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Per chi suona la campana
18 Maggio 2025 - 01:22
Don Antonio Bortone
Come La Voce aveva ampiamente anticipato, è partita ufficialmente la rivoluzione delle parrocchie di Settimo Torinese, affidate tutte a don Antonio Bortone, il vero dominus di tutta la città, e al co-parroco don Antonio Marino, mentre rimane, declassato a semplice collaboratore, l'ormai attempato «Carlo Marx di Mezzi Po» (alias don Paolo Mignani). Si conferma tutta l’equipe pastorale di questi anni con le figure emergenti dei diaconi Eduard Mariut e del collega Gheorghe Octavian Matei, nonché dell’operatrice pastorale Viviana Martinez, che tutti chiamano «la diaconessa».
Settimo, oltre a confermarsi come la capitale del politicamente corretto, dove da sempre ogni dialettica politica rimane tutta interna agli eredi del PCI-PDS-DS-PD, in campo ecclesiale brilla come presidio del cattocomunismo, dove svolge la funzione di corrente esterna del PD fornendo esperti di lavoro e immigrazione e con i preti «garanti del soprannaturale»e dell'establishment. Sono ormai lontani i tempi di don Pino Cravero, maestro di spiritualità, amante del vero e del bello, formatore di anime e di cristiani non conformisti.
L’omelia che Leone XIV ha pronunciato nella sua prima Messa da papa nella Cappella Sistina davanti ai cardinali che lo hanno eletto non è piaciuta affatto a Vito Mancuso, soprattutto laddove il pontefice collega direttamente gli effetti negativi del nichilismo contemporaneo alla mancanza della fede. Ma anche, e soprattutto, perché – secondo il «teologo»tanto amato dai salotti –: «Negare la natura divina di Gesù non è ateismo, meno che mai lo è diminuirla rispetto alla pienezza della natura divina del Padre. Semmai è una forma di fede diversa dal cristianesimo ortodosso proclamato a Nicea 1700 anni fa che designa Gesù "della stessa sostanza del Padre", per ritenere invece che avessero ragione Ario e i suoi».
A questo proposito, non possiamo dimenticare che, secondo Benedetto XVI, la vera sfida per il cristianesimo è proprio quella che Mancuso sembra invece ritenere una semplice opzione tra le tante: quella di un «nuovo arianesimo», e cioè la crescente difficoltà a riconoscere la divinità di Gesù Cristo, così come professata dalla fede della Chiesa, e considerarlo «un grande uomo, un rivoluzionario, un maestro eccezionale, un ebreo marginale, un saggio rabbino, ma non Dio». Stessi concetti espressi da Leone XIV nella Sistina, che ha così dato ai progressisti un primo dispiacere e a tutti coloro che – e sono moltissimi fra i credenti – vagheggiano, come dice Mancuso, un «universo che genera la coscienza morale», e cioè un vago teismo moralistico terapeutico, socialmente irrilevante che non dà fastidio a nessuno. Come a Settimo Torinese.
* Frà Martino
Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconta di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E non è una santa messa ma di sicuro una gran bella messa, Amen
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