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20 Maggio 2025 - 15:37
Maurizio Marrone
C’era una volta il Salone del Libro, tempio della cultura e del dialogo. Ora, grazie all’Assessore regionale Maurizio Marrone, sembra esserci anche un altro Salone: quello della propaganda da bar sport, delle “femministe di destra” e degli elogi a Le Pen e Meloni. Altro che cultura: sabato, negli spazi pubblici della Regione Piemonte, si è consumata quella che il Movimento 5 Stelle definisce senza mezzi termini “una vergogna senza precedenti”.
Al centro della bufera l’incontro organizzato dal collettivo “Nemesis” – che si autodefinisce gruppo di “femministe di destra” – svoltosi con il patrocinio e l’abbraccio politico di Fratelli d’Italia e dell’inossidabile assessore Marrone. Durante l’incontro, raccontano i consiglieri regionali Sarah Disabato, Alberto Unia e Pasquale Coluccio, si è potuto ascoltare di tutto: “dagli elogi alle politiche governative agli inviti a votare ‘bene’, fino alle ovazioni per Le Pen e Meloni”. In mezzo, una perla di retorica: “addossare agli stranieri la responsabilità della violenza sulle donne”.
Sarah Disabato e Alberto Cirio
Già, perché mentre il Paese piange ragazze come Giulia Cecchettin, Giulia Tramontano e Sara Campanella, tutte uccise da uomini italiani, l’evento ha avuto il coraggio di rispolverare la teoria secondo cui l’immigrazione sarebbe il cuore della violenza di genere. Un capolavoro di strumentalizzazione, buono solo per chi vuole seminare odio e raccogliere voti.
Il tutto con il logo della Regione Piemonte ben in vista, a ricordare che l’evento era stato non solo autorizzato ma probabilmente anche benedetto politicamente. E mentre al Salone si declamava contro i migranti, l’Assessore Marrone brillava per zelo propagandistico. Salvo poi sparire, come i migliori prestigiatori, quando in Consiglio regionale è stata chiesta un’informativa urgente sull’accaduto. Assente lui, assente Cirio, che evidentemente non aveva nulla da dire sul fatto che i suoi spazi istituzionali siano diventati un’arena per l’estrema destra.
Il Movimento 5 Stelle non ci sta: “Chiediamo che Cirio prenda le distanze da questa deriva inquietante”. E non è solo una questione politica. È anche – e soprattutto – una questione morale. “Legare la violenza di genere alla provenienza geografica è un’offesa non solo alle vittime, ma alla verità. Lo dimostrano le cronache televisive, le morti struggenti di ragazze come Giulia Cecchettin, Giulia Tramontano, Sara Campanella, vittime di violenti femminicidi compiuti non da stranieri, non da migranti, ma da ragazzi italiani”.
“Per il Movimento 5 Stelle non ci sono violenze di Serie A o di Serie B, per noi chi compie violenze, femminicidi, stupri e molestie va messo in galera gettando la chiave”.
Nel corso dell’incontro si è parlato anche di sicurezza nelle periferie e immigrazione, con i soliti plausi alle politiche del governo Meloni. Peccato che, osservano i consiglieri, “basta guardare i dati sugli sbarchi per accorgersi che in questi due anni la situazione è addirittura peggiorata. E sulle periferie, nulla è stato fatto”.
Nel frattempo, i consiglieri M5S stanno procedendo a una segnalazione al Corecom, per valutare “se vi siano gli estremi per una possibile violazione della normativa sulla par condicio elettorale, essendo i temi trattati oggetto di referendum l'8 e 9 giugno”.
“Ieri, come gruppi di opposizione, abbiamo chiesto un’informativa urgente sul tema. Cirio non si è presentato, Marrone neppure. Un’assenza ingiustificabile, quella dell’assessore, che al Salone del Libro si dedica alla propaganda della peggior specie e poi fugge dal dibattito in Aula”.
“Oggi la destra ha superato ogni limite”.
Benvenuti nel Salone della Propaganda. Offerto da Regione Piemonte, regia Marrone. La cultura può attendere.
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