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Cronaca
02 Maggio 2025 - 09:36
Alma, la cagnolona che il mondo aveva dimenticato: oggi rinasce tra le braccia dell’amore
Non c’è silenzio più doloroso di quello che circonda un essere vivente abbandonato. Un silenzio che grida forte, se si ha il coraggio di ascoltarlo. Così viveva Alma, in un angolo dimenticato del Piemonte, senza voce, senza libertà, senza carezze. Attaccata a una catena, invisibile al mondo, col pelo incrostato di fango e occhi svuotati da ogni luce.Non era un cane. Era un fantasma.
Aveva dieci anni, ma ne dimostrava cento. Un corpo piegato dalla fame, dagli inverni, dall’assenza di amore. Una cagnolona simil spinone che forse non aveva mai conosciuto una carezza vera, una parola dolce, uno sguardo che sapesse riconoscerla per quella che era: un’anima viva. Viva, ma stanca di lottare. Viveva in un contesto fatiscente, tra oggetti rotti, sporcizia e disinteresse, incatenata giorno e notte a un ferro arrugginito che sapeva di prigionia e dimenticanza.
Ma il dolore più acuto non era visibile a occhio nudo. Una massa tumefatta, sporgente e sanguinante le segnava l’addome come una ferita aperta sulla vita stessa. Le costole sporgevano come uncini sotto la pelle, e il suo sguardo… quello sguardo parlava da solo. Non c’era più nulla dentro.
Finché qualcuno ha visto. E ha scelto di non tacere. Una segnalazione ha raggiunto le Guardie Zoofile dell’OIPA di Torino, che sono intervenute a Rivalba, dove Alma era prigioniera del nulla. Quello che si sono trovati davanti non era un semplice caso di incuria. Era una condizione inaccettabile, una vita sull’orlo della fine, consumata nell’indifferenza più totale.
Trasferita in canile, Alma ha ricevuto le prime cure. Ma il suo corpo era solo una parte del problema. Le ferite più profonde erano quelle invisibili: la paura, la diffidenza, il sospetto che ogni mano tesa fosse solo l’inizio di un nuovo dolore. Per questo i volontari hanno capito subito che serviva di più. Serviva una casa. Una casa vera.
E quella casa è arrivata. Da Torino. Una donna – il suo nome non lo conosciamo, ma non importa – ha sentito la sua storia. Ha guardato una foto, ha letto poche righe, e ha deciso. Ha deciso che quella non era solo la storia di un cane, ma una vita da riscrivere. Senza esitazione ha aperto la porta del suo mondo a quella creatura dimenticata.
Alma oggi è salva. Ma soprattutto: Alma oggi vive. Vive in un ambiente tranquillo, pulito, luminoso. Dorme su un cuscino morbido, si nutre senza dover lottare per ogni boccone. Si lascia accarezzare, accoglie gli abbracci, cammina al fianco di chi ha scelto di amarla. Ogni giorno è una conquista. Ogni passo è un riscatto. Il pelo è tornato lucido, le cicatrici si stanno rimarginando e i suoi occhi… ora brillano. Brillano davvero.
Non è stato facile. Non è bastata una sola mano. Perché Alma oggi è ciò che è grazie a una catena diversa. Una catena fatta di voci, di scelte coraggiose, di cuori che non hanno chiuso gli occhi. C’è chi ha segnalato. Chi ha agito. Chi ha curato. Chi ha creduto.
E c’è chi ha amato.
La catena che una volta la teneva prigioniera è stata spezzata. E al suo posto ne è nata una nuova, fatta non di ferro, ma di umanità. Una catena che unisce chi non resta a guardare, chi combatte l’indifferenza con l’amore, chi sa che ogni creatura – anche la più silenziosa, la più maltrattata – ha diritto a una seconda possibilità.
Buona vita, Alma. Che il tuo cammino possa essere lungo, lieve e pieno di sole. Che il tuo cuore, finalmente, non debba più chiedere permesso per battere.
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