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Un nuovo centro ambientale per i cittadini: inaugurato il Castelletto a San Mauro

Il recupero della struttura abusiva è stato possibile grazie ai fondi del PNRR. Ora è diventata un'antenna del MaB, un progetto ambientale dell'Unesco

Una nuova struttura aperta ai cittadini e al parco. Inaugurato il Castelletto di San Mauro

Bongiovanni e Guazzora

Dopo anni di incuria e abbandono riprende finalmente vita il Castelletto di San Mauro Torinese in via Torino, diventato ora un infopoint ambientale e turistico, oltre che un nuovo polo aggregativo cittadino.

Grazie a 400 mila euro del PNRR e all'azione della giunta Bongiovanni prima e Guazzora poi, l'edificio fatto costruire da un privato alla fine degli anni '50 è passato, completamente rinnovato (e a norma), al Comune. Il Castelletto, in questa nuova veste, è stato inaugurato al pubblico sabato 24 maggio, alla presenza di un nutrito gruppo di cittadini, rappresentanti del Parco del Po piemontese, consiglieri comunali e regionali, e diverse delegazioni di altri comuni.

«C'era bisogno di inaugurare dopo tanto tempo questo spazio – ha dichiarato la sindaca Giulia Guazzora aprendo la cerimonia d'inaugurazione –. Non è stato un percorso semplice: la burocrazia è stata tanta, e ci sono stati anche degli intoppi. Oggi siamo però ben entusiasti di inaugurarlo: diventerà un'antenna MaB».

Il Castelletto di San Mauro: nuova antenna MaB

A intervenire è stato poi Francesco Tresso, assessore del Comune di Torino e presidente della riserva Unesco MaB CollinaPo. Ha illustrato le nuove finalità della struttura: «Si tratta del progetto Man and the Biosphere (MaB) dell'Unesco, una rete fatta di "antenne", ovvero luoghi che propagano idealmente il "segnale" di una rete continua tra l'uomo e la natura».

Nulla di "tecnologico", quindi, ma anzi una struttura profondamente umana e aggregativa: si svolgeranno in tutti i fine settimana estivi attività aperte al pubblico di tipo ambientale e culturale. «Siamo orgogliosi oggi di inaugurare la prima antenna "fisica" del Mab, rivolta anche e soprattutto ai giovani: a loro consegniamo questa eredità», ha concluso Tresso.

Dopo i saluti di Paola Antonetto – presidente della Commissione regionale Cultura – e del Parco del Po, ha concluso il giro di interventi il sig. Bonicatti: «Io, mia cugina e mia sorella abbiamo trascorso l'infanzia qui. Questo è stato il sogno di mio nonno, Pietro Bonicatti, che ha costruito questo Castelletto nel dopoguerra. Ha preso ispirazione dal Castello di Gabiano, e la costruzione è finita nel '58», ha concluso il nipote del proprietario. Omettendo però un dettaglio non da poco: il Castelletto era completamente abusivo – una circostanza che nemmeno il Comune ha voluto menzionare durante la cerimonia. Una volta fallita l'azienda limitrofa, la struttura è passata poi al demanio, con l'opera di messa a norma possibile solo grazie all'azione pubblica e al PNRR.

Dopo due bandi di gara andati deserti, la gestione della struttura è ora affidata a E20inscena. Resta infine una piccola nota dolente su un'area contigua al Castelletto, che versa ancora oggi in uno stato di abbandono, ma su cui la sindaca Guazzora ha promesso di intervenire nei prossimi mesi attraverso un bando pubblico.

Sopra: la struttura ancora da recuperare. Sotto: il taglio del nastro con, da sinistra verso destra, Miatton, Tresso, Guazzora e Di Tanno.

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