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29 Aprile 2025 - 16:53
Villa Ogliani si racconta: Rivara abbraccia 80 anni di storia e memoria
A volte basta varcare una soglia per ritrovare la memoria di un’intera comunità. È successo domenica 27 aprile a Rivara, dove la straordinaria apertura di Villa Ogliani, sede del Municipio, ha trasformato una semplice iniziativa commemorativa in un vero e proprio abbraccio collettivo attorno all’identità profonda del paese. Un evento pensato per celebrare gli 80 anni della Liberazione, ma che si è rivelato molto di più: un viaggio intenso attraverso volti, gesti, ideali e battaglie civiche che hanno costruito la Rivara di oggi.
A dare il benvenuto ai tanti cittadini accorsi è stato il Sindaco Maurizio Giacoletto, che ha voluto subito ricordare come Villa Ogliani non sia solo un edificio: è un testimone silenzioso di generazioni che, da queste stanze, hanno immaginato e costruito il futuro della comunità. «Non è solo la sede del Comune: è la casa della nostra storia», ha sottolineato il primo cittadino.
Parole vibranti anche quelle dell’Assessore alla Cultura e Manifestazioni, Marisa Basolo, che ha guidato i presenti lungo un percorso emozionante nella memoria amministrativa di Rivara. Con voce carica di emozione, l'Assessore ha tracciato un filo che unisce passato e presente, ricordando figure emblematiche come Pietro Cesa, primo Sindaco del dopoguerra, e i pionieri dell’impegno femminile nelle istituzioni locali: Beniamino Benevenuta, Vincenza Balacco Pola e Giovanna Pomatto. Non sono mancati i riferimenti al Maestro Mario Bosone, esempio di dedizione e passione civile che ancora oggi rappresenta un faro per chi crede nella politica come servizio.
La visita a Villa Ogliani si è trasformata in un cammino tra fotografie, documenti e testimonianze raccolti in una suggestiva installazione che ha ripercorso ottant’anni di vita pubblica. Ogni angolo, ogni corridoio raccontava una storia: di sfide vinte, di sogni accarezzati, di difficoltà affrontate con tenacia e di una comunità che non ha mai smesso di credere nel valore del bene comune.
Tra i momenti più toccanti, la cerimonia dedicata al ricordo degli amministratori scomparsi. Una pergamena commemorativa, intrisa di riconoscenza, è stata consegnata ai familiari e ai rappresentanti di coloro che hanno donato il loro tempo e la loro intelligenza a servizio di Rivara. Un gesto semplice e potente, capace di sciogliere i cuori e restituire dignità alla memoria collettiva.
«Amministrare – ha ricordato l’Assessore Basolo – non è soltanto guidare, ma custodire, servire, immaginare il futuro.» E proprio pensando al futuro, il racconto ha abbracciato anche l’epopea recente del Teatro di Rivara, simbolo della capacità della comunità di non arrendersi mai. «Il sindaco Buffo ha trovato un magazzino e ci ha restituito un gioiello; il sindaco Quarelli ha creduto ancora in questo luogo; il sindaco Andriollo ha portato avanti il sogno anche durante la pandemia e contro la burocrazia; e oggi, il sindaco Giacoletto continua questo cammino.» Una catena di passaggi di testimone che incarna perfettamente il vero senso della politica: un servizio silenzioso e ostinato alla speranza.
La giornata si è conclusa come era iniziata: nel segno della memoria condivisa. Un momento conviviale, fatto di sorrisi, racconti e strette di mano, ha suggellato un evento che resterà scolpito nella storia di Rivara come una delle celebrazioni più sincere e partecipate degli ultimi anni.
Perché la memoria, se custodita con amore, non è solo passato: è futuro.
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