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Piastra gioca forte e sfida la crisi del commercio con 1.500 euro

Il concorso che promette di salvare il commercio con fenicotteri rosa, righe colorate e un premio che sembra uno scherzo

Piastra gioca forte e sfida la crisi del commercio con 1.500 euro

Elena Piastra

A Settimo Torinese il commercio è in crisi, i negozi chiudono, i clienti scarseggiano e il centro città si svuota giorno dopo giorno. Colpa dell’online, della concorrenza dei grandi supermercati, dei costi di gestione alle stelle. Niente paura, l’Amministrazione comunale ha trovato la soluzione. Ha deciso di affrontare la crisi con l’artiglieria pesante: i fenicotteri rosa e le tende a righe

Ha stanziato la bellezza di 1.500 euro. Diteci che non siamo su "Scherzi a parte". Diteci che "non è vero". Diteci che si sono sbagliati.... Dateci un pizzicotto.

E invece no! E' tutto vero! Parte infatti l'edizione estiva del concorso “Settimo in Vetrina”, l’ennesima trovata dell’amministrazione Piastra & Vizzari, per far dimenticare anni di parcheggi a pagamento, negozi chiusi e saracinesche arrugginite.

Ma attenzione, perché qui siamo nel regno del paradosso. Il concorso è gratuito, certo. Ma per ricevere il premio – che va da 250 a 750 euro – il commerciante dovrà prima dimostrare di averli spesi. Non nel concorso, no: nella sua attività, nei tre mesi precedenti o successivi.

In pratica: spendi, decora, fotografa, spera. Poi presenta le ricevute. E se sei tra i primi tre (su cinquanta ammessi), forse ti rimborsano.

Un'idea geniale: pagare per partecipare a un concorso che forse ti ripaga solo se vinci. Se non fosse reale, sembrerebbe un format di “Scherzi a parte”.

E il voto? Un’esperienza mistica. Altro che cliccare “mi piace”. Vuoi votare la vetrina più bella? Devi inserire codice fiscale, numero di telefono, aspettare un SMS, autenticarti e sperare di non sbagliare un passaggio. Il tutto per dare un voto a chi ha appeso due stelle marine alla vetrina. La burocrazia al servizio dell’estetica: un capolavoro.

A spiegare il tutto ci pensa l’assessora Carmen Vizzari, che con entusiasmo da brochure dice: «Vogliamo stimolare i negozianti a investire per rendere le attività più attrattive».

Stimolare? Con 750 euro a rimborso condizionato? In una città dove per entrare in centro serve il bancomat per il parchimetro, la resistenza alla sosta breve e il coraggio di sfidare una viabilità pensata da chi odia le rotonde?

Ma la regina del concorso è sempre lei, la sindaca Elena Piastra, maestra del “facciamo qualcosa purché si veda e sia condivisibile su Facebook”.

Non importa se non serve. L’importante è che sia colorato.

Mentre To Dream, Settimo Cielo e Outlet del Lusso fanno affari a suon di parcheggi gratis e clienti veri, Settimo si consola con il concorsino.

Un po’ come se il Titanic, in affondamento, avesse indetto una gara di decorazione cabine.

Il commercio muore? Loro rispondono con tre premi, 50 candidature, 3 foto da inviare via mail e una piattaforma voto degna di un referendum nazionale.

Intanto, le vere risposte alle domande che i commercianti fecero più o meno un anno fa in sala consigliare – tipo abbassare le tariffe dei parcheggi, fermare la desertificazione del centro, aiutare chi apre davvero un’attività, ridurre la Tari ...– restano chiuse in un cassetto.

Insomma, a Settimo non si rilancia il commercio. Si fa finta. Con grande serietà. Con molto impegno. Con un fenicottero e un regolamento in dieci articoli. Ma almeno, tra una foto e una ricevuta, ci scappa una risata. Amara.

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