Grazie in ogni caso per esserci stati, ma fatelo questo passo in più… magari appendendo la bandiera palestinese ai balconi dei vostri municipi.

Grazie ancora...

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