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Ivrea resta zona rossa: prorogati i controlli speciali fino al 31 luglio

Il prefetto Donato Cafagna conferma la vigilanza rafforzata in dieci aree della città per contrastare spaccio, furti e degrado. Allontanamenti immediati per chi ha precedenti o comportamenti molesti

Ivrea resta zona rossa: prorogati i controlli speciali fino al 31 luglio

Le “zone rosse” di Ivrea non solo restano, ma verranno presidiate ancora più a lungo. Il prefetto di Torino Donato Cafagna ha infatti firmato questa mattina l’ordinanza di proroga delle misure straordinarie di vigilanza rafforzata già attive in città, estendendone la validità fino al 31 luglio 2025.

Non si tratta quindi di una novità, ma della conferma di un dispositivo già operativo, attivato nei mesi scorsi per contrastare spaccio di stupefacenti, reati predatori e degrado urbano. La decisione arriva dopo il confronto con il Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, che ha giudicato ancora necessaria la presenza rafforzata delle forze dell’ordine in diverse zone “sensibili” di Ivrea, dove – secondo quanto riferito – i fenomeni di microcriminalità non mostrano segni di flessione.

Nel dettaglio, l’ordinanza interessa dieci aree della città:

  • l’intero corso Nigra,

  • l’argine destro della Dora Baltea (dal tratto iniziale di corso Nigra alla passerella ciclo-pedonale Natale Cappellaro, compresa la scalinata per piazza del Rondolino),

  • via Cesare Pavese,

  • via Dora Baltea (fino al Movicentro),

  • via Guglielmo Jervis (dal corso Nigra fino a via Di Vittorio),

  • via Di Vittorio,

  • via Camillo Olivetti,

  • piazza Lamarmora,

  • e via Guido Gozzano (nel tratto compreso tra via delle Miniere e vicolo San Grato).

Si tratta di aree che, negli ultimi anni, sono finite spesso sotto i riflettori per episodi di degrado, risse, spaccio e insicurezza percepita. Alcuni tratti, come quelli attorno al Movicentro, la passerella sul fiume e piazza Lamarmora, sono diventati luoghi di passaggio critico, soprattutto nelle ore serali e notturne.

Con la proroga dell’ordinanza, viene confermata la possibilità per le forze dell’ordine di emettere ordini di allontanamento di 48 ore nei confronti di soggetti già noti per reati legati alla droga, aggressioni o furti. E in caso di rientro nella stessa area e reiterazione dei comportamenti molesti, scatta la denuncia penale. Uno strumento definito preventivo e non punitivo, ma che di fatto punta a bonificare le zone a rischio, allontanando i soggetti considerati pericolosi per la convivenza civile.

Il sindaco Matteo Chiarore è con il Prefetto (foto archivio)

La decisione, che si inserisce in un quadro più ampio di gestione della sicurezza urbana, arriva mentre anche a Torino il Prefetto ha prorogato analoghe misure in diversi quartieri critici, sempre fino al 31 luglio.

Per Ivrea, la proroga rappresenta un segnale chiaro: la situazione è ancora sotto stretta osservazione, e le autorità intendono mantenere alta l’attenzione almeno per tutta l’estate. Ma resta aperta la questione di fondo: le “zone rosse” sono davvero la soluzione strutturale al degrado, o solo una pezza temporanea su un problema ben più complesso?

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