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Per chi suona la campana

Il Papa che verrà

Il conclave si apre tra manovre, veleni e strategie: il nome di Pietro Parolin in pole position, ma nella corsa al soglio pontificio spuntano anche outsider e profezie dimenticate

Il Papa che verrà

Pietro Parolin

Il conclave che si apre domani vede in vantaggio, per l'ascesa al Soglio di Pietro, il cardinale vicentino Pietro Parolin, 70 anni, ex Segretario di Stato di papa Francesco, diplomatico ed erede del suo maestro, il cardinale già punto di riferimento dei cattolici progressisti di tutto il mondo, Achille Silvestrini (1923-2019). Parolin è stato l' autore del fallimentare accordo segreto con il governo della Cina comunista che adesso si trova libero di nominare i vescovi che desidera, erigere nuove diocesi o impedire il battesimo dei bambini.

Stanno conducendo per lui la campagna elettorale per raggiungere i fatidici 89 voti necessari, i suoi adepti nel collegio cardinalizio, cercando di convincere i porporati che Parolin continuerà ad attuare il programma di Bergoglio ma senza i suoi limiti caratteriali e con l'abilità che lo ha portato a risolvere il «caso Becciu» convincendolo a rinunciare ad entrare in conclave, in cambio di non si sa che cosa (o che si sa benissimo ma non si dice).

Secondo indiscrezioni, la questione sarebbe stata risolta in modo poco limpido con due presunte lettere di Francesco, spuntate fuori dal nulla, siglate «F», di cui però il collegio cardinalizio non avrebbe preso visione. Insomma, un grande manovratore poco carismatico, lontano dagli iper progressisti e nemico dei conservatori, il quale offra un po’ di respiro ad una Chiesa che in questi anni, nonostante la melassa mediatica che per due settimane ci ha ingolfato, conta sempre meno e somiglia sempre di più ad una agenzia di servizi, una sorta di Onu religiosa.

Jean Marc Aveline

Jean Marc Aveline

Se però la candidatura di Parolin non dovesse farcela ai primi scrutini, sono pronte le seconde linee con il francese Jean Marc Aveline e il portoghese José Tolentino, più apertamente progressisti, che però si troveranno di fronte ad una Chiesa da riconciliare e abbiano presente il principio per cui la potestà suprema del papa non può mai andare contro la giustizia e che il mandato che Gesù Cristo dà a Pietro è innanzitutto quello di confermare i fratelli nella fede (Lc 22,32).

Nessuna chances è data invece nei pronostici ad un cardinale del fronte dei conservatori, pochi e ininfluenti. In caso di stallo, qualcuno fa il nome del patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa.

Molti anni fa, il cardinale Joseph Ratzinger, non ancora papa Benedetto XVI, aveva pronunciato parole che oggi suonano profetiche sul destino della Chiesa:

«Avremo presto, preti ridotti al ruolo di assistenti sociali e il messaggio di fede ridotto a visione politica. Tutto sembrerà perduto, ma al momento opportuno, proprio nella fase più drammatica della crisi, la Chiesa rinascerà. Sarà più piccola, più povera, quasi catacombale, ma anche più santa. Perché non sarà più la Chiesa di chi cerca di piacere al mondo, ma la Chiesa dei fedeli a Dio e alla sua legge eterna. La rinascita sarà opera di un piccolo resto, apparentemente insignificante eppure indomito, passato attraverso un processo di purificazione. Perché è così che opera Dio. Contro il male resiste un piccolo gregge».

* Frà Martino

Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconta di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E non è una santa messa ma di sicuro una gran bella messa, Amen

Tutti gli articoli di Fra' Martino qui

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