Cerca

Attualità

Gozzano, il poeta dell’anima, torna a incantare il Canavese

Una mostra a Caluso accende la poesia nei cuori degli studenti: arte, parole e memoria per raccontare l’anima malinconica e viva del poeta canavesano

La creatrice dell'evento

la docente Maria Teresa Binello

Nel frastuono del presente, tra messaggi istantanei e parole che si disperdono in fretta, la poesia resta un'eco viva, capace di attraversare il tempo. È voce silenziosa ma potente, capace di custodire emozioni, pensieri e sentimenti di un’epoca. Quest’anno, al centro di un progetto culturale diffuso, si è scelto di riscoprire la figura di Guido Gozzano, autore canavesano dalla penna lieve e dallo sguardo acuto sul quotidiano, che ha saputo raccontare con malinconica ironia il proprio tempo.

L’inaugurazione della mostra a lui dedicata si è tenuta sabato 10 maggio alle ore 16 presso l’Enoteca Regionale di Caluso, in Piazza Valperga 2. Un’iniziativa promossa dall’Unitre di Caluso e Chivasso, con il sostegno degli istituti superiori Piero Martinetti e Ubertini di Caluso, Calamandrei di Crescentino ed Europa Unita di Chivasso. Fondamentale anche il contributo dell’Enoteca, della Biblioteca Mottini di Caluso, dell’associazione “Gli Amici di Guido Gozzano” di Agliè e del Centro Studi “Guido Gozzano-Cesare Pavese” di Torino.

Il programma, che si snoderà fino al 24 maggio, prevede numerosi appuntamenti per approfondire la figura del poeta da più prospettive, grazie al lavoro congiunto di scuole, enti e associazioni culturali.

Giuseppe Busso, responsabile dell’Unitre di Chivasso, ha spiegato: “Il progetto è nato spontaneamente, insieme al presidente dell’Unitre di Caluso, per valorizzare la figura di Gozzano, così legata a questi territori”. Non a caso, le scuole medie calusiesi portano il nome del poeta.

L’idea nasce dalla volontà delle due sedi Unitre di trasmettere alle nuove generazioni la ricchezza culturale del Novecento. Un’eredità raccolta e raccontata attraverso percorsi artistici, letterari e storici che celebrano anche altri grandi nomi legati al territorio, come Primo Levi, Cesare Pavese e Adriano Olivetti.

Busso ha elogiato il lavoro degli studenti, capaci di restituire – con passione e creatività – il valore umano e culturale dell’opera gozzaniana: dalla grafica alla critica letteraria, dalla produzione cinematografica a quella bibliografica.

Dopo il suo intervento, ha preso la parola Massimo Ferrò, presidente dell’Unitre di Caluso, che ha evidenziato il valore del lavoro svolto dall’Istituto Martinetti per la parte grafica, dall’Ubertini per i pannelli espositivi e per il rinfresco, dal Calamandrei per la parte filmica – con un omaggio al San Francesco di Gozzano – e dall’Europa Unita per il contributo bibliografico legato alla permanenza del poeta a Chivasso.

Mariella Settia, in rappresentanza del Comune di Caluso, ha espresso soddisfazione per l’iniziativa: “È un onore per noi ospitare questa mostra e vedere l’impegno degli studenti, soprattutto degli istituti dove ho insegnato: il Martinetti e l’Ubertini”.

Da sinistra a destra il responsabile dell'Unitre di Chivasso il Dottor Giuseppe Busso, il presidente della sede a Caluso Unitre Massimo Ferrò e la sua collega docente Maria Teresa Binello

 L'intervento della dirigente dell'Istituto Piero Martinetti Katia Milano e dell'Ubertini Eleonora Concetta Buscemi

L'Assessora alla cultura di Caluso Mariella Settia

Il presidente dell'Enoteca Corrado Scapino

Ombretta Ferioli, responsabile della Biblioteca Mottini di Caluso

Anche il sindaco Maria Rosa Cena ha sottolineato la sinergia tra le Unitre: “Crediamo profondamente nel ruolo delle scuole e qui a Caluso abbiamo istituti d’eccellenza”. Accanto a lei, Corrado Scapino, presidente dell’Enoteca, ha ospitato con entusiasmo l’iniziativa, riservando anche qualche affettuosa frecciatina alla sindaca Cena, nota per la sua determinazione.

La dirigente del Martinetti Katia Milano ha ringraziato le docenti Giovanna Catania e Daniela Romagnoli, elogiando le opere realizzate dagli studenti dell’indirizzo artistico e i testi poetici curati dal professor Alessandro Fiandino. La dirigente dell’Ubertini, Eleonora Concetta Buscemi, ha invece ricordato l’apporto della docente Manuela Muzzolini, sottolineando la collaborazione tra istituzioni e la qualità delle opere esposte.

Ombretta Ferioli, responsabile della Biblioteca Mottini, ha ricordato la vocazione bibliografica dell’iniziativa e annunciato piccoli spettacoli del gruppo teatrale “Lo Zodiaco”, previsti per la settimana successiva. Emozionato anche il ringraziamento dei Leo Club di Caluso con Lodovico Bertinato, promotori del valore culturale dell’evento.

La parola è tornata poi alla docente Maria Teresa Binello, ideatrice del progetto, che ha voluto ricordare “la profondità con cui gli studenti hanno saputo andare oltre lo studio scolastico, coinvolgendo anche indirizzi tecnici come ragioneria, informatica e agraria”. Un esempio concreto: le classi quarte dell’Istituto Calamandrei di Crescentino.

Sul palco anche la dirigente del Calamandrei Cristina Rizzoli, che ha sottolineato l’impegno dei suoi alunni nella realizzazione di un cortometraggio ispirato a Gozzano e al suo amore per San Francesco. “Un lavoro di grande impatto, che richiama l’epoca in cui Torino era considerata la Hollywood italiana”, ha commentato.

Ancora Maria Teresa Binello ha infine ricordato il ruolo dell’Europa Unita e il legame tra Gozzano e Chivasso. E anche Debora Masoero, docente dell’Ubertini, ha voluto sottolineare il valore dei pannelli espositivi e il momento conviviale a base di specialità enogastronomiche locali.

Prima dell’apertura della mostra, le studentesse dell’indirizzo artistico hanno spiegato il lavoro svolto sulle immagini, realizzate con tecniche avanzate.

La docente Giovanna Catania ha raccontato così il progetto: “L’idea è nata insieme a Daniela Romagnoli. Gli studenti, dopo aver studiato Gozzano, si sono ispirati liberamente alle sue poesie, traducendole in opere artistiche: bozzetti ad acquerello, tele a olio, disegni a china”. Ma non solo: gli allievi si sono cimentati anche in tecniche incisorie complesse come acquaforte, puntasecca e acquatinta, raramente affrontate nei licei.

Nonostante fosse la loro prima esperienza, i risultati sono stati sorprendenti. Le opere – dedicate a temi ricorrenti come donne, fiori, acqua, l’isola non trovata, il tempo, l’ineffabile, il desiderio – rivelano una straordinaria maturità espressiva.

E se le immagini potessero parlare, racconterebbero una verità semplice e luminosa: la poesia di Gozzano ha ancora molto da dire. E i giovani, oggi, sono pronti ad ascoltarla, viverla e portarla nel futuro.

i ragazzi e le ragazze del linguistico e scientifico del Martinetti durante la performance poetica su Guido Gozzano

Il docente Alessandro Fiandino 

La docente Cristina Rizzoli, dirigente dell'Istituto Piero Calamandrei di Crescentino

La professoressa dell'Ubertini Debora Masoero

I Leo di Caluso con il rappresentante Lodovico Bertinato 

La docente Giovanna Catania

La presentazione della Mostra da parte delle artiste del Martinetti

In questa tela si decanta la poesia di Guido Gozzano: "l'Isola non trovata"

L'attenzione del dettaglio con un'attenta cura pittorica da parte dell'Artistico 

La mostra itinerante rimarrà all'Enoteca di Caluso dal 10 al 24 maggio 2025

Il lungometraggio diretto da Andry Verga con l'attrice Francesca Mellis, nei panni di Amalia Guglielminetti e l'attore Gioacchino Inzirillo che interpreta Guido Gozzano. La voce narrativo di Stefano Brusio. L'elemento conclusivo che ha riassunto attentamente l'intero evento. 

Il volantino con tutte le informazioni

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori