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Torino, sgomberato alloggio Atc occupato abusivamente in via Bologna

Nel mirino uno stabile già segnato da tensioni: l’appartamento, occupato da un nucleo rom, è tornato nella disponibilità di Atc. Rifiutata la sistemazione proposta dai servizi sociali

Torino, sgomberato alloggio Atc

Torino, sgomberato alloggio Atc occupato abusivamente in via Bologna

Un nuovo intervento nel cuore di Barriera di Milano, a Torino, riaccende i riflettori sul tema delicato delle occupazioni abusive nelle case popolari. Nel pomeriggio di giovedì 9 maggio 2025, la polizia locale è intervenuta nello stabile Atc di via Bologna 267, per sgomberare un alloggio occupato irregolarmente da un nucleo familiare di etnia rom. Si tratta del secondo sgombero nello stesso edificio nel giro di un mese, già noto per episodi di tensione sociale e contrasti tra residenti regolari e occupanti.

L’operazione, secondo quanto comunicato dal Comune, si è svolta in modo pacifico, grazie a una mediazione condotta con fermezza ma senza forzature dagli agenti del corpo municipale. Sul posto si è recato anche l’assessore alla Sicurezza Marco Porcedda, che ha seguito l’azione e ha commentato l’esito con soddisfazione. «È stato un intervento gestito grazie a un’intensa e importante mediazione della polizia municipale – ha spiegato – che ha portato al rilascio dell’alloggio da parte degli occupanti. L’appartamento è così rientrato nella disponibilità dell’Atc, che è già intervenuta per mettere in sicurezza e sigillare i locali, in attesa di una nuova assegnazione».

La vicenda coinvolge anche i servizi sociali del Comune, che hanno offerto agli occupanti una sistemazione alternativa. Una proposta che, tuttavia, è stata rifiutata, segno di una situazione abitativa e relazionale difficile, che va oltre la singola azione amministrativa. La famiglia, secondo quanto riferito, ha preferito non accettare l’accoglienza proposta e lasciare lo stabile senza soluzioni certe per il proprio futuro.

Sgombero pacifico di un alloggio Atc

L’immobile di via Bologna 267 non è nuovo a episodi problematici. Solo un mese fa, un altro appartamento era stato sgomberato dopo l’occupazione da parte di un altro nucleo familiare. In quell’occasione, l’intervento era stato accompagnato da momenti di forte tensione, anche con l’intervento dei residenti che lamentavano un clima insostenibile all’interno del condominio. Proprio per evitare nuove frizioni, l’azione odierna è stata preparata con particolare attenzione, sia dal punto di vista operativo sia sotto il profilo della comunicazione con i coinvolti.

L’Agenzia Territoriale per la Casa (Atc), proprietaria dell’immobile, ha confermato di voler procedere nei prossimi mesi a una serie di controlli e interventi strutturali per migliorare la gestione degli spazi comuni e garantire maggiore sicurezza a tutti gli inquilini regolari. L’obiettivo è prevenire nuove occupazioni e restituire decoro a uno stabile che, negli anni, è diventato simbolo di molte delle contraddizioni che attraversano il mondo dell’edilizia popolare a Torino: domande altissime, alloggi fatiscenti, graduatorie lunghe e difficoltà di controllo sul territorio.

Da tempo, le occupazioni abusive sono al centro di un acceso dibattito pubblico, spesso diviso tra chi chiede sgomberi immediati e tolleranza zero, e chi invece sottolinea la necessità di affrontare le cause profonde del disagio abitativo, con misure strutturali, piani di edilizia sociale e maggiore attenzione all’inclusione. In mezzo, le istituzioni locali cercano soluzioni caso per caso, cercando un equilibrio tra legalità, giustizia sociale e convivenza civile.

«La priorità resta garantire la legalità e tutelare chi è in regola e in attesa da anni di un alloggio popolare – ha ribadito l’assessore Porcedda – ma senza dimenticare il dovere di offrire assistenza a chi vive in condizioni di vulnerabilità, anche quando sbaglia. È una linea sottile, ma dobbiamo percorrerla con equilibrio e fermezza».

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