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08 Maggio 2025 - 22:44
Lunedì 5 e martedì 6 maggio, piazza Germanetti a Borgofranco d’Ivrea,sommersa dai rifiuti. Sacchi dell’immondizia abbandonati a terra, fuori dai cassonetti – che, per inciso, erano praticamente vuoti – hanno offerto uno spettacolo indecoroso, definito dal sindaco Fausto Francisca “a dir poco raccapricciante, per non dire peggio”.
A scatenare l’indignazione del primo cittadino è stata la constatazione che sette cittadini, sei residenti a Borgofranco e uno a Bajo Dora, sono stati immortalati dalle telecamere di videosorveglianza mentre lasciavano la spazzatura in modo illecito. Il Comune non ha perso tempo: è scattata subito la sanzione amministrativa da 300 euro per ciascun trasgressore.
“Qualcuno si è dimenticato che è buona norma per un cittadino responsabile osservare le regole, scritte e non scritte, dell’educazione e del rispetto reciproco”, ha tuonato Francisca in un post pubblico. E ha annunciato che alla prossima infrazione non ci saranno più solo multe, ma si passerà direttamente alla denuncia penale per “diffusione di rifiuti speciali non autorizzati”.
Nel frattempo, i rifiuti sono stati rimossi dal personale comunale. Ma l’episodio non è stato archiviato come una semplice svista. L’amministrazione ha diffuso anche un comunicato ufficiale, in cui si chiarisce che questo comportamento non sarà più tollerato: la tolleranza è finita, e la linea ora è quella del pugno duro.
Francisca ha ricordato che “chi tutela l’ordine, facendo il proprio dovere, agisce secondo i regolamenti che la Pubblica Amministrazione ha elaborato negli anni”. Regole che non sono un optional e che ora verranno fatte rispettare con ogni mezzo, compresa la repressione penale, se necessario.
L’invito, anzi l’intimazione, ai cittadini è chiara: i cassonetti sono lì per essere usati, non ignorati. Il decoro urbano è responsabilità di tutti e non si può scaricare – letteralmente – sulle spalle del Comune.
“Borgofranco c’è”, ha esordito il sindaco nel suo post. E stavolta, il messaggio è inequivocabile: c’è per vedere, c’è per agire e, soprattutto, c’è per sanzionare.
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