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L'avvocato risponde
23 Maggio 2025 - 15:46
Buongiorno avvocato. Io e altri due miei fratelli abbiamo ereditato un alloggio. Poichè la gestione in comune del bene è diventata difficoltosa, si è deciso di venderlo ma uno di noi non è convinto a riguardo. E’ necessario il suo consenso?
Stefano, Settimo Torinese
Egregio lettore, l’accettazione dell’eredità ha creato la cosiddetta comunione ereditaria per la quale tutti gli eredi sono comproprietari dei beni acquisiti mortis causa. La vendita degli stessi è una modalità di scioglimento della comunione ma , affinché possa procedersi con il trasferimento di proprietà dell’intero immobile a terzi, è necessario l’accordo in merito tra tutti i coeredi, che dovrà involgere anche il prezzo.
Laddove , dunque, Suo fratello non dovesse dichiararsi disponibile, non avrete altra soluzione che richiedere l’intervento del giudice del luogo ove si trova l’immobile al fine di stabilire, in quelle sede, le condizioni per la vendita dello stesso. Nell’ipotesi di persistenza del disaccordo , l’autorità giudiziaria autorizzerà la vendita forzata tramite un’asta giudiziaria, previo incarico peritale volto alla stima del valore del bene.
Per evitare tale epilogo, altra soluzione potrebbe essere quella di proporre a Suo fratello di acquistare la Sua quota di proprietà dell’immobile oppure la stessa potrebbe essere da Lei ceduta a titolo oneroso a terzi, considerando però che, in tal caso, Suo fratello vanterebbe il diritto di prelazione sulla sua quota e, pertanto, sarà lui a rilevarla laddove fosse disponibile all’acquisto alle stesse condizioni offerte al terzo possibile acquirente.
Inoltre, se possibile, potreste anche valutare la divisione dell’immobile in tre unità indipendenti, una per ciascun fratello, in modo che il singolo proprietario possa decidere liberamente sulle sorti del bene assegnatogli.
Qui la corrispondenza dell'avvocato Stefano Bonaudo CLICCA
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