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Ceramiche sonore a Castellamonte: vincono i fischietti d’autore

Omaggio a Diego Poloniato e alla tradizione dei fischietti castellamontesi

Il taglio del nastro di Buongiorno Ceramica

Il taglio del nastro di Buongiorno Ceramica

“Buongiorno Ceramica” è la manifestazione che si tiene ogni anno nel terzo fine settimana di maggio in tutte le città italiane legate a questo tipo di produzione artistica.  A Castellamonte è ormai diventato un punto fermo, in tale occasione, il concorso “Ceramiche sonore” dedicato ad  una tipologia d’arte molto particolare: quella dei fischietti. 

Accanto all’apertura di botteghe ed aziende, alle mostre dei numerosi artisti che operano in città, alle visite guidate sia del centro storico che dei “castelletti” da cui si ricava la terra rossa tipica della produzione castellamontese, nel pomeriggio di sabato 17 maggio si è dunque tenuta la premiazione del concorso. Come ha ricordato l’assessore alla Cultura Claudio Bethaz, “Ceramiche sonore” è nato appena quattro anni fa ma ha subito riscosso notevole successo ed anche in quest’occasione sono arrivate opere da tutta Italia e dall’estero: in tutto quaranta o cinquanta.

In presenza del curatore della Mostra  Giuseppe Bertero e del presidente della giuria Armando Scuto, sono stati dunque resi noti i nomi dei vincitori, tutti castellamontesi questa volta. Il 1° premio è andato all’opera <HB#2> di Gianmatteo Lopopolo, che ha spiegato: “Ho provato a cimentarmi in un fischietto particolare, dotato di uno stantuffo, che viene chiamato <fischietto di Leonardo> e che non è semplice da realizzare perché sulla ceramica lo stantuffo non può essere applicato direttamente ed occorre un altro strumento cui fissarlo”.

Il secondo premio è stato assegnato a “Fischione” di Guglielmo Marthyn.  Ho scoperto questo tipo di produzione grazie a Clizia  - ha precisato l’artista - e partecipo al concorso fin dall’inizio. Per me rappresenta uno stimolo in più per <fare ceramica>.

Al 3° posto <Architettura con richiamo sonoro N.2> di Sandra Baruzzi, che ha sottolineato la particolarità dello strumento, un tempo assai importante: “L’arte dei fischietti è una delle più antiche. I fischietti avevano tante funzioni, che andavano dal richiamo durante le battute di caccia a quello amoroso, ed hanno la particolarità di includere il suono. Ci sono colleghi che riescono a riprodurre suoni incredibili. E’ un mondo davvero affascinante”. 

Tra i vincitori manca quest’anno un  nome ricorrente nel concorso: quello di Diego Poloniato. Il perché lo ha spiegato Bertero: “All’interno dell’esposizione, potrete ammirare un Omaggio alla sua famiglia. Oltre a lui si sono infatti dedicati all’arte dei fischietti suo padre Domenico, attivo in laboratorio fino all’età di 87 anni, e suo fratello Antonio. Abbiamo deciso questo riconoscimento – ha aggiunto scherzosamente –  un po’ perché abbiamo scoperto di possedere un’opera di Domenico e un po’ perché Diego vinceva sempre e dovevamo fare in modo che esponesse senza accaparrarsi il premio anche stavolta…”.

Le opere premiate

L’importanza della ceramica castellamontese

Nei saluti ufficiali prima del taglio del nastro, il sindaco di Castellamonte Pasquale Mazza ha sottolineato l’importanza della collaborazione: “I nostri ceramisti stanno lavorando in perfetta sintonia, la giusta base per crescere ancora. Ringrazio per il loro impegno gli Uffici del Comune - in particolare l’ufficio Cultura  diretto dalla dottoressa Marcella Girino – ed i componenti dell’ amministrazione; il curatore Bertero ed il presidente della giuria Sciuto.  Oggi è qui con noi anche un assessore di Pertusio, conosciuto come il Comune dei fischietti”.

I ringraziamenti sono stati estesi da Bertero alla Biblioteca (“che si occupa di aprire i pacchi contenenti le opere e ci aiuta ad allestire la mostra insieme a Renato Giovannini) ed al fotografo Luca Chiartano, che cura il catalogo. 

Mazza ha posto l’accento sull’inizio di corsi per le guide: “Le visite guidate riscuotono molto successo e durante la Mostra dovremo implementarle. Ci tengo a sottolineare come non facciamo le cose così, tanto per fare: dietro c’è un ragionamento. Dopo aver terminato la classificazione delle opere conservate  a Palazzo Botton  cominciamo ad essere pronti per farne finalmente il luogo di esposizione delle ceramiche in terra rossa e non solo di quelle”. Al consigliere regionale Alberto Avetta, che portava i saluti istituzionali, ha ricordato: “Il tuo comune, Cossano, è stato il primo ad investire sul nostro liceo artistico e sulla ceramica, quando ancora non era scontato farlo. Ora ci arrivano richieste da più parti: ad Oglianico è stato da poco inaugurato un gruppo di bellissime opere ed altre ne sono state installate a Borgofranco, Ozegna, Agliè”.

Ha aggiunto la professoressa Baruzzi, che insegna al Liceo “Faccio”:  Voi e Torre siete stati i primi, insieme alla Comunità Montana Valle Sacra con un progetto voluto da Eraldo Cresto. Si era ai passi iniziali nell’apertura della scuola verso il territorio, cosa in cui ho sempre creduto per far conoscere il territorio agli studenti e la scuola alla collettività”.

Pur dichiarando di non avere meriti perché all’epoca non era ancora sindaco, Avetta ha ammesso che si era trattato di “un progetto importante per un piccolo comune come il mio”. Ha precisato di essere presente non  solo per il suo ruolo istituzionale ma “per l’affetto che provo nei confronti di questa città,  che nel tempo è riuscita ad affermare la propria importanza artistica non solo a livello regionale ma nazionale ed anche internazionale. Non sono processi brevi questi e meritano tutto il sostegno. Personalmente mi metto a disposizione, nel caso sia necessario,  per sollecitare l’amministrazione regionale a mantenere od aumentare i contributi che già fornisce”. 

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