AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
08 Maggio 2025 - 12:52
Abbattimento alberi al Castello: la verità sulla perizia fitosanitaria
MONTANARO. ORDINANZA ALBERI RICAPITOLIAMO (ALL'8 MAGGIO).
Il 25 marzo 2025 il dirigente dell’Ufficio tecnico, con determinazione n. 30, affida ad un agronomo una “indagine fitosanitaria e valutazione della STABILITÀ (v.t.a.) delle piante del concentrico”.
La determina precisa che occorre monitorare lo stato di conservazione delle stesse e “CONTROLLARE E PREVENIRE SITUAZIONI DI PERICOLO”.
E dà tempo all’agronomo di consegnare la perizia fino a fine anno. Almeno, così interpreto la frase: “la scadenza dell’obbligazione è l’anno 2025”.
Ho evidenziato le espressioni “stabilità delle piante” e “situazioni di pericolo” perché mi chiedo: se il dirigente aveva dubbi sulla “stabilità” degli alberi tanto da usare l’espressione “situazioni di pericolo”, perché concede all’agronomo nove mesi di tempo per consegnare la perizia?
Si è detto in paese che il Comune ha ritenuto di dover far eseguire la perizia anche in vista dell’evento “Preludio d’estate” che avrebbe dovuto svolgersi al Castello il 18 maggio. Ma, se così fosse, a maggior ragione il dirigente avrebbe dovuto procedere con urgenza: ed esempio incaricare l’agronomo di cominciare l’esame degli alberi da quelli del Castello. In modo che il Comune o fosse certo, sulla base della perizia, che quegli alberi sono stabili e non costituiscono pericolo; oppure, al contrario, che rischiano di cadere in testa a qualcuno e allora il dirigente avrebbe dovuto intervenire subito, anche transennando gli alberi o chiudendo l’accesso al Castello, o in qualche altro modo che sicuramente l’ufficio tecnico conosce. Qualcosa non funziona nella tempistica adottata, (certamente in buona fede, non ci sono dubbi) dal dirigente.
Comunque sia, il dirigente firma la determina di incarico all’agronomo. Immagino che, avvicinandosi l’evento al Castello, abbia sottoposto la determina al sindaco. Che cosa doveva fare il sindaco? Dopo avere letto “situazioni di pericolo”? Ovviamente firma, per prudenza, l’ordinanza di abbattimento degli alberi. Non si sa mai….
Gli alberi al Castello di Montanaro
Certo il sindaco non poteva, letta la determina del dirigente e le parole “situazioni di pericolo”, girare per tutto il paese a fare toc toc a TUTTI gli alberi per accertarsi che siano TUTTI sani… Dico TUTTI gli alberi perché, in base alla perizia, l’agronomo ha l’incarico di valutare le condizioni in tutto “il concentrico”.
Così, il 30 aprile il sindaco firma l’ordinanza di abbattimento. Se succede qualcosa, ci va di mezzo lui.
Scrive il sindaco nell’ordinanza che è stata effettuata apposita indagine fitosanitaria. E rilevato che “a seguito di indagine fitosanitaria è emersa la necessità di abbattere n. 9 piante nel Parco del Castello”.
Ma dov’è l’indagine fitosanitaria? Siccome è il dirigente dell’Ufficio tecnico che si occupa dell’indagine, ha portato la perizia già fatta al sindaco? L’indagine che, in base alla sua determina, deve essere conclusa non oltre la fine di quest’anno?...
Fino a pochi giorni fa l’agronomo percorreva il paese a valutare lo stato di salute degli alberi. Quindi la perizia non l’aveva ancora terminata. Quale perizia il dirigente ha sottoposto al sindaco? Che cos’è successo? Che l’agronomo è andato a valutare per primo gli alberi del Castello? E perché? Chi gli avrebbe messo la fretta – la scadenza dell’incarico è la fine del 2025 – di visitare rapidamente gli alberi del Castello? Forse i “privati cittadini” che hanno segnalato le condizioni di pericolo, come scrive il sindaco all’inizio dell’ordinanza? Chi sono questi “privati cittadini”?
Come ho scritto, la scadenza entro la quale l’agronomo è tenuto a consegnare l’indagine è entro l’anno. 2025. Ma può darsi che abbia consegnato al dirigente dell’Ufficio tecnico – fra il 25 marzo e il 30 aprile – uno stralcio di perizia, uno stralcio riguardante proprio gli alberi del Castello?
Se così fossero andate le cose, allora torniamo al punto di prima: perché il dirigente, constatata, in base allo stralcio di perizia, la pericolosità degli alberi del Castello, non è intervenuto subito facendo chiudere il Parco del Castello medesimo, in attesa dell’eventuale abbattimento? Un dirigente questo potere ce l’ha.
Qualcosa non torna nella tempistica adottata dall’Ufficio tecnico.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.