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Settimo, ciclabile da incubo: Comune assente, ciclisti a rischio investimento

In via Torino, davanti alla Biblioteca Archimede, le auto sfrecciano sulla ciclabile per evitare i dossi. I paletti di protezione divelti e mai più ripristinati. E a pochi metri ci sono pure le strisce pedonali. Federico, cittadino esasperato: “Così qualcuno si farà male sul serio. Ma l’importante è aver pitturato l’asfalto di rosso”

A Settimo la pista ciclabile è una corsia d’emergenza per gli automobilisti furbi. E il Comune? Guarda altrove

A Settimo la pista ciclabile è una corsia d’emergenza per gli automobilisti furbi. E il Comune? Guarda altrove

Hanno dipinto di rosso la pista ciclabile. Hanno disegnato una bella biciclettina per terra. Hanno pure messo qualche dosso, per far vedere che ci tengono alla sicurezza.

E poi? Poi hanno lasciato che il tempo – e soprattutto l’inciviltà – facessero il resto. Risultato: a Settimo Torinese, in via Torino, davanti alla Biblioteca Archimede, la pista ciclabile si è trasformata nella corsia preferenziale per automobilisti furbi, che la usano per evitare i dossi e sfrecciare a tutta velocità. E se qualcuno ci passa davvero in bici? Peggio per lui.

Le immagini parlano chiaro. A segnalarle è Federico, residente in zona, che lancia un allarme tanto semplice quanto drammatico: “Molti autoveicoli invece di rallentare sui dossi li evitano e passano a velocità elevata sulla ciclabile, creando situazioni di pericolo. Qualche decina di metri dopo ci sono le strisce pedonali, ma tanto chi se ne accorge?”.

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Già, perché i paletti che avrebbero dovuto proteggere la ciclabile sono stati divelti da tempo.

E indovinate un po’? Non sono mai più stati reinstallati. Il Comune? Inesistente. Inaffidabile, in tutt'altre faccende affaccendato...  Nessuno li ha sostituiti, nessuno è intervenuto. Il messaggio è chiaro: puoi anche usare la ciclabile come scorciatoia, tanto nessuno ti dirà nulla. Mobilità sostenibile, a Settimo, significa prendere la bici e pregare.

“È una situazione pericolosissima” – aggiunge Federico – “eppure si continua a far finta di nulla. E dire che basterebbe poco: reinstallare i paletti, controllare la zona, mettere almeno una telecamera. Ma evidentemente è più semplice dipingere un tratto di asfalto e dire che si è pensato a una città a misura d’uomo”.

Ecco, questa è forse la frase che più fa male. Perché non basta pitturare due strisce rosse sull’asfalto per dire che si è fatto qualcosa per i ciclisti. Non basta annunciare la ciclabilità, bisogna garantirla. E invece qui si costruisce una pista ciclabile e poi la si lascia lì, abbandonata, violata, resa pericolosa da chi non conosce né regole né rispetto.

Ma il punto è che la responsabilità non è solo di chi guida sulle ciclabili. È anche – e soprattutto – di chi non fa nulla per impedirlo. In questa via, a pochi metri da una biblioteca frequentata da bambini e famiglie, si sta aspettando che accada qualcosa di grave prima di muoversi. Come sempre.

E allora sì, va fatto un articolo. Va detto forte e chiaro. A Settimo Torinese la sindaca Elena Piastra e la sua amministrazione raccontano di un Comune attento all’ambiente, alla sicurezza, alla mobilità dolce ma non riescono nemmeno a posizionare due paletti.

Più che una città a misura d’uomo, una città a misura di menefreghismo.

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