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08 Maggio 2025 - 09:31
Paolo Fabbri
Un animale fantastico, uscito da un libro di miniature medievali e colorato con tinte contemporanee. Un omaggio ai simboli nascosti del Duomo di Ivrea, rielaborati con uno stile che guarda al pop e al design urbano. È così che Paolo Fabbri, graphic designer di Genova, ha conquistato la giuria del concorso nazionale per l’immagine ufficiale della Festa Patronale e Fiera dei Cavalli di San Savino 2025, in programma a Ivrea il 5, 6 e 7 luglio.
Il concorso, promosso dall’Associazione Eporedia 2004 con il supporto dell’AIAP (Associazione italiana design della comunicazione visiva), ha raccolto oltre 400 candidature da tutta Italia: numeri impressionanti, che testimoniano la vitalità del mondo del graphic design e l’appeal crescente di una delle feste popolari più radicate del Piemonte.
Fabbri racconta di aver trovato l’ispirazione nelle pieghe meno note della tradizione eporediese: “L’illustrazione nasce come un tributo all’iconografia locale. Dopo un’approfondita ricerca, sono rimasto colpito da un affresco del Maestro di Oropa, nel deambulatorio del Duomo. Ho ripreso la cornice, i motivi ornamentali e li ho trasfigurati in chiave grafica.”
Il risultato è una figura centrale che richiama gli antichi bestiari medievali, reinterpretata con colori brillanti e linee contemporanee. “Ho cercato di portare un’estetica solenne verso qualcosa di più pop, di più accessibile, senza perdere in profondità simbolica.”
La giuria, presieduta da Marco Goran Romano e composta da Cristina Chiappini, Galliano Gallo, Romeo Grosso e Fabiana Ielacqua, ha premiato proprio questa rottura con l'immaginario visivo tradizionale. “La proposta di Fabbri è uno sguardo inaspettato, fuori dagli schemi. Un’interpretazione fresca e coraggiosa di un evento che affonda le radici nella storia eporediese, ma che ha bisogno di essere raccontato anche con linguaggi nuovi”, ha dichiarato Romano.
E la scelta ha un significato tutt’altro che secondario: San Savino, con la sua storica fiera dei cavalli, la devozione popolare, i riti collettivi e le vie gremite di gente, si affaccia al 2025 con un manifesto che non si limita a rappresentare. Lo provoca. Lo trasforma. E lo rinnova. In un’epoca in cui anche le tradizioni più solide rischiano di diventare cartoline ingiallite, questa immagine prova a dire che è ancora possibile stupire, anche partendo da simboli millenari.
“Abbiamo ricevuto centinaia di proposte. Tutte diverse, tutte originali. Molti candidati hanno scelto l’illustrazione come linguaggio, segno che la grafica italiana è viva e piena di voci forti”, ha aggiunto il presidente della giuria.
Il manifesto di Paolo Fabbri sarà dunque il volto della festa più attesa dell’estate eporediese. E sarà anche una sfida, un invito a guardare Ivrea non solo per quello che è stata, ma per quello che può diventare: un laboratorio di visioni, dove passato e futuro si guardano negli occhi, e ogni tanto, si prendono gioco l’uno dell’altro.
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