Bodycam in dotazione ai vigili nel piccolo Comune del Canavese

Da oggi cambia tutto. A San Benigno Canavese, gli agenti della polizia municipale potranno indossare le bodycam, le microtelecamere a bordo uomo, durante i servizi a maggior rischio operativo. Un passo deciso verso una maggiore sicurezza – per gli operatori e per i cittadini – e una trasparenza che non lascia spazio a interpretazioni.

Il Consiglio comunale ha approvato a fine aprile una modifica al regolamento sulla videosorveglianza. Ma è la giunta, qualche giorno fa, ad aver fatto il passo decisivo, dando il via libera al disciplinare che stabilisce regole precise per l’utilizzo delle bodycam e delle dashcam (le telecamere installate sui veicoli di servizio).

“Solo quando serve”, si legge tra le righe del documento, che si attiene scrupolosamente alla normativa sulla privacy. Le videocamere dovranno essere attivate soltanto in presenza di pericoli concreti, situazioni di disordine o minacce alla sicurezza pubblica. Nessun Grande Fratello quotidiano, insomma. Solo uno strumento da usare quando la tensione sale.

Sarà il comandante della municipale, all’inizio del turno, a decidere se dotare ogni agente di una telecamera, previa annotazione di data, ora e numero di serie su un registro dedicato. Le registrazioni, ovviamente, potranno avvenire solo in luoghi pubblici o aperti al pubblico. E se il pericolo non si concretizzerà? Le immagini raccolte andranno eliminate subito, senza eccezioni.

Un uso intelligente della tecnologia, insomma. Con un obiettivo chiaro: prevenire e reprimere i reati, tutelare la sicurezza pubblica e dare uno strumento in più alle forze dell’ordine per intervenire con maggiore consapevolezza e minori rischi.

Nel Canavese, San Benigno è tra i primi Comuni a compiere questo passo. Ma la direzione è segnata. E forse è solo l’inizio.

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