Cerca

TEATRO

Gli "Innamorati" di Vacis a Gorizia

In collaborazione con Roberto Tarasco e i PoEM, il regista manda sul palco dieci giovani interpreti

Gli "Innamorati" di Vacis a Gorizia

Gli "Innamorati" di Vacis a Gorizia

Il teatro ha trasformato una città e i suoi borghi, a Gorizia. E ha generato anche un gruppo di attori che ripercorre a grandi linee il progetto che diede origine all’impresa sociale PoEM, Potenziali Evocati Multimediali, formata da giovani attori della scuola del Teatro Stabile di Torino diretta fino al 2021 da Gabriele Vacis. Attori che oggi, insieme al regista di Settimo Torinese, sono diventati anche formatori.

Il regista Gabriele Vacis

Vacis, in collaborazione con i PoEM, dirigerà anche il saggio di fine corso in scena sabato 24 e domenica 25 maggio, nel Salone degli Stati Provinciali del Castello di Gorizia. Andrà in scena Innamorati, una performance liberamente ispirata alla commedia Gli Innamorati di Carlo Goldoni.

Vacis, in collaborazione con Roberto Tarasco e i PoEM, manda sul palco dieci giovani interpreti: Agata Bervini, Vincenzo Di Giovanni, Kledi Dibra, Angela Ieracitano, Eleonora Limongi, Maria Nicolì, Giuseppe Oricchio, Pompeo Nizam, Alessandro Russo e Gabriele Spataro.

Lo spettacolo è appunto l’esito del corso di perfezionamento per attrici e attori curato da Vacis, Tarasco e PoEM, iniziato nell’ottobre 2024 all’interno del progetto BorGO Live Academy, parte dell’iniziativa PNRR "Mille anni di storia al centro dell’Europa: Borgo Castello crocevia di popoli e di culture", promosso da ArtistiAssociati – Centro di Produzione Teatrale.

Una cosa che si sente ripetere molto spesso è che “le prove sono più interessanti dello spettacolo”. È anche per questa ragione che dalla seconda metà del Novecento i grandi maestri del teatro hanno cominciato ad occuparsi del “teatro oltre lo spettacolo”. Il laboratorio, lo spazio dedito alla ricerca, alla costruzione, è sempre stato un ambiente chiuso, simile a quelli chimici o scientifici.

Ma cosa succede se quel luogo diventa pubblico? Il momento in cui compare per la prima volta un personaggio è un momento magico: è come assistere a una nascita.

“Specchiatevi, o giovani, in questi Innamorati ch’io vi presento; ridete di loro, e non fate che si abbia a rider di voi.” Così scriveva Goldoni nell’introduzione all’edizione del 1762 della sua commedia. Gli Innamorati è un manuale d’amore, ma anche un controcanto a Romeo e Giulietta: i protagonisti non sono eroi tragici, ma figure grottesche e quotidiane, inadeguate all’amore che credono di provare. In loro, più che in Romeo e Giulietta, ci riconosciamo: insicuri, gelosi, esitanti.

Chi ci insegna ad amare? Dove lo impariamo? Quando? Ma soprattutto: l’amore è davvero alla portata di tutti?

Le attrici e gli attori del corso hanno riflettuto su questi interrogativi, lavorando insieme alla struttura e al contenuto dello spettacolo. Hanno intrecciato storie personali – ricordi d’infanzia, traumi, scomparse, violenze – in una drammaturgia fluida, intima, mai uguale. Il risultato è un cantiere aperto: per chi guarda, sarà come spiare da un vetro sterile un intervento di chirurgia, un’operazione a cuore aperto.

Lo spettacolo sarà replicato anche il 27 e 28 maggio al Teatro Comunale di Cormons e il 30 e 31 maggio al Nuovo Teatro Comunale di Gradisca d’Isonzo.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori